Luci, tapparelle, elettrodomestici, consumi: la smarthome è
un desiderio di molti, nonché un lusso per pochi. Ma con Domoki, il dispositivo
low-cost progettato dalla startup bergamasca almadom.us, le carte vengono
rimescolate. E chissà mai che per Natale qualcuno non decida di regalarsi una
casa 2.0.
“Non è certo una giftcard, ma rispetto alle altre soluzioni
in commercio il risparmio è netto – spiega l’amministratore delegato e
fondatore Marco Zanchi – Per domotizzare un appartamento di piccole-medie
dimensioni è difficile stare sotto 10 mila euro, mentre con Domoki bastano anche
meno di millecinquecento euro. I vantaggi riguardano anche i costi di
installazione: servono poche ore e non sono necessarie opere murarie, niente
pareti da rompere o fili da tirare”.
Il dispositivo, totalmente made in Italy, è un microcomputer
che sostituisce i normali interruttori e si utilizza attraverso un’app. Può
controllare qualsiasi apparecchio elettrico e funzionare anche come termostato
intelligente. Uno dei punti di forza è il monitoraggio dei consumi: secondo i
dati della società, si può risparmiare fino al 30% sulle bollette energetiche.
un background nel mondo dell’elettronica – racconta Zanchi – Insieme all’altro
fondatore, Alessandro Benedetti, abbiamo capito che la miniaturizzazione è
arrivata a un livello tale da poter inserire parecchia intelligenza in una
scatoletta di piccole dimensioni. Così abbiamo pensato di fornire dei servizi
di automazione molto elevati, ma con prezzi relativamente bassi”.
Per sviluppare ulteriormente il progetto, è stata lanciata
una campagna di equity crowdfunding con il portale 200crowd. L’obiettivo minimo
è fissato a 350 mila euro.
L’amministratore delegato sottolinea che “i fondi ottenuti
saranno investiti, in particolare, per potenziare le attività commerciali e di marketing.
Il prodotto è pronto ed è già stato installato in più di 500 abitazioni, ora
bisogna industrializzare il processo di acquisizione clienti. Inoltre
continueremo a fare ricerca per offrire nuovi servizi. Tra gli obiettivi, c’è
anche quello di ampliare il team di customer care per sostenere la crescita”.
Saranno sviluppate, per esempio, delle integrazioni al
software che potrà anche proporre eventuali soluzioni. Facciamo un esempio: se
il vecchio frigo consuma troppo, verrà suggerita la sostituzione con un modello
di nuova generazione.
Attualmente, l’Italia è il terzo Paese europeo nel mercato
della smart home con una crescita del 35% nel 2017 rispetto al 2016. Quali
prospettive ci sono per Domoki e almadom.us? La società collabora con Sorgenia:
nel 2019 potrebbe arrivare un’offerta congiunta. Alcuni sviluppi, inoltre,
dipenderanno dalla campagna di crowdfunding: “Noi puntiamo al traguardo massimo
di 650 mila euro. Più fondi raccoglieremo e maggiore sarà la velocità con cui
aumenteremo le vendite, ma siamo pronti per qualsiasi scenario”, conclude
Zanchi.
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