Un club deal italiano entra nella corsa per il salvataggio di Brooks Brothers, storico marchio di abbigliamento maschile americano che sta per depositare domanda per ammissione alla procedura di Chapter 11 negli Usa (si veda altro articolo di BeBeez). Il promotore e coordinatore della cordata italiana è Luciano Donatelli, imprenditore biellese, oggi impegnato nel progetto di una cittadella green a Biella e che in passato aveva tentato di arilevare Malo nell’asta organizzata dl tribunale di Firenze (si veda qui WWD), poi vinta da una cordata di altri tre imprenditori (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo ha annunciato lui stesso a MF Milano Finanza la scorsa settimana, spiegando che il cavaliere bianco sarà Club Deal 8. “Oltre a me in qualità di coordinatore, nella squadra che ha come obiettivo quello di tenere in mani italiane il marchio oggi guidato da Claudio Del Vecchio, ci sono tra gli altri anche Giglio Group, quotata al segmento Star di Borsa Italiana, un importante gruppo comasco del tessile, l’avvocato torinese Lorenza Morello che rappresenta un gruppo cinese della calzatura, Brando Crespi per alcuni fondi di investimento Usa e lo studio legale Dentons di New York in qualità di advisor”, ha detto Donatelli.
Alessandro Giglio, ceo di Giglio spa, ha confermato in una nota diffusa lo scorso venerdì 10 luglio (si veda qui AdnKronos): “Intendiamo confermare di essere capofila di questa cordata per mantenere in mani italiane un marchio centenario e prestigioso come Brooks Brothers. Riteniamo che, grazie alle nostre capacità e al nostro know how nell’e-commerce e nel marketing digitale, possiamo contribuire concretamente ad un rilancio globale del brand. Siamo convinti che una strategia incentrata sull’e-commerce possa dare nuovo slancio al brand e contribuire ad una distribuzione capillare dei suoi prodotti in tutto il mondo. Le piattaforme di Giglio Group infatti sono globali, le nostre sedi logistiche sono già presenti in Cina, Stati Uniti ed Europa e potremo assicurare una copertura digitale sui principali market place e social network del mondo. Questa è la prima di una serie di operazioni che si inquadrano in una nuova visione di crescita e sviluppo di Giglio Group di cui ho intenzione di occuparmi personalmente su progetti internazionali di ampio respiro, grandi partnership sia strategiche che industriali e sviluppi di nuove linee di business digitali”.
Donatelli da tempo accarezzava l’idea di rilevare Brooks Brothers. “Già 3-4 mesi fa prima del coronavirus avevo chiesto a Dentons se mi rappresentava per proporre un club deal a Brooks Brothers. Si sapeva che navigava in cattive acque. Avevo cercato Del Vecchio”, ha dichiarato l’imprenditore biellese. Questa settimana la cordata italiana avrà accesso ai dati societari della società americana. L’offerta definitiva per Brooks Brothers sarà strutturata nel giro di circa 70 giorni. Il business plan prevede di portare il fatturato della società americana a “3 miliardi di dollari in 5 anni, con il 70% del fatturato realizzato online e un management stellare. Se tutto andrà secondo in piani si aggiungerà un pool di investitori, compreso un fondo inglese. Tutti soggetti interessati anche all’aspetto produttivo e per rilanciare il brand partendo dal grande heritage e dallo sviluppo digitale. Se entrano i fondi faranno uno spezzatino. Il nostro obiettivo invece è tenere Brooks Brothers unita in tutto il mondo e rilanciarla“, ha precisato Donatelli.
Sono infatti in trattative per rilevare la società anche il private equity Solitaire Partners, guidato da David Jackson, ex ceo di Istithmar World, il gruppo di Dubai che tra il 2007 e il 2012 ha controllato la nota catena di department stores Barneys. Altri potenziali interessati al dossier si dice siano anche Authentic Brands Group e Simon Property Group (si veda altro articolo di BeBeez). Dalle indiscrezioni sembra che la prima offerta di Authentic Brands Group sia attorno ai 300 milioni.
Brooks Brothers è stata fondata da Henry Sands Brooks a Manhattan nell’aprile 1818. Nel 1988 è stata rilevata dall’inglese Marks & Spencer, che nel 2001 l’ha ceduta a Retail Brand Alliance (RBA, che ha cambiato nome in The Brooks Brothers Group), veicolo di Claudio Del Vecchio, attuale ad e figlio di Leonardo, patron di Luxottica. Brooks Brothers era in situazione critica e alla ricerca di un nuovo socio da tempo, cui si sono aggiunte le ripercussioni del coronavirus (si veda altro articolo di BeBeez). Il tentativo di vendita di Brooks Brothers era iniziato l’anno scorso, quando era stato dato mandato alla banca d’investimento newyorkese PJ Solomon di sondare alcune opzioni. Claudio Del Vecchio in un’intervista al New York Times lo scorso giugno aveva detto che le offerte ricevute sino a prima della pandemia non lo avevano soddisfatto. Si parlava di 300-350 milioni di dollari. Del Vecchio ha detto che i ricavi sono rimasti fermi attorno a un miliardo di euro tra il 2017 e il 2019 e la società è gravata da un debito inferiore ai 300 milioni. A fine aprile 2020, però, Bloomberg aveva riferito che il debito complessivo era di 600 milioni di dollari.