Il cda di Exprivia ha “preso atto” che alla data “non è stato possibile concretizzare soluzioni per il rilancio della controllata Italtel (che ha presentato domanda di concordato “in bianco”), coerenti con gli interessi di Exprivia e dei suoi azionisti” e pertanto “ha deliberato di interrompere l’attività esplorativa relativa a proprie ipotesi di intervento, riservandosi di monitorare la situazione e di rivalutarla sulla base degli sviluppi” (si veda qui il comunicato stampa). La storica società di telecomunicazioni è oggi controllata da Exprivia (81%) e partecipata da Cisco (19%)
Exprivia aveva annunciato lo scorso maggio che era stata sciolta l’esclusiva concessa a un primario fondo attivo nel segmento della ristrutturazione del debito nell’ambito del piano di ristrutturazione e rilancio della controllata Italtel (si veda altro articolo di BeBeez). Si dice che quel fondo fosse il Clessidra Restructuring Fund. A metà giugno Pillarstone Italy ha poi comprato buona parte del credito di Unicredit nei confronti di Italtel (si veda altro articolo di BeBeez), come parte del pacchetto di crediti corporate Utp che Intesa Sanpaolo, Banca Imi, Unicredit, BPER Banca, Crédit Agricole Italia e Crédit Agricole FriulAdria hanno trasferito al nuovo fondo RSCT Fund (Responsible & Sustainable Corporate Turnaround Fund lanciato di recente da Pillarstone Italy con dotazione di 600 milioni di euro e gestito da Davy Global Fund Management (si veda altro articolo di BeBeez),
Sin dallo scorso dicembre 2019 Exprivia aveva ipotizzato una ricapitalizzazione per Italtel e contestualmente Italtel aveva avviato discussioni con le banche finanziatrici, supportata dalla banca d’affari Houlihan Lokey e dallo studio legale Clifford Chance (si veda altro articolo di BeBeez). Exprivia a fine marzo ha poi depositato la domanda di concordato in bianco e il Tribunale ha fissato in 120 giorni il termine per la presentazione della domanda definitiva di concordato o di una domanda di omologa di accordi di ristrutturazione dei debiti, termine il cui decorso ha preso poi avvio solo dall’11 maggio, data della cessazione della sospensione dei termini disposta dalle norme per il contenimento dell’emergenza Covid-19.
Nella nota diffusa questa mattina, Exprivia dice che rimane “convinta della validità del progetto di integrazione dei due gruppi tecnologici, che ambisce alla nascita di una nuova realtà̀ industriale con un ruolo di accelerazione del processo di trasformazione digitale del Paese, attraverso l’unione delle competenze nell’Information Technology di Exprivia e la consolidata esperienza nelle TLC di Italtel, e continuerà a perseguire ogni occasione di sinergia commerciale con Italtel, sia in relazione ai piani di business in essere, sia nella individuazione di nuove opportunità offerte dal mercato”. Tuttavia, visto che Italtel non ha ancora depositato il suo bilancio 2019, a causa delle incertezze sul processo di risanamento, la controllante Exprivia a sua volta nnn ha potuto redigere ancora i risultati consolidati e ha deciso di predisporre e approvare il suo bilancio separato, inserendo a titolo prudenziale una svalutazione totale di 25 milioni di euro relativa alla partecipazione in Italtel (si veda altro articolo di BeBeez).
Per questo, recita la nota di Exprivia di questa mattina, “in considerazione dell’incertezza delle tempistiche dell’approvazione dei risultati consolidati del gruppo, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di richiedere a Borsa Italiana l’esclusione volontaria e temporanea della qualifica di STAR e il passaggio a MTA per le azioni della società”.
Domenico Favuzzi, Presidente di Exprivia, ha dichiarato: “Sospendiamo le iniziative volte al rilancio del progetto di integrazione con Italtel, ma rimaniamo determinati a monitorare ogni eventuale sviluppo che sia coerente con il nostro progetto. La temporanea e volontaria uscita dal segmento STAR di Borsa Italiana non comporterà variazioni nell’applicazione dei principi di corporate governance e di trasparenza che hanno contraddistinto la nostra presenza nel segmento STAR sin dall’ingresso avvenuto il 28 settembre 2007 e confidiamo richiedere in tempi ragionevoli nuovamente a Borsa Italiana l’inserimento nel segmento STAR non appena cessate le difficoltà citate”.