Descrizione prodotto
La collana Impressioni di Luce edita da Lyasis Edizioni si è arricchita di un nuovo volume: Quattro Fotografi Mario De Biasi, Pepi Merisio, Gian Paolo Barbieri, André Villers scritto da Daria Jorioz, Valdostana, dirigente delle attività espositive della Regione Valle d’Aosta. Un testo che non solo offre i profili degli artisti citati nel titolo, ma anche, nel quinto, una antologia di testi sulla fotografia pubblicati dall’autrice tra il 2011 ed il 2021. Gli autori proposti nel volume sono narrati dall’autrice che propone quanto appreso da ciascuno nel corso degli incontri avuti con loro nel corso del tempo, descrivendo anche il proprio vissuto, quasi a voler conservare e tramandare non solo il ricordo ma anche per non perdere quanto maturato ed appreso grazie a ciascuno. L’autrice sceglie i “suoi quattro prediletti”, verosimilmente quelli con i quali ha avuto le esperienze più significative e, come si comprende con la lettura, quelle tra di loro più diverse. Dei primi due, De Biasi e Merisio, colpisce la comune presenza su Epoca, rivista che fece del racconto fotografico uno degli elementi chiave del suo successo, quando la riproduzione a colori non era così diffusa e, grazie alla stampa rotocalco, poteva offrire una più che buona riproduzione del colore: quanti paesaggi e quante vedute, anche di luoghi lontani ed inaccessibili ai più, sono state rese accessibili al grande pubblico dei suoi lettori! Gian Paolo Barbieri è un autore che quasi si trova agli antipodi dei primi due: preferisce la dimensione domestica, vicina a casa, realizzando in studio capolavori che ancora oggi colpiscono e stupiscono, sue molte immagini pubblicate da Vogue in Italia ma anche in altri paesi. Villers è un celebre ritrattista francese nato nel 1930 che grazie a Picasso, che gli regalò la prima Rolleiflex, sviluppò la sua attività nel mondo dell’arte fotografando pittori, architetti di grido, romanzieri, registi. Un caleidoscopio di personaggi che hanno lasciato il segno nel ‘900. L’antologia offre al lettore uno spaccato diverso del mondo della fotografia d’autore, Vittorio Sella, esploratore biellese, dell’inizio del secolo scorso, capostipite dei fotografi dediti alla montagna. Segue Gabriele Basilico che fa dell’assenza della figura umana una scelta formale tanto forte da avere influenza nell’intero secondo novecento. Il racconto prosegue con Robert Doisneau autore ritenuto il fotografo per antonomasia, il fotografo di Parigi che, nel corso della sua vita ha visto la stessa scandita da incontri importanti e ricchi di conseguenze. Elliott Erwitt, fotografo chiamato da Robert Capa all’agenzia Magnum, è autore di molte immagini che fanno parte della storia del ‘900, è il soggetto del quarto testo dell’antologia, cui segue quello dedicato a Steve McCurry, tra i primi a sperimentare in Magnum la fotografia a colori, autore vivente creatore di immagini oggetto di tante mostre importanti anche per il numero dei visitatori che hanno saputo richiamare. Edward Burtynsky fotografo che riesce a esplicitare la relazione, spesso contraddittoria, tra l’uomo e la terra con immagini di elevata qualità estetica è il sesto autore citato nell’antologia, cui segue l’articolo dedicato a Olivio Barbieri per concludere la carrellata con Ugo Lucio Borgo autore di immagini di guerra.
a cura di Paolo Bongianino
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