Massimo Ferrero, patron della Sampdoria, ha messo in vendita il club di calcio. Lo riferisce MF Milano Finanza.
Ferrero era già stato in trattative per vendere la squadra alla cordata Usa guidata da Gianluca Vialli (leggenda di Juventus, Sampdoria e Chelsea). Quest’ultimo, insieme ad Alex Knaster (il finanziere ebreo russo fondatore del private equity Pamplona) e Jamie Dinan (il fondatore di York Capital), aveva offerto quasi 90 milioni di euro per acquistare la Sampdoria nell’agosto scorso (si veda altro articolo di BeBeez), ma la trattativa era naufragata ad ottobre.
Il nuovo tentativo di vendita della squadra è motivato dalla volontà di Ferrero di salvare altre due sue aziende, entrambe in concordato: Eleven Finance e Farvem Real Estate.
Quest’ultima è stata costretta a richiedere l’ammissione al concordato preventivo, in bianco e con riserva, al Tribunale di Roma dopo che la compagnia aerea Lufthansa ha presentato un’istanza di fallimento da 1,66 milioni di euro nei confronti della società lo scorso novembre (si veda altro articolo di BeBeez). Farvem aveva prestato garanzie dirette allo stesso Ferrero al momento dell’acquisto del vettore aereo Livingston dal gruppo I Viaggi del Ventaglio. Farvem Real Estate ha in portafoglio 170 appartamenti in edilizia convenzionata a Roma. Ha chiuso il 2018 con una perdita di 562 mila euro, a fronte di ricavi per 2,85 milioni e debiti per 40,57 milioni, di cui 4,23 milioni nei confronti del Fisco e 4,27 milioni di euro verso istituti previdenziali. Ora Ferrero punta a ristrutturare il debito di Farvem, supportato dallo studio legale Ponti&Partners. Se il concordato non dovesse essere approvato dal Tribunale di Roma, Farvem tenterà la via dell’accordo di ristrutturazione ex articolo 182-bis della Legge Fallimentare.
Eleven Finance srl, società immobiliare e cinematografica della famiglia Ferrero, intestata a Vanessa Ferrero (figlia di Massimo) e al nipote Giorgio, è gravata da debiti bancari per 47,7 milioni di euro nel 2017, debiti tributari per 25,4 milioni e una posizione finanziaria netta negativa di 49,37 milioni, a fronte di un patrimonio netto negativo per 5,3 milioni. Anch’essa è stata costretta a chiedere l’ammissione al concordato preventivo il 15 gennaio scorso, dopo che uno dei creditori ha presentato domanda di fallimento (si veda il Corriere della Sera).
La sua crisi si trascina dal 2017: dai documenti contabili emerge che la causa principale è il “contenzioso con la società doBank (oggi doValue, ndr) che, rilevando il credito dal gruppo Unicredit, riferito a un mutuo ristrutturato in sede di acquisto del circuito ex Cecchi Gori, ha proclamato la risoluzione di tale accordo di ristrutturazione costituendo in mora la società con aggravio di oneri ed interessi”. Eleven Finance srl è anche la società che, come riporta il bilancio di Sampdoria spa, ha continuato a svolgere nel 2018 l’incarico di general contractor, ovvero di coordinamento e gestione delle attività di finanziamento, progettazione, attuazione e sviluppo delle iniziative immobiliari in essere nel Comune di Bogliasco. Il portafoglio immobiliare di Eleven Finance ha un valore di 72 milioni di euro e permetterebbe la copertura dei debiti, come previsto dal piano di risanamento della società, illustrato dalla presidente di Eleven Finance Vanessa Ferrero, figlia di Massimo.
Nell’ottobre 2019 quest’ultimo aveva creato una nuova società (Palazzo Adriano srl) in cui far confluire i suoi cinema per cercare di sottrarli all’eventuale fallimento. Le attività trasferite in affitto da Eleven Finance srl a Palazzo Adriano srl sono: il Multisala Cinema Adriano di Roma, i Cinema Atlantic e Admiral sempre della capitale, il Cinema Arlecchino di Bologna, il Cinema e la Galleria di Pontedera, oltre ai 64 lavoratori dei cinema. Intanto Ferrero sta cercando di vendere i cinema, che come tutto il settore stanno risentendo della pesante crisi del mercato. In passato c’era stata una trattativa con il produttore Fulvio Lucisano, che poi non è andata in porto.
Infine l’8 gennaio scorso il tribunale di Padova ha dichiarato il fallimento di Abaco 101-Cineplex, che fa capo a Michela Ferrero (figlia di Massimo). Il piano concordatario respinto prevedeva un rimborso intorno all’8% per la maggior parte dei crediti, erariali e previdenziali compresi, “degradati a chirografo”, cioè il livello più basso della tutela. L’asset principale di Abaco è la proprietà di cinema multisala a Padova. È un dissesto da pochi milioni di euro, con le banche che avevano già portato a sofferenza e rivenduto i loro crediti. La Holding Max della famiglia (l’80% è in mano a Vanessa, l’altra figlia) avrebbe dovuto fornire “nuova finanza esterna”, apportando un terreno che avrebbe funzionato da parcheggio per il multisala. Il tribunale ha respinto il piano evidenziando l’assenza di una “analisi critica e motivata dei profili di responsabilità dell’organo gestorio” (che faceva sempre capo a Ferrero) anche perché la società versava “in una condizione di scioglimento fin dal marzo 2012”.
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