Con la parola “rubato”, il direttore degli Uffizi fa vergognare la Germania per non aver restituito un dipinto saccheggiato durante la seconda guerra mondiale.
Il regista di origini tedesche ha esposto una fotografia incorniciata della natura morta olandese con un’etichetta che dichiara che è “rubata” mentre le trattative hanno raggiunto una situazione di stallo.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, ha invitato la Germania a restituire una natura morta olandese saccheggiata dalle truppe naziste durante la seconda guerra mondiale. Il dipinto fu saccheggiato dai soldati nazisti in ritirata nel 1943 e scomparve per decenni fino al 1991, quando fu riscoperto in una collezione privata in Germania.
Vaso di fiori del maestro olandese Jan van Huysum (1682-1749) fu originariamente portato a Firenze dal Gran Duca Leopoldo II nel 1824 e fu esposto nello storico Palazzo Pitti fino al 1940, quando fu trasferito in un villaggio vicino per ragioni di sicurezza.
Schmidt, che è nato in Germania, ha detto a Reuters : “La Germania ha il dovere morale di restituire questo dipinto al nostro museo. Questa storia sta impedendo alle ferite inflitte dalla Seconda guerra mondiale e agli orrori del nazismo di guarire “.
I negoziati per il ritorno del dipinto si sono fermati mentre gli intermediari che lavorano per conto della famiglia che detiene il lavoro hanno richiesto il pagamento. Gli Uffizi non possono avviare una causa in questo caso, perché secondo la legge tedesca i diritti italiani sarebbero prescritti essendo passati oltre 30 anni dai fatti.
“La Germania non dovrebbe applicare tali limiti temporali alle opere d’arte rubate durante la guerra”, ha detto Schmidt. Il regista ha mostrato una fotografia in scala in bianco e nero incorniciata dell’opera scomparsa nel luogo in cui un tempo era appeso a Palazzo Pitti. È decorata con la parola “rubato”, scritta in italiano, inglese e tedesco, in modo che tutti possano vedere, nel tentativo di far vergognare i proprietari a rinunciare alla pittura. Gli Uffizi hanno anche pubblicato l’immagine sul proprio account Twitter su oltre 29.000 follower.
Ma per ora la lotta per il ritorno del dipinto rimane irrisolta. Se Schmidt avrà successo potrebbe essere un grande regalo di addio per il museo e l’Italia. Il direttore infatti lascerà gli Uffizi nel 2020 per diventare direttore del Kunsthistorisches Museum di Vienna.