D’Amante spa, società padovana specializzata nel commercio al dettaglio di preziosi e orologi e accessori moda., ha depositato lo scorso 22 dicembre domanda di concordato in bianco presso il Tribunale di Padova. Lo ha scritto nei giorni scorsi MF Milano Finanza.
Soltanto lo scorso giugno la società aveva quotato all’ExtraMot Pro 500 mila euro di minibond short-term. Il bond aveva scadenza 20 dicembre 2017.
La procedura è stata presa in carico dal giudice delegato Antonia Maria Maiolino e dalla curatrice Claudia Carlassare e il tribunale ha concesso 120 giorni di tempo alla società per depositare la domanda di concordato definitiva. Il giudice ha accolto il ricorso presentato da Paolo Gnignati, avvocato dello studio Gianni Origoni, che motiva la crisi aziendale col venir meno del principale cliente, Stroili Oro, dopo il passaggio di proprietà, le difficoltà del settore diamanti e il subitaneo venir meno del supporto del ceto bancario. Di qui la stesura di un piano di ristrutturazione redatto dall’advisor Studio Ferrin e il conferimento del ramo retail alla newco Jdc, di cui D’Amante è azionista, sulla base di un valore di 10 mila euro asseverato da una perizia di Daniele Di Prospero dello Studio Fantozzi & Associati.
Fondata e controllata da Fabio Verdini, con oltre 200 collaboratori, D’Amante aveva chiuso il 2016 con 25 milioni di euro di ricavi netti e un ebitda di circa 2 milioni, a fronte di un debito finanziario netto di 4,3 milioni (come da analisi Leanus).
D’Amante spa è attiva nel commercio all’ingrosso di diamanti, pietre preziose e articoli di gioielleria (da cui ricavava nel 2016 circa il 35, 6% del suo fatturato), ma anche nel mercato al dettaglio grazie all’e-commerce e a 39 punti vendita a marchio “D’Amante” e “Athmosfera”presenti sopratutto nei grandi centri commerciali, principalmente del centro-nord del Paese.