BeBeez torna a occuparsi della riuscitissima mostra di Olafur Eliasson, Nel tuo tempo, allestita a Palazzo Strozzi a Firenze sino al 22 gennaio 2023, che abbiamo già ospitato in occasione dell’apertura (si veda qui altro articolo di BeBeez).
Proponiamo quindi alcune immagini delle installazioni dell’artista danese, concepite e collocate in modo da rendere lo stesso visitatore co-protagonista dell’esperienza espositiva multisensoriale, condotta in quello che Eliasson chiama “corpo dinamico“, in cui l’arte si genera attraverso le interazioni provocate tra luce, acqua e movimento degli spettatori.
La mostra, che punta proprio alla riflessione sul rapporto tra realtà, percezione e rappresentazione, si apre nel cortile dell’edificio con l’opera Under the weather, del 2022, un telaio di forma ellittica di 11 metri sospeso a 8 metri di altezza, la cui tessitura luminosa crea un gioco di stranianti interferenze visive, il cosiddetto effetto moiré, che, destabilizzando apparentemente la solidità della struttura architettonica che la ospita, sono differentemente percepite dai visitatori a seconda della posizione in cui si trovano.
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Nelle sale del piano nobile, Eliasson continua l’opera di poetico disorientamento, tipico della sua arte, giocando con la luce, l’acqua, la temperatura. Evidenzia intanto le imperfezioni del vetro delle antiche finestre dell’edificio che, pervase da luce naturale e da fasci di luce filtrata colorata, generano ombre proiettate dai corpi degli stessi visitatori, suggerendo la riflessione intorno alle molteplici influenze che possono offuscare la visione degli accadimenti della realtà.
Sul soffitto di una grande sala sono collocate una serie di luci mono-frequenza che, pervadendo l’ambiente di brillante giallo, alterano la percezione dei colori ed equalizzano sul piano visivo gli spettatori presenti, privati, a causa dell’uniformità del colore, delle rispettive caratteristiche differenzianti.
Nel grande spazio centrale troviamo Colour Spectrum Kaleidoscope, del 2003, un caleidoscopio esagonale che riflette in sei diverse sfumature l’ambiente circostante, cangianti a seconda del punto di osservazione.
Al soffitto campeggia invece Fierfly double-polydedron sphere experiment, un poliedro che frammenta e moltiplica i riflessi.
Numerosi lavori, poi, interessano il tema dello specchio quale Solar compression del 2016, un disco costituito da specchi convessi ruota lentamente riflettendo immagini deformate; How do we live together del 2019, uno specchio, montato sul soffitto, provoca l’illusione della presenza di grande ed unico cerchio di metallo in luogo del semicerchio quale è realmente.
Sono presenti poi opere storiche come Red window semicircle del 2008, un suggestivo tramonto creato con uno specchio, un faretto e un filtro di vetro rosso; e Beauty del 1993, una “parete” di vapore acqueo che raggiunta da un fascio di luce, genera infiniti arcobaleni cangianti.
a cura di Giuseppe Joh Capozzolo