Il fondo americano Sun Capital ha comprato all’asta Vetrerie Riunite, leader di mercato nei settori della produzione e commercializzazione di oblò per lavatrici. Lo riferisce Il Sole 24 Ore, secondo cui l’azienda è stata ceduta all’asta per 110 milioni di euro, cioè circa quanto il fatturato 2018 che è stato di 109 milioni. Il fondo era dato per favorito nella gara per acquisire la società fin dai giorni scorsi (si veda altro articolo di BeBeez). Al dossier si erano interessati anche l’italiana Vam Investments, il private equity Usa Opengate Capital e il britannico Abbeydale Partners.
Vetrerie Riunite è stata fondata nel 1905 a Torino e ha stabilimenti in Italia, Austria e Bulgaria. Con sede a Colognola ai Colli (Verona), è guidata dal ceo Luca Villa. Al gruppo appartengono Vetrerie Riunite spa, Novaref spa e Borromini srl, acquisite entrambe negli anni Ottanta da Vetrerie Riunite.
Nel 2008, con un’operazione da 112,5 milioni di euro, tramite la newco Vetrerie Holding, il fondo Opera Italia, gestito da Opera sgr, aveva comprato il 52% del capitale insieme al fondo Dgpa Capital (24%), gestito allora da Dgpa sgr (oggi Style Capital sgr), mentre Finanziaria Del Vetro (Finvetro), che prima controllava la società, aveva reinvestito per il resto (si veda qui MF di allora). Nel 2017 il gruppo ha aumentato del 30% la sua capacità produttiva e quest’anno si appresta a realizzare un aumento della produzione dei forni fusori accompagnato da una serie di investimenti dedicati alla automazione dell’intero processo produttivo che permetteranno di rafforzare ulteriormente la sua leadership. A questo fine, la società ha chiesto e ottenuto un finanziamento da 77 milioni di euro da Unicredit e Banco Bpm lo scorso febbraio ed è un cliente di Credimi, la piattaforma di invoice financing fondata a Ignazio Rocco di Torrepadula (si veda altro articolo di BeBeez).
Vetrerie Riunite era stato il primo investimento del nuovo corso di Opera sgr, che a gennaio 2008 aveva appunto costituito il nuovo veicolo di investimento Opera Italia, di diritto italiano, inglobando il veicolo di diritto lussemburghese Opera II, che nel 2004 aveva raccolto 90 milioni di euro. Vetrerie Riunite è l’ultimo asset rimasto in portafoglio a Opera Italia e potrebbe essere quello che aiuterebbe il fondo a recuperare redditività, dopo una serie di investimenti andati male, come Cucine Minotti, Emu e I Pinco Pallino.