La startup biomedicale londinese con cuore italiano Keyron ha chiuso un round di 510 mila euro (si veda qui il comunicato stampa). Lo ha sottoscritto il venture capital operativo LIFTT, l’acceleratore di startup torinese guidato da Stefano Buono.
Keyron è guidata dal ceo e presidente Giorgio Castagneto Gissey, italiano ma con un cursus honorum di alto profilo conseguito nel Regno Unito. La startup ha sviluppato una piattaforma tecnologica che replica le tre chirurgie metaboliche più diffuse. L’innovazione di Keyron, interamente coperta da brevetto, ottiene i benefici dell’operazione chirurgica, senza i rischi connessi. Un dispositivo medicale, inserito tramite endoscopia, induce gli stessi effetti del bypass gastrico su diabete e obesità ma senza l’intervento chirurgico. Una rivoluzione rispetto all’offerta dei concorrenti: Keyron propone infatti lo sleevebaloon, un device dal design innovativo che consente un bypass non invasivo a livello duodenale, che supera l’intestino piccolo riuscendo a normalizzare il diabete e ridurre l’obesità grazie ai benefici metabolici.
Il round ha lo scopo di completare i test preclinici ed accelerarne l’ingresso sul mercato: l’obiettivo è quello di proporre un’alternativa alla chirurgia bariatrica, una tecnica molto invasiva spesso rifiutata dai pazienti per il rischio elevato di complicazioni e danni collaterali, compresa la morte. Il finanziamento consentirà di testare il device, attualmente in fase di sviluppo negli USA, su animali di grande taglia.
Castagneto Gissey ha commentato: “Keyron nasce in UK alla fine del 2016 con l’obiettivo di sviluppare un dispositivo per il trattamento del diabete. Il prodotto ci posiziona in un mercato affollato ma caratterizzato da numerosi fallimenti e la mancanza di un vero market leader. Come dimostrato tramite i nostri studi sugli animali, lo Sleeveballoon è in grado di riprodurre gli stessi benefici della chirurgia metabolica, soprattutto la normalizzazione del diabete. Questo vuol dire che abbiamo potenzialmente un trattamento ben più sicuro della chirurgia metabolica e sostanzialmente più efficace e sicuro degli altri dispositivi nel settore”.
Il ceo di LIFTT, Giovanni Tesoriere, ha spiegato così le motivazioni alla base dell’investimento: “Keyron propone una soluzione concreta a patologie di grande impatto sociale. Siamo rimasti colpiti dai plus che differenziano la sua proposta da quella dei concorrenti: in primis, il design del dispositivo, forse l’aspetto di maggior impatto in quanto riunisce tutte le caratteristiche positive dei device oggi sul mercato, senza il deficit di efficacia che li rende svantaggiosi rispetto alla chirurgia metabolica. Un altro punto rilevante è il fatto che consente di intervenire in sicurezza e contemporaneamente sia sul diabete che sull’obesità. Si tratta di innovazioni dal grande potenziale e che, in linea con la nostra vision, grazie a questo investimento ci consentiranno presto di aprire un’entità italiana della società. Del resto, si tratta di una tecnologia sviluppata all’estero, ma con una forte correlazione con l’Italia: oltre ai suoi fondatori, il team è in gran parte italiano ed il primo studio è stato condotto nei laboratori dell’Università Cattolica di Roma”.
Sempre in ambito biotecnologico/medicale, LIFTT pochi giorni fa ha partecipato con 800 mila euro al round di 2 milioni di CellPly, startup bolognese specializzata in soluzioni pionieristiche nel campo della bio ingegneria medicale (si veda altro articolo di BeBeez). Tra i suoi ultimi investimenti rientra anche quello dello scorso novembre in Random Power, startup italiana attiva nel settore della crittografia, di cui LIFTT ha sottoscritto un round da 200 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez).
LIFTT è una società not only profit che mira ad offrire una visione innovativa, dinamica e moderna del venture capital applicato al technology transfer, con un forte focus sull’impatto nel territorio italiano. Fondata dal Politecnico di Torino e la Fondazione Compagnia San Paolo (la più grande fondazione bancaria in Italia) e presieduta dall’imprenditore-scienziato Stefano Buono, LIFTT promuove un modello di business etico inspirato dagli ESG e vanta ad oggi 119 investitori privati ed istituzionali, tra cui le Fondazione LINKS, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, nel processo
di capitalizzazione di almeno 90 milioni entro il 2024. La società ha raccolto ad oggi 28,2 milioni
e ha completato 21 investimenti in startup e pmi innovative, partendo da una pipeline di oltre 1000 società, operanti in tutti i settori di mercato.