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Si è chiusa ieri con successo l’opa su Prima Industrie spa, società leader dei laser industriali, quotata in Borsa dal 2003, che ora si avvia verso il delisting. Al termine dell’offerta, partita lo scorso 31 gennaio (si veda altro articolo di BeBeez), il 97,2% del capitale della società risulta in mano a Femto Technologies spa, veicolo controllato indirettamente dai fondi Alpha Private Equity 7 e Peninsula Investments (anche attraverso i fondi Azimut Eltif Peninsula Tactical Opportunities AZ RAIF II, entrambi istituiti da Azimut Investments sa, gestiti in delega da Azimut Libera Impresa sgr, con advisory di Peninsula Capital Advisor). È quanto emerge sulla base dei risultati provvisori comunicati da Intesa Sanpaolo – Divisione IMI Corporate & Investment Banking e Banca Akros, intermediari incaricati del coordinamento della raccolta delle adesioni.
Ora Femto, in virtù del superamento della soglia del 95%, eserciterà il diritto di acquisto delle rimanente azioni per poi effettuare il delisting.
Ricordiamo che World Leader Limited del cinese Joseph Lee Sou Leung, dP-Cube srl (di Davide Peiretti, managing director della business unit electronics della controllata Prima Electro spa) e Gianfranco Carbonato (fondatore, presidente e ceo di Prima Industrie) hanno reinvestito nella holding Femto sarl, a circa metà della catena di controllo di Femto Technologies spa, parte di quanto incassato, con il risultato di possedere indirettamente al termine dell’operazione un massimo del 6,3% di Femto Technologies spa.
Ll’offerta, lanciata al prezzo di 25 euro per azione, che riguardava circa 4,1 milioni di azioni, rappresentative del 39,3% capitale sociale di Prima Industrie, per un esborso complessivo di 102,96 milioni di euro in caso di totale adesione all’offerta. Il prezzo si basa su un enterprise value della società di 343 milioni di euro pari a 20,5 volte l’ebit retttificato del 2021 e 0,8 volte i ricavi, multipli che si collocano sopra la media e la mediana dei competitor internazionali quotati (si veda il qui Documento d’offerta).
i primi nove mesi 2022 sono stati chiusi da Prima Industrie con un aumento del fatturato del 16% rispetto al settembre 2021 a circa 327 milioni, una crescita dell’utile netto ad 7,5 milioni contro 1,6 milioni dei nove mesi 2021, un ebitda di 27,3 milioni (8,4% di margine) dai precedenti 20,9 milioni (ebitda margin 7,4%), e un indebitamento finanziario netto in calo a 80,5 milioni, rispetto ai 102,2 milioni del settembre 2022, ma in aumento rispetto ai 68,4 milioni del dicembre 2021 a causa, aveva spiegato la società, “di un incremento del capitale circolante legato all’elevato portafoglio ordini nonché all’incremento dei livelli di approvvigionamento di alcuni componenti, oltre che al pagamento di circa 4 milioni di euro di dividendi” (si veda qui il comunicato stampa).
Il 2021 si era invece chiuso con 407,6 milioni di euro di ricavi (+22,4% dal 2020), un ebitda rettificato di 35,7 milioni (da 28,4 milioni), un debito finanziario netto di 68,4 milioni (da 96,3 milioni) e un portafoglio ordini di 215,2 milioni (+72,5%) (si veda qui il comunicato stampa).