Il business angel James McKinnon, che fa anche da consulente tecnologico presso Eaton Square, si propone di raccogliere un fondo venture da 100 milioni di dollari australiani (78,1 milioni di dollari). Il fondo sarà gestito da Eaton Square Ventures. Eaton Square è specializzata in servizi di M & A e dei servizi di capitali per investimenti tecnologici, servizi e altri settori in crescita. Il suo sito web afferma che attualmente gestisce due fondi: un fondo per gli investimenti per il settore agroalimentare e un fondo per investimenti in tecnologia e modelli disruptive. Secondo un rapporto del Sydney Morning Herald, il passaggio da parte della società di consulenza tecnologica ha rappresentato una ripresa nello spazio di avvio tecnologico dell’Australia e l’aumento del capitale di rischio come una classe di asset vincente ma volatile. L’azienda prevede di raccogliere fondi da imprese, investitori istituzionali e privati e mira a giungere alla chiusura finale nei primi mesi del 2018. Eaton Square ha uffici in tutta l’Asia Pacifico, con sedi a Melbourne e Hong Kong, Singapore e Shanghai e a San Franciso e Seattle nel Nord America. L’impresa è di ausilio a private equity, family office nel portare a termine investimenti mirati. Consente agli investitori asiatici e statunitensi di accedere ad asset in Asia, Australia e Israele. Si occupa di ingegneria – compresi servizi minerari, sanitari, petroliferi e gas – e consulenza di gestione, servizi di sicurezza informatica e servizi di sicurezza e risorse umane, tra cui consulenza, reclutamento e outplacement. Per esempio, McKinnon è un business angel che ha investito in Expert360 e nell’azienda di jet privati Airly, i suoi clienti sono High net worth individuals (HNI), piccole istituzioni o fiduciarie familiari provenienti da Cina, Hong Kong, Malesia e Singapore. Le dimensioni dei ticket di investimento variano dai 5 ai 200 milioni di dollari australiani. Si veda dealstreetasia.
La cinese Primavera Capital Group e CITIC Private Equity hanno in animo di raccogliere un nuovo fondo denominato in dollari di circa 5 miliardi di euro ai fini di aumentare il proprio volume di fuoco per investimenti all’estero. Questo è quanto sei fonti diverse hanno lasciato trasparire sei fonti diverse in colloqui con Reuters. Si veda dealstreetasia. Nell’ultimo anno, i private-equity (PE) sono diventati sempre più attivi nel fare deal all’estero e la raccolta effettuata all’estero in dollari consente loro di bypassare le recenti restrizioni che hanno colpito le aziende domestiche volte a tagliare gli investimenti esteri delle aziende cinesi. Primavera, guidata dall’ex Chairman di Goldman Sachs per la Cina Fred Hu, Fred Hu, si propone di raccogliere 2,8 miliardi di dollari nel suo terzo fondo ed ha cominciato a sondare a questo fine potenziali Limited Partners. Il fundraising ufficiale non è stato ancora lanciato e la dimensione del fondo non è stata ancora decisa. CITIC PE, il braccio per gli investimenti del più grande broker cinese CITIC Securities, pensa di raccogliere circa 2 miliardi di dollari è ha come obbiettivo quello di un primo closing all’inizio del 2018 – questa essendo un passaggio fondamentale che indica come si sia ormai al di là di una soglia minima e che quindi si può iniziare ad investire. CITIC PE ha confermato il piano di fundraising, dicendo che il fondo è stato ufficialmente lanciato nel settembre 2017. Il fondo, che ha un hard cap posto a 2,2 miliardi di dollari, risulta significativamente over sottoscritto e guarda alla prima metà dell’anno prossimo per il closing finale. I due private equity vanno ad aggiungersi alla lista di PE cinesi quali Hony Capital, FountainVest Partners e China Media Capital, che hanno raccolto fondi in dollari fin dall’anno scorso stando ai dati di Preqin. Alla fine di agosto fondi con sede sul territorio cinese avevano programmato di raccogliere 25,9 miliardi di dollari attraverso 26 fondi di buyout, e un aggregato di 48,3 miliardi di dollari in 42 fondi per la crescita.