Iwoca, piattaforma di fintech lending del Regno Unito specializzata in finanziamenti alle piccole e medie imprese, ha incassato a fine febbraio un round di venture debt da 100 milioni di euro sottoscritto interamente da Insight Investments, parte del gruppo di asset manangement BNY Mellon. Iwoca è partecipata dal 2017 da Neva Finventures, il corporate venture capital del Gruppo Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez), I capitali raccolti nel nuovo round serviranno per finanziare lo sviluppo della piattaforma in Germania.
La piattaforma, fondata da Christoph Rieche (ceo) e James Dear, ex banker rispettivamente di Deutsche Bank e Goldman Sachs, eroga direttamente credito alle pmi e dall’inizio dell’attività nel 2012 ha erogato sinora oltre un miliardo di sterline di finanziamenti ad aziende nel Regno Unito e in Germania (si veda qui il comunicato stampa) e ha raccolto complessivamente dagli investitori 500 milioni di euro tra capitale e strumenti di debito. Grazie alla sua tecnologia, basata su intelligenza artificiale, analisi dei big data e machine learning, Iwoca è in grado di deliberare un prestito in 30 secondi (si veda qui il comunicato stampa).
Anche Banca d’Italia è sensibile al fascino dell’intelligenza artificiale applicato alla valutazione del rischio di credito, tanto da dedicare uno degli ultimi report della serie Temi di Discussione proprio alla Previsione del default delle imprese con modelli machine learning. Il lavoro confronta l’accuratezza di modelli statistici comunemente utilizzati dalle banche per la previsione delle insolvenze delle imprese con quella di modelli basati su algoritmi di machine learning e cioè il modello random forest e quello gradient boosted tree (per un’analisi del lavoro, si legga qui l’Insight View di BeBeez del 27 gennaio, riservata agli abbonati di BeBeez News Premium, scopri qui come abbonarti). Particolarmente interessante è l’analisi relativa all’utilizzo dei modelli di machine learning, non con l’obiettivo ultimo di prevedere il default delle aziende, ma con quello di stabilire il giusto ammontare di credito da allocare alle varie aziende.
Proprio di questi temi si è parlato a Milano lo scorso 18 febbraio, in occasione del seminario organizzato da Iside e BeBeez e patrocinato da Assofintech: Default aziendali, ecco come si prevedono con l’intelligenza artificiale e machine learning. Al seminario sono intervenuti: Luciano Tarantino, ceo di ARisk; Maurizio Mantelli, cto di TXC Markets; Fabrizio Milano D’Aragona, fondatore e ceo di Finscience (gruppo Datrix); Paolo Rinaldi, senior partner dello Studio Rinaldi e membro del gruppo di lavoro “Indici” del Nuovo Codice della crisi del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili; e Alessandro Fischetti, ceo e cofondatore di Leanus.
Intanto lo scorso 19 febbraio la Commissione europea ha pubblicato un Libro Bianco sull’intelligenza artificiale sul quale ha aperto una consultazione pubblica che si concluderà il prossimo 31 maggio. Il Libro Bianco si propone di favorire un ecosistema europeo di eccellenza e fiducia nell’IA e una relazione sugli aspetti riguardanti la sicurezza e la responsabilità dell’IA. In particolare si propongono 1) misure volte a razionalizzare la ricerca, promuovere la collaborazione tra Stati membri e aumentare gli investimenti nello sviluppo e nella diffusione dell’IA; e 2) opzioni politiche per un futuro quadro normativo dell’UE che determini i tipi di obblighi giuridici applicabili ai soggetti interessati, con particolare attenzione alle applicazioni ad alto rischio.