E’ stato sottoscritto ieri dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, e dal Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, un accordo di collaborazione per potenziare gli strumenti di credito alle imprese e rilanciare gli investimenti, obiettivi che la stessa Guidi aveva sottolineato come prioritari per il Governo lo scorso 27 marzo in occasione della sua audizione a Camere riunite (scarica qui il testo dell’Audizione del ministro Guidi).
Guidi, infatti, aveva spiegato che priorità del Governo sono il rilancio degli investimenti privati e sostegno all’accesso al credito e alla capitalizzazione delle imprese. Parte, quindi, la missione battezzata “Finanza per la crescita” che viene affidata ad una task force congiunta, coordinata dai responsabili delle segreterie tecniche dei due dicasteri, Fabrizio Pagani (Mef) e Stefano Firpo (Mise) e a cui parteciperanno anche rappresentanti della Banca d’Italia. L’accordo è stato firmato presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla presenza del direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi.
Gli ambiti di intervento della task force nel breve-medio periodo vanno dal potenziamento dello strumento della garanzia pubblica, valutando anche iniziative comuni con la Banca Europea degli Investimenti (Bei), allo sviluppo di fondi di credito sulla scia di altre esperienze internazionali di successo, a una maggiore partecipazione degli investitori istituzionali che veicolano risparmio di lungo periodo (fondi pensione, casse previdenziali, compagnie di assicurazione). Altri interventi allo studio riguardano misure per favorire l’apporto di capitale proprio nel tessuto imprenditoriale (ad esempio potenziando lo strumento dell’Ace, che prevede la possibilità per le imprese di dedurre dal reddito netto una percentuale degli utili reinvestiti o dei nuovi capitali investiti in azienda dai soci), per incoraggiare la quotazione in Borsa attraverso norme di semplificazione e attivando incentivi fiscali mirati, per rendere più conveniente il reinvestimento degli utili e infine per estendere la disciplina del crowdfunding, oggi circoscritta alle start up innovative.
Più nel dettaglio, secondo quanto riferito oggi da MF-Milano Finanza, sul fronte del rilancio degli investimenti, sono allo studio misure fiscali di incentivo agli investimenti collegate alla cosiddetta “voluntary disclosure”. Mentre sul fronte della ricapitalizzazione delle imprese, l’idea sulla quale gli esperti della task force stanno lavorando è quella di rivedere o addirittura abolire la Tobin tax e di creare una cosiddetta “super Ace” per le aziende che deliberano aumenti di capitale da sottoscriversi con quotazione in Borsa. Non solo. Un’altra idea che sta prendendo forma è quella di supportare anche le aziende che non fanno utili e quindi di confezionare un incentivo simile all’Ace, ma che vada a impattare sulla base imponibile Irap e non Ires.
Quanto al tema delle garanzie pubbliche, Guidi nella sua audizione aveva spiegato che il Fondo di garanzia per le pmi “gode di un ampio rifinanziamento nella Legge di stabilità 2014: circa 2,2 miliardi di euro sul triennio 2014-2016. Stiamo valutando la possibilità di estendere l’operatività del Fondo e di rafforzarne la dotazione patrimoniale: il Governo ha già dato la disponibilità a incrementare le risorse di 500 milioni”. Mentre sul fronte dei minibond, il ministro aveva spiegato che “occorre accrescere l’allocazione delle risorse del risparmio a lungo termine , con finalità assicurative o previdenziali, verso gli investimenti nell’economia reale del Paese, rendendo più diffuse e agili le emissioni di corporate bond e rendendo operativo l’utilizzo della garanzia pubblica a copertura delle eventuali perdite conseguenti alla sottoscrizione dei minibond. Contiamo di emanare entro giugno il decreto MiSE-MEF che estende la garanzia pubblica anche alle emissioni di corporate bond sottoscritte da sgr per conto di fondi di credito specializzati”.
Guidi si riferisce alla nuova misura prevista dal cosiddetto Decreto Destinazione Italia (Decreto legge 145/2013 convertito dalla Legge 21 febbraio 2014 n. 9) varato nelle scorse settimane. L’art. 12 del Decreto, prevede infatti che la garanzia del Fondo possa essere concessa in favore delle società di gestione del risparmio (si veda altro articolo di BeBeez) che, in nome e per conto dei fondi comuni di investimento da esse gestiti, sottoscrivono obbligazioni o titoli similari emessi da piccole e medie imprese. Tale garanzia può essere concessa a fronte sia di singole operazioni di sottoscrizione di obbligazioni e titoli similari sia di portafogli di operazioni. Anche in questo caso, con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, saranno definiti, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, i requisiti e le caratteristiche delle operazioni ammissibili, le modalità di concessione della garanzia, i criteri di selezione nonché l’ammontare massimo delle disponibilità finanziarie del fondo da destinare alla copertura del rischio derivante dalla concessione della garanzia.