GPI, società trentina attiva nei sistemi informativi e servizi per la sanità quotata su Aim Italia a seguito della business combination con la Spac Capital for Progress 1, ha collocato in private placement alla vigilia di Natale un nuovo minibond da 30 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).Lo hanno sottoscritto Cdp (anchor investor, con una quota di 20 milioni di euro), il fondo Springrowth, Banco Bpm, Mediocredito Trentino e Finint sgr per conto della gestione Solidarietà Veneto Fondo Pensione. Banca Akros (Gruppo Banco Bpm) e Unicredit hanno svolto il ruolo di arranger e joint bookrunner per l’emissione del prestito obbligazionario. Il prestito obbligazionario paga una cedola del 3,5% e ha scadenza 20 dicembre 2025 (si veda qui il regolamento del bond).
Per GPI si tratta della quarta emissione di minibond e la prima non quotata. GPI ha quotato infatti su ExtraMot Pro3 due minibond per un valore complessivo di 27 milioni nel giugno 2016 (si veda altro articolo di BeBeez) e un altro da 20 milioni nel dicembre 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). La società vanta un rating Cerved A3.1.
Con sede a Trento, GPI è stata fondata nel 1988 dall’attuale presidente e ad Fausto Manzana con l’idea di portare l’informatica nel mondo della sanità. L’azienda è partecipata da inizio 2014 dal fondo ICT di Orizzonte sgr, che allora vi aveva investito 1,75 milioni per il 10,32% del capitale e che in quell’occasione aveva sottoscritto 3,75 milioni di euro di minibond, non quotati. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 203,7 milioni di euro, un mal di 28,6 milioni e una posizione finanziaria netta di 61,5 milioni.
“Le risorse raccolte attraverso l’emissione del prestito obbligazionario saranno destinate ai piani di crescita del nostro gruppo sia attraverso operazioni di m&a sia mediante investimenti in ricerca & sviluppo necessari per innovare e internazionalizzare la nostra offerta di software, servizi e tecnologie per il mondo sanitario”, ha spiegato Manzana.