Oggi il consiglio d’amministrazione del Monte dei Paschi tornerà a riunirsi in seduta straordinaria per approvare il progetto Hydra, cioè la bad bank a cui saranno trasferiti i circa 9 miliardi di crediti deteriorati del gruppo, più un miliardo e 50 milioni di euro di asset patrimoniali, per rendere più appetibile l’operazione per Amco, che dovrà acquistare il pacchetto.
Mps aveva ottenuto a fine maggio il via libera informale dell’Ue alla cessione di Npl ad Amco (si veda altro articolo di BeBeez), ma la definizione dei dettagli era ancora in corso, in particolare l’ammontare degli Npl da cedere, e ora è atteso a breve il via libera definitivo.
Mps nell’ultimo anno ha ridotto i suoi crediti deteriorati lordi di 4,5 miliardi di euro, portandoli a 11,6 miliardi a fine marzo 2020 (5,8 miliardi netti), dagli 11,9 miliardi di dicembre 2019 (6,1 miliardi netti) e dai 16,1 miliardi di marzo 2019 (7,5 miliardi netti), grazie soprattutto alle cessioni del secondo semestre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Come noto, la cessione dei crediti deteriorati è cruciale perché il Ministero del Tesoro possa poi trovare un compratore per la banca, che il Tesoro controlla al 68% dal 2017, a valle dell’operazione di salvataggio dell’istituto (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Cda di oggi di Mps dovrebbe concentrarsi inoltre sulle opzioni da offrire a Generali, ai fondi e agli azionisti di minoranza che hanno il 32% del Monte dei Paschi non in mano al Tesoro. Sul tavolo ci sarebbero:il diritto di recesso dalle azioni della bad bank, non quotata, che finirà in Amco; nuove azioni Mps; oppure azioni di Amco.