![Alessandro Carretta, segretario generale di Assifact](https://bebeez.it/files/2020/04/Alessandro-Carretta-segretario-generale-di-Assifact.png)
Assifact, l’associazione che riunisce gli operatori del factoring, ha proposto al Governo una garanzia pubblica delle cessioni di credito per supportare le imprese in difficoltà per il coronavirus (si veda qui il comunicato stampa).
Secondo l’Associazione, la garanzia potrebbe “movimentare flussi finanziari fino a 80 miliardi, a fronte di una dotazione di fondi pubblici di 5 miliardi“. Nel dettaglio, andrebbe costituito un fondo di garanzia per la cessione di crediti, e nell’ambito di un plafond specifico con appropriati meccanismi di funzionamento, lo Stato potrebbe intervenire garantendo l’importo in conto capitale dei debiti commerciali delle imprese ceduti a banche e intermediari finanziari come le società di factoring, riducendo tempi e costi e liberando così ulteriore capacità di credito per le imprese. Il meccanismo proposto prevede la concessione alle imprese debitrici di una dilazione di pagamento dei propri debiti commerciali non inferiore a 6 mesi, estendendo così i benefici della garanzia sia al debitore sia al cedente.
“Il lockdown conseguente all’emergenza sanitaria causa drastici cali dei fatturati, minori flussi di cassa e conseguenti tensioni finanziarie improvvise. Molte imprese rischiano di non poter adempiere alle proprie obbligazioni di pagamento commerciali o finanziarie. L’impennata delle insolvenze potrebbe provocare un blackout produttivo generalizzato”, ha ammonito Alessandro Carretta, segretario generale di Assifact.
Per questo, nella nota diffusa ieri, l’Associazione scrive che “il Governo italiano ha già disposto una moratoria che per le microimprese e le pmi estende di oltre 180 giorni ogni scadenza legata a obblighi di pagamento. Assifact ritiene tali misure un primo passo importante per il sostegno della liquidità delle imprese nell’emergenza. Ma secondo l’Associazione degli operatori del factoring si rendono ora necessarie altre misure, nella direzione del coinvolgimento delle grandi imprese e della fornitura al mondo produttivo di ‘nuova’ liquidità, non più quindi il solo mantenimento delle linee di credito esistenti. Ciò può avvenire, secondo Assifact, coinvolgendo direttamente il capitale circolante, vero motore della gestione corrente, direttamente collegato alla disponibilità di cassa e alla rotazione del magazzino e dei crediti e debiti commerciali. Appare quindi cruciale fornire alle imprese i mezzi finanziari di cui hanno bisogno per far fronte ai pagamenti. Il ricorso al factoring in tutte le sue forme, supportato da una garanzia statale, rappresenta un’efficace e immediata soluzione.
Intanto il factoring nei primi 2 mesi del 2020 ha continuato la sua crescita in Italia, con un giro d’affari di 33,8 miliardi a fine febbraio (+1,18% rispetto allo stesso periodo del 2019), dopo un 2019 che ha chiuso con 255,5 miliardi di volume d’affari (+ 6,44% sul 2018). Il settore nel primo semestre 2019 era già cresciuto dell’11,92% (si veda altro articolo di BeBeez). Le prime indicazioni relative al mese di marzo 2020 mostrano un mercato stabile con una sostanziale tenuta dei volumi dei crediti acquistati.
Assifact, nata nel 1988, conta a oggi 47 associati e rappresenta la sostanziale totalità del mercato del factoring. Sul piano internazionale, Assifact rappresenta l’Italia in seno all’EU Federation for the Factoring and Commercial Finance Industry (EUF), che raggruppa le associazioni di categoria del settore del factoring dei principali Paesi europei e rappresenta l’industria europea del factoring presso l’Unione Europea e gli altri organismi internazionali, quali la Federazione Bancaria Europea. Recentemente il presidente di Assifact Fausto Galmarini è stato confermato alla vicepresidenza della EUF, insieme alla tedesca Magdalena Wessel (DFV). EUF è presieduta dal francese Francoise Palle-Guillabert (ASF).