L’ex amministratore delegato di F2i sgr e di Autostrade per l’Italia (ASPI), Vito Gamberale, torna a occuparsi di investimenti in infrastrutture, questa volta a capo di una nuova società di investimento che ha in rampa di lancio due fondi chiusi in partnership con Pramerica sgr. Quest’ultima è la società di gestione, sinora solo di veicoli di investimento aperti, controllata per il 65% dal Gruppo UBI Banca e per il 35% da Pramerica Financial, il marchio utilizzato da Prudential Financial al di fuori degli Stati Uniti.
Nei giorni scorsi l’sgr ha lanciato la raccolta del fondo chiuso riservato agli investitori istituzionali Pramerica Iter, autorizzato da Banca d’Italia lo scorso 13 gennaio, con il primo closing che è atteso per l’estate, e ha chiesto a Banca d’Italia l’autorizzazione al lancio di un Eltif dedicato agli investitori privati. Il target di raccolta complessiva dei due fondi è di 700 milioni di euro. Advisor esclusivo di entrambi i fondi, he supporterà in esclusiva Pramerica sgr nella selezione delle opportunità di investimento, sarà Iter Capital Partners, la nuova società fondata da Gamberale presidente) e Mauro Maia (amministratore delegato), con quest’ultimo che in passato è stato senior partner con responsabilità delle attività di investimento di F2i. Le decisioni di investimento saranno prese da un Comitato investimenti presieduto da Salvatore Rossi, ex direttore generale di Banca d’Italia.
Sul mercato già si dice che il primo target dei nuovi fondi sarà proprio ASPI, la società controllata di Atlantia finita nella bufera dopo il crollo del ponte Morandi a Genova (si veda qui Lettera 43). Come noto, infatti, Atlantia sarebbe pronta a ridurre la sua quota dell’88% in Autostrade per l’Italia se il governo decidesse di non revocare la concessione (si veda qui l’ANSA). Proprio contro la revoca della concessione ad ASPI, Gamberale a inizio gennaio ha firmato un articolo pubblicato dal Corriere della Sera, sottolineando che sarebbe punitiva non solo verso la famiglia Benetton, socio di riferimento di Atlantia, ma verso tutti gli altri soci, risparmiatori compresi.
Il fondo Pramerica Iter investirà infatti su Italia e Sud Europa focalizzandosi sulle infrastrutture sia tradizionali, sia indirizzate a soddisfare le nuove esigenze sociali, con un occhio di riguardo per i criter ESG (Environmental, Social, Governance). Oltre alle infrastrutture tradizionali (energetiche, di trasporto, ambientali e dell’IT), il fondo guarderà anche al settore della sanità, nel comparto dedicato principalmente alla cosiddetta “silver economy”.
“La sfida delle infrastrutture rappresenta una grande opportunità di crescita per gli operatori, per le società e per i Paesi, poiché impatta in modo diretto sulle persone e sul loro stile di vita. Saper cogliere all’interno di questo settore i trend che più di tutti saranno cruciali nei prossimi anni potrà creare opportunità di grande valore non solo per gli investitori finanziari, ma anche per il suo impatto sulla società nella sua interezza. Questo l’obiettivo dell’accordo tra Pramerica sgr e Iter Capital Partners e la ragione della scelta di focalizzarci anche su infrastrutture legate alla silver economy “, ha spiegato Andrea Ghidoni, amministratore delegato e direttore generale di Pramerica sgr.
“Lavoreremo insieme per assicurare buoni ritorni ai nostri investitori, tramite investimenti orientati a soddisfare i nuovi bisogni sociali, come sicurezza, circolarità e servizi offerti alla fascia anagrafica ormai più numerosa e a maggior reddito. Ci muoveremo con una logica di territorio, con ambizioni nazionali”, ha concluso Vito Gamberale.