Crestview Partners, private equity newyorkese, acquisisce Accuride Corp., fornitore di componenti per produttori europei e nordamericani di veicoli commerciali, a 2,58 euro per azione con una transazione totalmente in cash. Il prezzo rappresenta un premio del 55% sulla chiusura del primo settembre scorso e del 66% sul valore medio ponderato degli ultimi 30 giorni (si veda PEHub). Il Consiglio di Amministrazione di Accuride ha deciso all’unanimità di raccomandare un voto positivo ai propri azionisti sull’operazione proposta da Crestview. Contemporaneamente fondi che fanno capo a Cetus Capital che collettivamente detengono il 17% delle azioni con diritto di voto hanno raggiunto l’accordo per votare favorevolmente. Per finalizzare l’operazione Accuride terrà appena possibile una assemblea straordinaria. L’accordo raggiunto contiene gli usuali 35 giorni di calendario di “go shop period” durante i quali Accuride può sollecitare proposte alternative. La transazione è soggetta alle usuali autorizzazioni delle autorità antitrust sia in Messico che negli Stati Uniti e ci si aspetta possa essere chiusa entro il quarto trimestre. Dopo l’operazione, Accuride rimarrà società gestita in maniera indipendente, manterrà il proprio brand mantenendo l’operatività in USA, Canada, Messico e Italia. Rick Dauch rimarrà come Presidente e CEO. Deutsche Bank è financial advisor esclusivo di Accuride mentre RBC Capital Markets svolge lo stesso ruolo per Crestview Partners che ha sede a New york e gestisce circa 7 miliardi di dollari di asset.
Hewlett Packard Enterprise (HPE) sta colloquiando con Thoma Bravo circa la potenziale vendita della sua divisione software. Stando a fonti vicine al dossier il valore del deal si dovrebbe posizionare tra gli 8 e i 10 miliardi di dollari (si veda PEHub). L’operazione si inquadra nella strategia espressa dall’attuale Ceo di HPE che vuole rifocalizzare l’azienda sulle attività di networking, di storage di data center e servizi connessi dopo aver separato l’anno scorso i propri destini da HP Inc. che era la parte del gruppo impegnata nella produzione e commercializzazione di computer e stampanti. Nel processo di cessione in corso, gestito da Goldman Sachs, HPE avrebbe ricevuto offerte del calibro di 7,5 miliardi di dollari. Thoma Bravo avrebbe fatto l’offerta più alta con significative discrepanze tra una offerta e l’altra. I concorrenti sarebbero Vista Equity Partners Management, Carlyle Group e TPG Capital. Va precisato che siamo in una fase nella quale altri contendenti possono essere preferiti a Thoma Bravo e che la stessa Thoma Bravo potrebbe comprare solo alcuni degli asset che fanno parte della divisione software di HPE. La cessione appare più semplice se l’acquirente già gestisce imprese coinvolte nel mondo del software. Da questo punto di vista Thoma Bravo sembrerebbe avere qualche vantaggio detenendo aziende di software tra le quali ci sono Dynatrace e Compuware che potrebbero portare all’ottenimento di notevoli risparmi dalla combinazione delle attività proprie con quelle di HPE. L’unità di software di HPE ha generato ricavi pari a 3,6 miliardi di dollari nel 2015, in ribasso rispetto ai 3,9 miliardi di dollari nel 2014. Tale diminuzione è stata giustificata da HPE dalla sempre più diffusa offerta di soluzioni cloud sul mercato. HPE aveva compost oil suo portafpglio software anche attraverso due costose acquisizioni: Autonomy Corp. nel 2011 a 10,3 miliardi di dollari e Mercury Interactive nel 2006 per 4,5 miliardi di dollari.
TSG acquista Duckhorn Wine Company (“DWC”) da GI Partners. I termini finanziari dell’operazione non sono stati resi noti (si veda PEHub). La transazione include tutte e sei le cantine di Duckhorn Wine Company ovvero Duckhorn Vineyards, Goldeneye, Paraduxx, Migration, Decoy e Canvasback oltre alle relative proprietà. Si tratta di oltre 600 acri di terreno coltivato inclusa la leggendaria Three Palms Vineyard nella Napa Valley. Tutti i dipendenti verranno mantenuti inclusi gli enologi e la società continuerà ad essere guidata da Alex Ryan attuale Presidente e Ceo che collabora con la società dal 1988. Rimarranno coinvolti gli stessi Dan e Margaret Duckhorn. Quella dei Duckhorn è una delle storie di più grande successo nel mondo del vino da quando nel 1978 hanno lanciato i loro Cabernet Sauvignon e Merlot nella Napa Valley. Quando la Duckhorn Wine Company fu ceduta nel 2007 a GI Partners, i Duckhorns rimasero a bordo lavorando con Alex Ryan. GI Partners ha investito più di 60 milioni di dollari sia nell’ammodernamento dei mezzi di produzione, sia acquisendo circa 350 acri di vigneto compreso un appezzamento nell’area Red Mountain nello stato di Washington. Il risultato è stato che oggi Duckhorn Wine Company As a result of these initiatives and others, Duckhorn Wine Company è considerato il numero 1 nel settore Luxory wine negli tati Uniti. Durante il processo di vendita Credit Suisse è stato advisor finanziario di GI Partners con gli aspetti legali curati da Gibson, Dunn & Crutcher. Advisor legale di TSG è stato Ropes & Gary. Ci si aspetta il còosing dell’operazione entro 45 giorni.