Una cordata di imprenditori, guidata da Antonio Quintino Chieffo, ceo di AC Finance e dell’incubatore Bemycompany, sta preparando un’offerta per rilevare Rifle, storica azienda dei jeans e della moda casual di Barberino di Mugello (Firenze) che conta complessivamente 96 dipendenti fra la sede e i negozi in Italia (si veda qui il comunicato stampa).
“Abbiamo tutte le competenze per rilanciare Rifle, un brand così importante simbolo del made in Italy. Stiamo preparando un club deal. Crediamo nel Italian Fashion. Le aziende italiane con quella storia non possono fallire. Guardiamo anche all’estero cercando di fare arrivare gruppi stranieri”, ha spiegato Chieffo.
Rifle è stata dichiarata fallita pochi giorni fa dal tribunale di Firenze, che contestualmente ha disposto l’esercizio provvisorio per 45 giorni. I dipendenti sono in cassa integrazione Covid-19 (si veda altro articolo di BeBeez).
Rifle è stata fondata nel 1958 dalla famiglia Fratini e oggi è guidata dal nipote e omonimo del fondatore, dopo anni di gestione da parte del padre Sandro. Dopo anni di crisi, la svizzera Kora Investments, guidata da Alessandro Pallara e Salvatore Insinga, aveva acquistato il 44% del capitale nel giugno 2017 (si veda altro articolo di BeBeez) e nel maggio 2018 era salita al 55% (si veda altro articolo di BeBeez). L’opzione di salire in maggioranza era già prevista dagli accordi preliminari stipulati con la famiglia Fratini all’ingresso del fondo. Nel febbraio 2020 Kora ha ceduto la sua quota di Rifle a VF Holding srl. Rifle è gestita dall’ad Franco Marianelli. Le cose però non sono andate bene e già nel 2018 aveva chiuso il 2018 con ricavi per 16 milioni di euro, un ebitda negativo di 4,3 milioni e una liquidità netta di 572 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente). La sua situazione è stata poi aggravata dalla pandemia mondiale.
(Articolo modificato venerdì 9 ottobre 2020 alle ore 10.00. Si precisa che Rifle fa capo a VF Holding)