17.1 €
Autore: Alessandra Iannello
Casa editrice: Il Forchettiere
Anno di pubblicazione: 2021
Acquista su AmazonDescrizione prodotto
Il volume di Alessandra Iannello (ed. Il Forchettiere) passa in rassegna i luoghi, le storie e i protagonisti del bere miscelato nella Serenissima. Non una semplice guida, il libro è un racconto che offre una passeggiata nutrita di storie e approfondimenti, al di là degli indirizzi e delle informazioni pratiche. Il testo è nato per celebrare i 1600 anni di Venezia dalla fondazione, il 25 marzo del 421, un omaggio originale al quale nessun aveva pensato, neppure tra i veneziani sebbene Venezia sia nota per la passione e l’originalità del bere miscelato con due prodotti di punta che raccontano il territorio, il Bellini e lo Spritz, a base di Prosecco e per il fatto che i cocktail bar migliori sono negli hotel. Questo risale al carattere dei Veneziani che non amano farsi vedere bere e festeggiare, donde l’abitudine ad indossare le maschere e le feste nei palazzi, come ci ha raccontato l’autrice.
La parte più corposa del testo, di piacevole lettura, al di là dell’utilità, è un percorso che si snoda nei diversi sestieri di Venezia, senza tralasciare la Giudecca e le altre isole, con qualche pillola dedicata al quartiere e ai suoi cocktail bar con la specialità o la particolarità di ognuno, come il giardino segreto de La Voga Bar nel quartiere Cannaregio, tra le silenziose stradine che portano al Campo Madonna dell’Orto con la bella chiesa, fuori dal flusso dei turisti ma dentro la movida. Qui si può sorseggiare il “Lady Rose”, dedicato al femminile, nel sestiere che dette i natali al Tintoretto. Nel celeberrimo San Marco al Caffè Florian si scoprirà come nasce il nome di questo locale che un anno fa ha celebrato i suoi 300 anni con “Il Florian 300”. All’isola della Giudecca, che dà il nome all’arcipelago invece, non si può mancare lo Skyline Rooftop Bar all’interno di un edificio industriale dell’800 che ora accoglie l’hotel Hilton Molino Stucky, giovane locale che ha già conquistato il pubblico dell’aperitivo a Venezia con il suo “Red Sky”. Una selezione di 25 luoghi, ai quali si aggiungono i Bàcari, osterie tipiche della città che tendenzialmente offrono a un costo molto contenuto assaggini tipici e di qualità, abbinati a ‘un’ombra’ di vino o di Spritz ma anche i ristoranti dove si offrono i pairing, abbinamenti di Cocktail a cicheti, piccole porzioni, dal latino ciccus, le tapas veneziane, per esaltarne le qualità.
Curiosa la galleria di ritratti con le interviste ai personaggi che hanno fatto la storia del bere miscelato, le curiosità e gli aneddoti legati al mondo dei cocktail tra i quali non poteva mancare Arrigo Cipriani; ma anche Red Canziani, cantante dei Pooh; o Giorgio Fadda, presidente mondiale I.B.A.; Marco Vidal; profumiere prestato alla mixology; o ancora Roberto Pelligrini, padre di Federica Pellegrini, cresciuto nella locanda dei genitori a pochi chilometri da Stresa che mai avrebbe pensato di passare la vita dietro il bancone e che è stato protagonista dei luoghi più prestigiosi di Venezia, dal Danieli, al Florian fino al Gritti e infine lo youtuber Andrea Lorenzon.
Il bere a Venezia attraversa anche il mondo della letteratura e del cinema, a partire da Giacomo Casanova che sembra anticipare la data del primo cocktail della storia ufficiale, l’”Old Fashioned” del 1806, di almeno mezzo secolo: è suo il primo miscelato con rhum, zucchero e acqua calda uniti allo champagne allora molto in voga in città. Il preparato pare fosse un afrodisiaco che consumava in privato mentre al suo amato Caffè Florian ordinava cioccolata o caffè.
Episodi curiosi sono quelli che interessano Ernest Hemingway; Gabriele D'Annunzio, che solo nel bere trovava moderazione, con il suo “Select” e i tanti nomi suggestivi con i quali ha battezzato o ribattezzato molti cocktail; e James Bond, ognuno con il loro cocktail, fino a quello intitolato a una fatale contessa russa o a quello celato in un giardino nascosto.
Bere a Venezia si presenta come un progetto, nell’anno del 1600° anniversario dalla fondazione della Serenissima, in un momento di profonda espansione del settore e in contemporanea con il debutto in Laguna della Venice Cocktail Week di dicembre, curata da Paola Mencarelli.
Accanto ai prodotti e alle storie personali anche quelle imprenditoriali delle piccole e grandi aziende made in Veneto legate alle materie prime: ci sono brand storici come Select o la famiglia Canella, ideatrice dell'omonimo Bellini in bottiglia, e aziende nate dall'amicizia tra giovani imprenditori (Italian Free Spirit, Enoglam o Stilldrinks). E ancora: gin ispirati ad antiche divinità azteche (400 Conigli) o all'isola di Sant'Erasmo (Gin dei Sospiri), oppure con botaniche raccolte sul Delta del Po (Gin Caleri) o nel bosco dai cui faggi si ricavava il legno per costruire la flotta della Serenissima (River Mentana).
Uno spazio speciale è inoltre dedicato alle versioni regionali dello Sprizt – una sorta di omaggio a Venezia – come quello che si trova in Emilia-Romagna che attinge ai prodotti locali, lambrusco e aceto balsamico.
a cura di Ilaria Guidantoni