La scaleup del settore new space D-Orbit si è assicurata un finanziamento da 15 milioni di euro dalla Bei (Banca Europea degli Investimenti). Lo ha scritto nelle scorse settimane MF Milano Finanza. La Bei ha valutato infatti l’attività di D-Orbit in linea con quanto previsto dalle agenzie spaziali europee. MJH Alma ha assistito D-Orbit. La Bei è stata affiancata dallo studio legale internazionale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners.
L’importo sarà utilizzato per attività di ricerca e sviluppo, soprattutto per quanto riguarda componenti hardware e software per differenti ed innovative tipologie di navicelle spaziali.
D-Orbit è una società del settore new space che offre soluzioni che coprono l’intero ciclo di vita di una missione spaziale, inclusi l’analisi e la progettazione della missione, l’ingegneria, la produzione, l’integrazione, i test, il lancio e lo smantellamento al termine del ciclo di vita.
La società stata fondata nel 2011 da Luca Rossettini e Renato Panesi (con). I due si sono incontrati nel 2009 in California presso la Santa Clara University e hanno partecipato insieme ad una internship presso la NASA nel 2010, quando di fatto D-Orbit ha preso forma, sebbene l’azienda sia nata ufficialmente l’anno dopo, una volta rientrati in Italia. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 4 milioni di euro, in salita dagli 1,7 milioni dell’anno precedente.
La scaleup nel marzo scorso aveva raccolto 2,6 milioni di euro su ClubDealOnline, la piattaforma di equity crowdfunding fondata da Antonio Chiarello allo scopo di intermediare investimenti in startup e scaleup riservati a high net worth individual, family office e investitori istituzionali. La raccolta è stata effettuata in collaborazione con le strutture di private banking di Banca Sella e Sparkasse (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dicembre 2019 D-Orbit aveva invece chiuso un round guidato da Seraphim Capital, il più grande fondo di venture capital al mondo dedicato agli investimenti in società New Space. Il round, di cui non è stata rivelata l’entità, è stato sottoscritto anche da Noosphere Ventures, il primo investitore americano di D-Orbit, Invitalia Ventures, Indaco sgr, Elysia Capital e Nova Capital (si veda altro articolo di BeBeez).
Prima ancora, a dicembre 2015, D-Orbit aveva ricevuto un grant da 2 milioni di euro dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020-Sme Instrument. Il round precedente risaliva all’ottobre 2015, quando la startup aveva raccolto 1,83 milioni di euro emettendo strumenti finanziari partecipativi (si veda altro articolo di BeBeez), di cui 1,3 milioni investiti dal Club degli Investitori, mentre il resto era stato sottoscritto da un gruppo di imprenditori dell’area comasca (per 230 mila euro) e da due fondi già azionisti di D-Orbit, ossia TTVenture (Indaco sgr) e Como Venture, che nel dicembre 2014 avevano sottoscritto un aumento di capitale da 2,2 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Al round del 2015 si era affiancato anche un finanziamento di 1,2 milioni di euro erogato da Unicredit grazie al Fondo Centrale di Garanzia per startup innovative, cosicché D-Orbit aveva potuto raccogliere nel giro di poche settimane risorse per oltre 3 milioni di euro. Prima ancora, a inizio 2014, la startup aveva incassato un grant messo in palio da Caixa Capital e aveva quindi aperto la controllata D-Orbit PT a Lisbona. Nel 2012, sempre TTVenture e Como Venture, insieme a 3LB Seed Capital avevano sottoscritto un round da 1,9 milioni, mentre nel 2011 TTVenture aveva investito 300 mila euro nel primo round seed (si veda Crunchbase).
D-Orbit è una delle società in portafoglio agli investitori di venture capital monitorate da BeBeez Private Data
BeBeez vi augura buona estate con un’offerta imperdibile:
abbonamento a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data
a soli 350 euro più iva sino al 31 dicembre 2020
(Articolo aggiornato venerdì 30 ottobre 2020 alle ore 10.50. Si aggiungono i consulenti legali dell’operazione)