Un film omaggio all’artista recentemente scomparso, una lunga intervista alternata con ampio spazio lasciato alla scena, alla danza, alle performance, con una grande fluidità, realizzato da Edoardo Gabbriellini, attore, sceneggiatore e regista livornese, classe 1975.
Lindsay Kemp, nato il 3 marzo 1938 a Birkenhead in Inghilterra e morto il 24 agosto 2018 a Livorno, ballerino, mimo, coreografo, regista, recentemente scomparso, è stato un’icona della danza contemporanea; sperimentatore eccentrico e provocatorio, fonte d’ispirazione per altrettante grandi personalità, che vanno ben oltre i suoi campi d’azione, come la sua influenza nella musica di David Bowie e Kate Bush e anche nel cinema con l’amico e genio dell’avanguardia inglese, Derek Jarman. Come si evince dal film Kemp è un intreccio originale dell’arte butoh, del mimo, del burlesque e del music hall. Il documentario racconta l’ultimo anno di vita di Lindsay Kemp a Livorno, tra memorie e tentativi di mettere in scena il suo ultimo spettacolo dedicato a Nosferatu. In inglese sottotitolato in italiano, il film consente un incontro diretto, domestico con l’artista, immergendosi in ‘brani’ di spettacolo con un’inquadratura che favorisce la partecipazione diretta, non come se fosse presentato a titolo di esempio. C’è la trasgressione, talvolta la provocazione, non la voglia tematizzata di scandalizzare a tutti i costi. La danza per Kemp non è un modo di esprimersi, neppure il modo di comunicare ma un modo di vivere, impossibile da scindere dalla sua vita. Il racconto è sul filo delle emozioni e dosa bene lo spazio dell’intervista con gli stralci senza pilotare lo sguardo dello spettatore, in uno svolgimento sintetico, che non appesantisce come spesso accade in questo genere di cinematografia lo sguardo. Il regista riesca a restituirci la naturalezza con la quale Kemp viveva il suo quotidiano che a detto dello stesso David Bowie era quanto di più teatrale si potesse immaginare, nel suo trasformismo dal trucco, al genere sessuale.
Regia e Sceneggiatura: Edoardo Gabbriellini
Montaggio: Andrea Di Fede
Fotografia: Daria D’Antonio
Suono in presa diretta: Alberto Batocchi
Aiuto regia: Jacopo Bonvicini
Assistente artistica: Daniela Maccari, prima ballerina, interprete, coreografa e prima assistente di Lindsay Kemp
Collaboratore: Mr. Kemp David Haughton
Musiche originali: Stefano Pilia
Operatori alla macchina: Francesco Merini, Daria D’Antonio
Ricerche d’archivio: Giulia Simi
Audio editing e Mix: Alessio Festucci
Color Correction: Andrea Orsini, Grande Mela Digital Film
Produttori: Ilaria Malagutti, Edoardo Gabbriellini
Produttore creativo: Francesco Merini
Produzione: Mammut Film con il sostegno della DG Cinema, realizzato nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema in collaborazione con Sky Arte.
a cura di Ilaria Guidantoni