Cdp Venture Capital sgr (la ex Invitalia Ventures sgr) ha presentato ieri l’atteso piano industriale 2020-2022 e i suoi 7 fondi, che arriveranno a una dotazione complessiva di circa un miliardo di euro (di cui circa 800 milioni di euro già sottoscritti), grazie alle risorse allocate pariteticamente dal Governo, in particolare dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Cassa Depositi e Prestiti (attraverso la controllata Cdp Equity).
L’sgr ha inoltre annunciato che da gennaio a oggi ha deliberato investimenti per 100 milioni,
Il piano industriale, intitolato “Dall’Italia per innovare l’Italia”, è stato presentato ieri in conferenza stampa dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, dall’amministratore delegato di Cdp Fabrizio Palermo, dalla presidente di Cdp Venture Capital sgr Francesca Bria e dall’ad dell’sgr Enrico Resmini (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione).
Dei circa 800 milioni di euro di sottoscrizioni già chiuse, 260 milioni di euro provengono dal Fondo di co-investimento Mise (dotazione target pari a 310 milioni di euro), che co-investirà sistematicamente con i fondi gestiti da Cdp Venture Capital. Il lancio dei nuovi fondi era già stato in parte anticipato nei mesi scorsi (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, i 7 fondi gestiti da Cdp Venture Capital sgr, tra quelli già operativi e quelli in fase di lancio, sono:
- Fondo Italia Venture I: operativo dal 2015, investe in start up e pmi innovative in Italia. Opera principalmente nei settori digitale, biotech, medicale e hightech. Ha una dotazione pari a 80 milioni di euro e attualmente gestisce un portafoglio di 20 aziende in fase growth;
- Fondo Italia Venture II – Fondo Imprese Sud: il fondo, lanciato nell’agosto 2019, ha l’obiettivo di accelerare la competitività e lo sviluppo di startup e pmi innovative nel Mezzogiorno. Investe in tutte le fasi del ciclo di vita di un’impresa . dispone di una dotazione di 150 milioni di euro;
- Fondo di Fondi VenturItaly: investe in fondi di venture capital, inclusi first time team/first time fund, allo scopo di generare nuovi operatori sul mercato e nuovi team all’interno di gestori già attivi sul mercato, nonché supportare i fondi successivi di gestori esistenti. Ha una dotazione di 300 milioni di euro (sottoscritti da Cdp Equity e dal fondo di co-investimento del Mise);
- Fondo Acceleratori: il fondo, diventato operativo da fine maggio 2020, ha lo scopo di aiutare la creazione e/o lo sviluppo di programmi di accelerazione verticali su settori strategici, investendo nelle start up che partecipano ai programmi supportati dal fondo. Il fondo interverrà, in modo diretto e indiretto, per dare sostegno finanziario e/o manageriale a favore di acceleratori di impresa e di startup innovative ad alto contenuto tecnologico, operanti in settori ad elevato potenziale di crescita. Il fondo ha una dotazione iniziale di 125 milioni di euro (sottoscritti da Cdp Equity e attraverso le risorse del fondo di co-investimento del Mise);
- Fondo Corporate Venture Capital: coinvolgerà direttamente alcune tra le principali aziende partecipate dal Gruppo Cdp e che investirà direttamente in startup focalizzate su alcuni degli ambiti strategici del Paese. Il fondo avrà una dotazione iniziale di 150 milioni di euro e sarà lanciato entro il terzo trimestre 2020;
- Fondo Tech Transfer: ha l’obiettivo di supportare la filiera del trasferimento tecnologico mediante il co-investimento selettivo nelle start up più promettenti e l’investimento in fondi verticali specializzati. Il veicolo avrà una dotazione iniziale di 150 milioni di euro e sarà lanciato entro il terzo trimestre 2020;
- Fondo Late Stage: sarà lanciato a inizio 2021 e avrà una dotazione iniziale di 100 milioni di euro, con lo scopo di sostenere direttamente le startup già in fase matura che necessitino di capitali per ulteriore consolidamento ed espansione sui mercati internazionali, contribuendo così allo sviluppo di aziende ad alto contenuto tecnologico, con potenziale prospettico anche per la grande industria.
L’ad di Cdp Fabrizio Palermo ha spiegato: “E’ una iniziativa fortemente voluta da Cdp, che vede la luce grazie alla collaborazione del Ministero dello Sviluppo economico, Ministero dell’Economia e di Invitalia. Il Fondo Nazionale Innovazione (FNI) è un altro tassello del piano industriale di Cassa Depositi e Prestiti, che ha previsto per l’innovazione oltre 20 miliardi di euro di investimenti nel triennio 2019-2021. Il piano industriale di Cdp punta a mobilitare 100 miliardi direttamente e altri 90 miliardi di terzi. Entro il 2022 puntiamo a investire in oltre 1.000 startup, sviluppare più di 15 acceleratori di nuova generazione, formare più di 20 nuovi team di gestori“.
La presidente della sgr Francesca Bria ha aggiunto: “Il FNI punta a spendere in modo rapido ed efficace le sue risorse, ad allargare il mercato e a sviluppare un tessuto di startup, scaleup e acceleratori, in modo da strutturare l’ecosistema italiano del venture capital”. L’ad della sgr Resmini ha ricordato che “le oltre 11 mila startup italiane hanno un tasso di mortalità medio del 3,4%, sono piccole e poco profittevoli. Abbiamo 197 tra acceleratori e incubatori ma meno del 20% delle startup è transitata da essi. In generale, in Italia ci sono pochi attori professionalizzati, una cultura del vendute capital poco radicata e un basso utilizzo del corporate venture capital da parte delle grandi aziende”. Il Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli ha chiosato: “Più seminiamo, più probabilità di successo avremo. Semineremo tramite il Fondo Nazionale Innovazione (FNI), che investirà in venture capital. Inoltre, abbiamo stanziato altri 500 milioni di euro, che saranno gestiti da una fondazione dedicata al trasferimento tecnologico”.
Cdp Venture Capital sgr attualmente sta valutando una pipeline di oltre 200 opportunità e conta di deliberare, complessivamente, investimenti per oltre 250 milioni di euro entro la fine del 2020.
Come già detto più sopra, dal gennaio 2020 a oggi Cdp Venture Capital ha deliberato investimenti per 100 milioni, con impatto su 160 startup, tra cui quello nel fondo Primo Space di Primoglio sgr, nelle startup Sweetguest (in difficoltà a causa del coronavirus come tutto il settore turistico italiano, ma con solidi fondamentali), Sardex, Echolight e nel gestore di fondi alternativi Claris Ventures sgr. Infine, alla luce dell’emergenza coronavirus, la sgr ha lanciato 3 iniziative per sostenere le startup:
- AccelerORA: intende finanziare, entro settembre 2020, prevalentemente start up in fase seed/pre-seed con interventi fino ad un massimo di 300 mila euro tramite il Fondo Acceleratori, per un ammontare complessivo fino a circa 9 milioni di euro;
- Seed al Sud: mira a finanziare, sempre entro settembre 2020, startup basate al Sud Italia in fase seed/pre-seed con interventi fino ad un massimo di 300 mila euro tramite il Fondo Italia Venture II, per un ammontare complessivo fino a 6 milioni di euro;
- ItaliaXStartup: web-series settimanali per favorire la condivisione di esperienze di startup che stanno affrontando la fase Covid-19 e per creare opportunità di business/investimento su specifiche filiere.