Domenica scorsa in diretta streaming Offelia Suite, un debutto teatrale in piena regola, digitale ma non virtuale, come ci ha raccontato l’interprete Viola Graziosi, con la difficoltà di catturare un pubblico lontano che può lasciare lo spettacolo senza possibilità per l’artista di recuperarlo. Un rischio e un’opportunità che almeno per l’attore lascia intatte gran parte delle emozioni che si vivono in scena e un lavoro concepito per essere vissuto a distanza: una diretta senza paracadute, che arriva con un forte impatto. La pièce è tratta dal testo Offelia di Luca Cedrola (Nardini Editore) con musiche originali di Arturo Annecchino e adattamento drammaturgico e regia di Graziano Piazza, regista particolarmente sensibile al lavoro musicale. Musiche registrate al pianoforte Arturo Annecchino con elaborazioni sonore di Michele Fiori; l’ingegneria del suono olofonico è stata affidata a Fabio Brugnoli e i costumi a Maria Alessandra Giuri. Lo spettacolo è una produzione del Teatro Sannazaro – Centro di produzione e ha riportato il premio “Actor of Europe 2020” per la migliore interpretazione da parte di Viola Graziosi.
Ofelia è l’innamorata che si dissolve nel suo stesso amore, eroina dell’Amleto di Shakespeare la vediamo amare fino a impazzire per consunzione. Nella sua ultima apparizione canta, regala fiori e dice frasi sconnesse, finché sarà la Regina a raccontarci la sua morte per annegamento.
Cosa accade a questa donna nel tempo Off della scena, quando libera da ogni vincolo, si perde nella natura fino a lasciarsi cullare dal fiume che tracima nel labirinto di voci e personaggi che la abitano, di suoni e canti e parole in tutte le lingue di suo padre, Laerte, Amleto, Gertrude, e della sua stessa madre assente nella tragedia, come echi di una rappresentazione senza fine? Un viaggio nell’immaginazione che supera ogni limite e riesce a manifestarsi in tutte le cose.
“Ofelia – spiega Graziano Piazza – ricerca le ragioni del suo amore fin sopra a quel ramo che si spezza, fino all’acqua che la contiene, di cui è composta come tutte le cose, come la natura stessa della follia di vivere: dormire, sognare forse, fino a dissolversi e scomparire…in questo viaggio interiore come un lungo canto in cui ritroviamo la nostra esperienza amorosa.”
Offelia Suite nasce dalla collaborazione di più competenze, la riscrittura della vicenda di questo famosissimo personaggio elisabettiano porta la firma di un autore, Luca Cedrola, attento al tessuto connettivo della nostra contemporaneità, che mette in Atto un teatro di poesia alla ricerca del valore emotivo ed evocativo delle parole.
L’opera che Arturo Annecchino, musicista e compositore di fama internazionale, ha intessuto attorno alle parole, crea un vero e proprio paesaggio, una scenografia sonora, capace di modificare il contesto stesso della figura shakespeariana, cambiandone le prospettive, i punti di vista, facendoci cogliere risvolti inconsueti, vertigini e crepe della follia, della gioia e del dolore di Ofelia.
Le elaborazioni sonore di un artista poliedrico come Michele Fiori creano invece l’opportunità di esplorare nuove esperienze acustiche, anche tramite la riproduzione olofonica e le sue risonanze emozionali.
Viola Graziosi, attrice in cerca di dimensioni al limitare della scena, incarna e trasmuta le parole con una tavolozza di tonalità, suoni, lingue, gesti, che giocano, inventano, reinterpretano la natura stessa del personaggio.
“How should I your true love know from another one”… Come si riconosce il vero amore? canta la protagonista alias Viola Graziosi che ci ha raccontato il suo rapporto con il personaggio.
“Ho debuttato in teatro con Ofelia a 16 anni, quando ero ancora una ragazzina e questo incontro ha sicuramente segnato il mio destino di attrice e donna. Ofelia è per me l’innamorata che viene da altri mondi e trova in alt(r)i mondi la massima possibilità di espressione di sé. Canta. Regala fiori. Si arrampica sul ramo… Rinuncia alla ragione. Ad avere ragione, a trovare una logica in questo mondo fuori sesto, o ad armarsi per non morire. Non mi è mai sembrato un personaggio tragico ma una speranza, una direzione, una grazia perché la sua follia è domanda, è quello spazio di libertà che si distacca dalle brutture del mondo e trova il coraggio di essere; massima espressione di Vita che nasce e muore a se stessa e rinasce sempre cullata dalle acque. Scoperta di sé!
La strada per questo incontro a lungo cercato nella vita l’ho trovato proprio nella voce, in questa voce Off che non ha paura di comunicare e mettere in atto il proprio mondo interiore, la propria fragilità. Cosa c’è di più fragile di una voce, specchio dell’anima, per le orecchie che sono un cuore? Nessun inganno possibile.
Qui la voce è quella delle “parole parole parole” con arte messe in fila, parole pregne, poetiche dagli echi shakespeariani che ridono e rimbalzano e piangono e raccontano della lacrima perduta che è pioggia e si perde nel mare e ancora suona. La voce sono le note indomabili del piano che sguazzano e disegnano mondi e linguaggi infinitamente nuovi, e scappano e ritornano, ancora e sempre rinnovate. La voce sono le mie molteplici voci che si rincorrono e si capovolgono e incontrano quelle maschili dei grandi attori shakespeariani…un diluvio di voci, un’alluvione amorosa, questo è Offelia Suite!”
Questo il link per vedere lo spettacolo: https://m.youtube.com/watch?v=0Fuhn0C8itE&t=11s
a cura di Ilaria Guidantoni