Morato Pane, la seconda azienda italiana per volumi prodotti nella panificazione confezionata dopo Barilla, ha annunciato due acquisizioni in contemporanea: quella di
Roberto Industria Alimentare, specializzata nella produzione di grissini, e quella del
comparto bakery salato di Cerealto-Siro nella penisola iberica (si veda
qui l’ANSA).
L’operazione è stata finanziata con il contributo di un pool di finanziatori, con Illimity, il fondo di direct lending
Springrowth e Iccrea con il ruolo di mandated lead arranger e Illimity con quello di banca agente. Debt advisor è stata Hoshin Corporate Finance mentre gli studi legali incaricati del financing sono stati Giliberti Triscornia&Associati per la società e Simmon&Simmons per gli istituti i finanziatori. Il gruppo Morato Pane è stato assistito da Carnelutti Law Firm mentre i venditori sono stati assistiti da Legalitax e NCTM.
Che Morato Pane fosse in trattative per comprare Roberto Industria Alimentare era noto da fine aprile (si veda
altro articolo di BeBeez). La società è stata fondata nel 1908 da
Mario Canzian in un piccolo paesino in provincia di Treviso. Nata come laboratorio artigianale, è poi diventata una realtà industriale con una decina di dipendenti, ribattezzata Grissinificio Roberto snc e gestita da Mario Canzian con i figli Gianni e Roberto. Dal 2010 ha cambiato nome in Roberto Industria Alimentare ed è guidata da
Gianni Canzian. L’azienda, con sede a Susegana (Treviso), oggi conta oltre 200 dipendenti e produce grissini, pane, piadine, bruschette, toast, tramezzini, crostini, tortillas, sandwich, crocchini e bruschettine. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 57,1 milioni di euro, un ebitda di 2,74 milioni e una posizione finanziaria netta di 1,25 milioni (si veda
qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Il ceo, Stefano Maza, ha dichiarato: “Con queste due importanti operazioni il nostro gruppo consolida un fatturato di circa 250 milioni di euro, confermandosi la seconda azienda italiana nel mercato della panificazione confezionata e aprendo a un importante sviluppo del business estero, che oggi rappresenta quasi il 30% del fatturato aziendale”.
Quanto all’acquisizione spagnola, l’accordo preliminare era stato siglato nel novembre 2019 (si veda
qui il comunicato stampa).
Sull’espansione internazionale Maza ha commentato: “Il primo importante passo è stato proprio l’acquisizione di una parte del business del bakery salato di Cerealto-Siro in Spagna perfezionato in meno di due mesi grazie all’assistenza dello Studio Chiomenti con l’integrazione di un plant produttivo nella zona di Malaga. L’azienda, che oggi rappresenta uno dei principali operatori nel mercato dei panificati in Spagna, aumenterà la nostra capacità produttiva offrendoci la possibilità di produrre svariate tipologie di prodotto: pani a fette con e senza crosta, panini per burger e hot dog e pagnotte multicereali. In questo modo poniamo solide basi per un passaggio ad un modello di business diverso per lo sviluppo all’estero, non basato più solo su logiche export, ma su progetti di internazionalizzazione veri e propri, utilizzando l’azienda spagnola come hub per servire Paesi estremamente potenziali come la Francia e il Regno Unito”.
Nel 2006 Morato Pane era uscita dalla galassia
Kamps-Barilla ed era stata ricomprata dalla
famiglia Morato che, con
Aliante Equity Investments e
Nem Imprese (gestito da
Nem sgr, oggi Alkemia Capital sgr), aveva rilevato il 70% della società detenuto da
Harry’s France/Kamps (Barilla). Il resto del capitale era già in mano alla famiglia Morato che, dopo l’apertura a Kamps, aveva mantenuto il 30% del pacchetto azionario della società. Al tal fine era stata creata una newco (
Progetto Pane) partecipata al 60% dalla famiglia Morato, al 25% da Aliante e al 15% dal fondo Nem Imprese. Successivamente, nel 2012, Aliante Equity ha incrementato la sua quota sino al
55%.
Morato Pane è poi cresciuta attraverso acquisizioni, come quella condotta l’anno scorso sul produttore italiano di piadine Orva, sino a quel momento di proprietà dell’imprenditore Luigi Bravi. Orva nel giugno 2018 aveva emesso due minibond per un totale di 6 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Un’emissione da 5 milioni era stata interamente sottoscritta dai fondi di private debt gestiti da Anthilia sgr, mentre la seconda emissione era stata sottoscritta dagli stessi fondi per 400 mila euro e da Bper per i restanti 600 mila euro.
Aliante Equity, holding di partecipazioni gestita da Aliante Partners, è un operatore di private equity con sede a Milano e Vicenza, fondato da Paolo Righetto e Niccolò Fischer e specializzato in investimenti nel settore alimentare e arredamento e design.