La proptech italiana Reviva ha incassato un round da 250 mila euro, sottoscritto da investitori privati, operatori del real estate e business angel, tra cui Giampiero Pelle, investitore e imprenditore seriale con diverse exit alle spalle, che siederà in cda insieme ai due fondatori Ivano De Natale e Giulio Licenza. Tra gli investitori c’è inoltre Marco Franchi, fondatore dell’Associazione Business Angels Network di Firenze e delegato alla vendita nelle aste immobiliari del Tribunale di Firenze (si veda qui il comunicato stampa). Il round segue le trattative condotte con un fondo di venture capital, che non si sono poi concretizzate.
Il successo dell’operazione, chiusa in tre settimane, ha portato Reviva a prolungare la raccolta, aprendo direttamente una sezione dedicata del suo sito internet. “Abbiamo deciso di prolungare il fundraising perché riteniamo importante fare entrare nuovi soci con know how di valore e risorse aggiuntive da investire, per garantire la crescita di Reviva che, come da piano, dovrà avvenire velocemente per sfruttare il vantaggio competitivo da noi costruito in questi primi tre anni da first mover”, ha spiegato il cofondatore Ivano De Natale.
Reviva, nata nel luglio del 2017, oggi conta 16 dipendenti a cui si aggiunge un network di 130 affiliati in tutta Italia. E’ la prima startup specializzata nella vivacizzazione delle aste immobiliari utilizzando l’ intelligenza artificiale unita al marketing esperienziale. La combinazione dei due strumenti consente di aumentare il numero di immobili venduti in asta ed evitare che i cespiti si svalutino a causa delle numerose aste deserte.
Va sottolineato a questo proposito che in Italia si tengono circa 250.000 aste giudiziarie immobiliari all’anno, di cui non meno del 72% va deserto. Ricordiamo che il coronavirus ha portato a un crollo del 62% delle aste immobiliari in Italia solo nel primo semestre 2020, aveva calcolato Reviva in un suo studio diffuso lo scorso settembre (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, le aste sono state 49.781: un dato che risulta più che dimezzato se lo si confronta con quello dello stesso semestre del 2019 che indicava 130.980 aste battute.
Ecco perché Reviva, prima realtà in Italia a introdurre la figura dei vivacizzatori d’asta, sta incontrando l’interesse dei principali player del settore Npl. L’obiettivo della startup è da sempre quello di far conoscere maggiormente il meccanismo delle aste immobiliari; ne vanta 600 ogni mese e 6.200 immobili affidati.
Grazie ai proventi del round, la startup potrà concentrarsi sul nuovo progetto: il lancio della piattaforma Immobiliallasta.it, della quale saranno curati con particolare attenzione la user experience e i processi di inbound marketing. Quanto alla tecnologia, sta lavorando per affinare il processo di machine learning messo a punto dal team, che permette di prevedere la probabilità in percentuale di aggiudicazione di un’asta. L’obiettivo è aumentarne il grado di accuratezza, oggi dell’80%, fino al 95%. Si lavorerà inoltre per introdurre e un meccanismo di Natural Language Processing nell’ambito del deep learning, che consenta di automatizzare l’estrazione dei dati significativi, che influenzano le valutazioni del sistema di machine learning, direttamente dall’analisi delle perizie.
Inoltre, se con il primo aumento di capitale sono state convertite le prime stock option in favore degli advisor e dei dipendenti più longevi, è intenzione della startup sottoscrivere un nuovo piano di stock option per incentivare dipendenti e collaboratori. Nei prossimi mesi sono previste sette nuove assunzioni tra sviluppatori web, ulteriori data scientist e altre figure legate al marketing strategico, per potenziare il core team della startup. Infine, Reviva intende sbarcare su nuovi mercati come Francia e Spagna, dove il mercato degli Npl si aggira complessivamente sui 300 miliardi di euro.