Inaugurata il 18 di novembre scorso, la mostra fotografica dell’artista tunisina di Grecia, Marianne Catzaras, Cartagine o la memoria delle pietre, allestita al Colosseo, rimarrà aperta fino al 29 marzo 2020. Nell’ambito di Carthago. Il mito immortale, sono esposte 12 foto in bianco e nero, tutte scattate nel corso dell’ultimo anno in Tunisia dall’artista nata sull’isola di Djerba da genitori cretesi, che sposa uno sguardo contemporaneo sul passato.
L’esposizione, nata da un’idea dell’Ambasciatore tunisino a Roma, Moez Sinaoui, che ha inteso intrecciare in un dialogo ideale la grandezza passata di Cartagine legata al Mediterraneo orientale e alla storia di Roma con l’effervescenza dinamica e le diverse espressioni della cultura contemporanea tunisina, oltre la chiave della rivalità tra le civiltà.
Allestita presso la Rampa Imperiale nel Foro Romano, si inserisce, con uno sguardo contemporaneo, nella sezione della rassegna che racconta la rifondazione della nuova Colonia Concordia Iulia Carthago, dopo la distruzione che segue la fine della Terza Guerra Punica: una città monumentale, dotata di edifici da spettacolo e lussuose abitazioni private, famose ovunque per la ricchezza musiva. Qui sono infatti esposti straordinari mosaici come la “Dama di Cartagine”. La mostra nasce dalla volontà di raccontare attraverso le immagini e le fotografie di un’artista dall’identità plurale – come lei stessa ama definirsi – il concetto di immortalità di Cartagine, il valore profondo della cultura del Mediterraneo, la voglia di credere nella diversità e nel mescolare le tracce. “È questa un’ulteriore occasione per scoprire la realtà artistica contemporanea della Tunisia e avvicinare il pubblico alla storia e alla civiltà di una delle città più potenti e affascinanti del mondo antico, Cartagine”, ha sottolineato Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo.
100 x 75 cm
Digital print on Fine Art paper HahnemühlePhoto Rag Ultra Smooth
“Visitare, rivisitare Cartagine è, senza dubbio, andare all’ascolto della memoria degli uomini, lì dove essa è più silenziosa e più presente” ha spiegato Marianne Catzaras. Rivisitare le civilizzazioni passate significa costruire delle passerelle, inventare un altro paese, quello di una lunga ospitalità”.
Marianne Catzaras è nata in Tunisia da genitori greci e vive e lavora a Tunisi, anche se come artista ha esposto in Germania, Grecia, Italia, Marocco, Belgio, Stati Uniti e Francia. Dopo gli studi di letteratura alla Sorbona di Parigi si è dedicata alla fotografia e alla poesia; curatrice di varie esposizioni, ha partecipato a diverse residenze d’artista. Cavaliere delle Arti e delle Lettere della Repubblica francese, gran parte del suo lavoro si fonda sulla valorizzazione delle minoranze, ma da qualche anno le sue opere tendono a mettere in scena un mondo onirico dove uomini e animali si mescolano in un’orchestrazione dell’impossibile. Oggi lascia vedere un mondo più spoglio, dove i colori hanno disertato, un universo dove l’inquietudine e l’inconsueto si affiancano. Da qualche tempo è attenta ai paesaggi mediterranei che respirano la storia, attenta a coglierne le individualità uniche e nello stesso tempo a registrarne le corrispondenze mediterranee e le vestigia delle civiltà. Le sue immagini anche quando ritraggono la natura disabitata alludono sempre alla presenza umana, come gli ulivi. Anche negli scatti suggestivi della mostra romana Marianne, sfiora la storia incisa sulle pietre in una sorta di dissolvenza, legata all’usura del tempo.
– Dove: Rampa imperiale – Foro Romano
– Durata: Fino al 29 marzo 2020
– Orario visita:
08.30 – 15.30 fino al 15 febbraio 2020
08.30 – 16 dal 16 febbraio al 15 marzo 2020
08.30 – 16.30 dal 16 marzo al 28 marzo 2020
08.30 – 18.15 il 29 marzo 2020
– Biglietti: Intero: 16 euro; Ridotto: 2 euro
Gratuito: secondo la normativa vigente
– Info: 06.39967700
a cura di Ilaria Guidantoni