L’utente è pigro e vuole svolgere più azioni in un numero sempre più ristretto di luoghi. Al posto di usare dieci applicazioni per svolgere un’azione, che sia comunicare, consumare informazioni o acquistare servizi, l’utente vuole usarne solo una per svolgere 10 azioni.
È questo il messaggio più forte lanciato da Mark Zuckerberg durante l’annuale conferenza di Facebook [FB.O] che indica all’industria digitale le linee guida del futuro.
La soluzione, secondo il fondatore del primo social network al mondo, è l’introduzione in Facebook Messanger dei Messenger Bots. I Bots velocizzano il rapporto tra consumatori e aziende.
L’utente di Facebook Messenger inoltra una richiesta a un’azienda, il bot risponde in modo automatico in pochi secondi. Diventa possibile riservare un tavolo senza dover usare l’applicazione del ristorante. Diventa possibile chiamare un Uber direttamente da Messenger.
Il guadagno di Facebook, ovviamente, sarà, non appena messo a punto un sistema sicuro di pagamento online, quello di diventare il più trafficato punto di intersezione tra domanda e offerta mai progettato prima. Allora le transazioni avverranno direttamente in casa di Zuckerberg. Nessuno uscirà più dal recinto di Facebook.
Watchy Talky, fa proprio questo per quanto riguarda il dating: in un’unica applicazione infatti sarà possibile conoscersi e comunicare senza il bisogno di ricorrere ad altre applicazioni per mandarsi file audio, video, chiamare o video chiamare.
Watchy Talky si propone dunque come una dating app che guarda al futuro nella giusta direzione, semplificando non di poco l’esperienza degli utenti, permettendo loro di conoscersi e comunicare a 360° in un’unica app.
Quindi se pensiamo che Zuckerberg non si sbagli nel prevedere questo raggruppamento di funzioni allora dobbiamo pensare anche che le applicazioni studiate come Watchy talky ruberanno la scena a quelle attuali che non sapranno aggiornarsi.
Il business plan, che punta su ricavi esclusivamente da pubblicità, prevede che Watchy Talky raggiunga i 140mila utenti dopo un anno dal lancio, per arrivare a 290mila alla fine del secondo anno e a 440mila alla fine del terzo. I ricavi alla fine del primo anno sono previsti a 47mila euro, 145mila alla fine del secondo e 253mila euro alla fine del terzo anno, con un Ebitda di 173mila euro. Al quarto anno, quando la versione di base gratuita potrebbe essere affiancata da una versione Pro a pagamento, i ricavi saliranno a 387mila euro e l’Ebitda a 294mila euro.
Il progetto è già online sul portale CrowdFundMe.it. La quota minima per chi vuole acquistare azioni senza diritto di voto è di 250 euro. Per chi vuole invece votare in assemblea, la quota minima di sottoscrizione è di 10mila euro, pari al 2,5% del capitale. Con l’aumento di capitale i tre soci fondatori si diluiranno dall’attuale 100% al 56,3%.
I soldi raccolti andranno in parte (20mila euro) per la gestione corrente, 42mila euro sono destinati allo sviluppo dell’applicazione e 100 mila euro per il marketing. Successivamente buona parte dei ricavi sarà reinvestita nel marketing con campagne online su Facebook e con Google Adv, e con iniziative offline fatte di promozione di eventi in ambito universitario o sponsorizzando serate nei locali. In Italia ci sono 22,5 milioni di utenti Facebook attivi e una buona parte sono potenziali fruitori di Watchy Talky.
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