va oltre il food delivery. La startup, infatti, non si ferma solo alla consegna
a domicilio e all’ordinazione d’asporto, ma integra una serie di servizi digitali
per facilitare la vita a ristoratori e clienti.
attraverso la sua piattaforma è possibile anche prenotare i tavoli. La società,
insomma, mette a disposizione uno strumento informatico che permette di
ottimizzare la gestione dell’attività di ristorazione, puntando anche su
clienti offline che preferiscono richiedere un pasto a domicilio alzando la
cornetta.
spiega Pierluigi Coppola, amministratore delegato dell’azienda. Grazie ad
Eatintime è il Ristorante a riceve gli ordini “tradizionali” –prosegue Coppola
– e ad utilizzare uno strumento informatico che funziona con un algoritmo
sviluppato dal nostro team”.
sviluppo improntato sul franchising.
L’idea nasce nel 2015, pensando
ai ristoratori stufi delle “multinazionali che entrano in punta di piedi e poi impongono
le loro condizioni ai locali, dicendo quello che bisogna fare e come lo si deve
fare”, racconta Pierluigi Coppola.
di JustEat – prosegue Coppola – ma poi questa strategia è tramontata perché
abbiamo capito che con l’arrivo di Foodora e di altri grossi player il
ristorante avrebbe puntato su un partner flessibile e affidabile e l’utente ad
un servizio di qualità. Eatintime ha deciso di scommettere su una serie di
servizi per fare innovazione in questo settore”.
Per proseguire nella difficile
sfida alle multinazionali, Eatintime punta a sviluppare ulteriormente questa
filosofia “artigianale” della qualità e dei servizi integrati. L’azienda ha così
deciso di lanciare una campagna di equity crowdfunding sul portale opstart.it.
Il traguardo è fissato a 100 mila euro, di cui oltre 28 mila sono già stati
raccolti. In caso di investimento pari o superiore a 15 mila euro verranno
assegnate quote di tipo “A” con diritto di voto.
“Con i finanziamenti ottenuti le
priorità saranno quelle di rafforzare la nostra presenza nelle province
piemontesi e di sviluppare ulteriormente la nostra piattaforma – spiega
l’amministratore delegato – Inoltre punteremo a spingere il nostro modello di
business improntato sul franchising con l’apertura di nuovi punti. Stiamo già
contrattando per aprire in altre città. E questa è solo la prima campagna di
equity crowdfunding, ma successivamente pensiamo di avviarne un’altra”.
parte dei fondi, inoltre, verrà destinata ad attività di marketing.
Attualmente Eatintime, che ha
sede a Torino, è presente anche a Perugia e nella Provincia di Milano (Melzo,
Pioltello, Rodano, Cernusco sul Naviglio, Segrate, Gallarate, Busto Arsizio,
Castellanza, Legnano). Le trattative in corso, invece, serviranno per
espandersi nelle provincie di Varese, Monza-Brianza, Roma e Bari.
località sono scelte seguendo una strategia precisa: oltre alle grandi città,
l’azienda punta ad avere una presenza anche nelle aree medio-piccole spesso
trascurate dalle grandi compagnie del food delivery.
filosofia dei servizi integrati, l’azienda offre sia il pagamento in contanti
che con metodi digitali, come l’utilizzo della piattaforma Satispay. Il
ristoratore potrà anche gestire gli incassi, sia online che offline a seconda
delle sue preferenze. Dal punto di vista dell’innovazione, inoltre, Eatintime
ha sviluppato una tecnologia integrabile con i software gestionali (per la
contabilità, il magazzino ecc.) delle attività: in questo modo è possibile
usufruire di tutti i servizi attraverso un unico dispositivo (come un tablet).
Nel I trimestre 2018, con più di 12 mila ordini, le città di Torino
e di Perugia hanno generato per la startup un fatturato di circa 72 mila euro
(130 mila Euro nel 2017): una crescita del 50% rispetto al IV trimestre 2017 e
superiore del 55% rispetto alle previsioni del business plan. Ad oggi,
Eatintime ha oltre 10 mila utenti.