Igor, azienda di Cameri del novarese, leader nella produzione di gorgonzola con una quota di mercato del 40% in Italia, è in piena campagna acquisti per incrementare il fatturato e ampliare la gamma dei prodotti.
In un’intervista a Mergermarket, Fabio Leonardi, amministratore delegato di Igor, terza generazione dell’omonima famiglia proprietaria della società, ha detto che l’azienda “si sta guardando attorno, in attesa di opportunità interessanti da cogliere”. I consulenti e le banche che hanno qualcosa da proporre a Igor, quindi, sono avvisati. Per l’operazione Pal gli advisor sono stati Kpmg e lo Studio Baiamonte e Associati di Novara.
Poco più di un anno fa lgor ha acquisito per un milione di euro Pal di Franco Paltrinieri, piccolo caseificio di Prato Sesia, in provincia di Novara, specializzato nella produzione di gorgonzola piccante, gorgonzola dolce, toma valsesia e della toma piemontese Dop. “Quella di Pal, per noi, è una acquisizione strategica” aveva commentato Leonardi alla stampa locale, “realizzata con l’obiettivo di potenziare l’alta gamma della produzione Igor. Oltre ai formaggi già in assortimento del caseificio Pal, contiamo di incrementare con questa acquisizione la produzione del nostro Gran Riserva Leonardi, poiché sia la linea Igor che quella Clin sono arrivate alla produzione massima e non riescono più a soddisfare la crescente richiesta del mercato”.
Ma appunto per Igor si è trattato solo dell’ultima di una serie di acquisizioni. Nel 2009, Igor aveva acquisito il produttore di gorgonzola Clin e prima ancora la Ballarini.
I target sono aziende di piccole dimensioni con fatturato compreso tra i 5 e i 10 milioni di euro, produttrici di gorgonzola DOP o altri tipi di formaggio DOP, in particolare di taleggio e mascarpone. Non interessano, invece, i produttori di parmigiano reggiano o di grandapadano perché quella nicchia di mercato è considerata da Leonardi troppo affollata. Il target ideale sarebbero aziende che stanno facendo fatica a mantenere la loro struttura di costi e che invece sarebbero sinergiche al progetto di crescita di Igor.
Sempre a Mergermarket Leonardi ha spiegato che Igor è in grado di finanziare i propri piani di sviluppo sia con la propria cassa sia con il credito bancario e non intende quindi aprire il proprio capitale a nuovi soci. La società ha chiuso il 2014 con un fatturato di 140 milioni di euro (+10% dal 2013) e punta a raggiungere i 200 milioni in tre anni. A oggi Igor esporta circa il 40% della propria produzione. Quanto all’ebitda, l’anno scorso è stato di 9 milioni, mentre l’utile netto è stato di 3,2 milioni.
La crescita, comunque, non avverrà solo per acquisizioni. Leonardi ha spiegato infatti che nei prossimi due anni l’azienda intende investire 35 milioni di euro per ampliare lo stabilimento produttivo, mentre continuerà a investire 3-4 milioni all’anno nell’innovazione del packaging dei prodotti e in automazione.