Lavazza ha offerto 800 milioni di euro (o 11,5 volte l’ebitda) per Carte Noire, leader nel mercato francese del caffè con circa il 20% di quota nel canale retail. L’operazione riguarderebbe tutte le attività europee di Carte Noire, a eccezione dei rami di business Carte Noire instant coffee, T-Discs e alle attività relative al canale fuori casa. A vendere è Koninklijke Douwe Egberts B.V, controllata di Mondelez International (scarica qui il comunicato stampa).
L’operazione era nell’aria dallo scorso febbraio, cioé da quando D.E. Master Blenders e Mondelez International avevano rivisto il piano di cessioni per ottenere il via libera della Commissione europea all’operazione di fusione (si veda Reuters).
I due colossi del caffè avevano infatti annunciato di essere stati informati dalla Commissione europea che i rimedi proposti in un primo momento non erano risultati sufficienti e di aver quindi proposto un nuovo piano, che includeva appunto la cessione del marchio Carte Noire in Europa, in sostituzione del piano precedente che prevedeva invece la cessione di L’Or e Grande Mere, marchi per i quali Lavazza aveva fatto una proposta vincolante da 600 milioni di euro, condizionata al via libera della Commissione europea (si veda altro articolo di BeBeez).
“Con questa acquisizione, di portata strategica, riteniamo di poter fare un importante passo avanti per diventare un’azienda globale”, ha spiegato ieri l’amministratore delegato di Lavazza Antonio Baravalle in una nota, dove invece non compare il valore dell’operazione. In questo modo la Francia diventerà per Lavazza “il nostro secondo mercato per dimensioni e importanza”, ha commentato il presidente dell’azienda, Alberto Lavazza.
In corsa per il marchio di caffé francese c’erano anche dei fondi di private equity come BC Partners, Pai e Cinven. Nell’operazione Lavazza è stata assistita dall’advisor JPMorgan, mentre Mondelez è stata supportata da Lazard.