E’ attivo da ieri, 15 giugno, il servizio web dell’Agenzia delle Entrate per compilare e inviare le domande di pegno mobiliare non possessorio. Tramite una nuova applicazione, le istanze, con i dati degli interessati, la descrizione dei beni o dei crediti dati in garanzia, le informazioni relative all’atto costitutivo, potranno essere compilate online all’interno dell’area riservata del sito della stessa Agenzia delle entrate (si veda qui il comunicato stampa).
Con la risoluzione n. 26 del 14 giugno 2023 l’Agenzia delle entrate ha infatti dettato le istruzioni e istituito nuovi codici tributo per effettuare il pagamento, tramite il modello F24, dei diritti dovuti per l’iscrizione, la consultazione, la modifica, il rinnovo o la cancellazione presso il registro dei pegni non possessori. Definite anche le modalità per il versamento, sempre tramite F24, delle imposte e degli eventuali interessi e sanzioni dovuti per la registrazione dei relativi atti. In un provvedimento precedente, dello scorso 5 aprile, l’Agenzia ha disposto inoltre che i tributi e i diritti di cui sopra siano versati mediante addebito su un conto aperto presso un intermediario della riscossione convenzionato con l’Agenzia delle entrate
Ricordiamo che lo scorso gennaio è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’atteso provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che stabilisce le specifiche tecniche relative all’iscrizione al Registro dei pegni mobiliari non possessori e più in particolare le specifiche per la redazione delle domande e dei titoli correlati, per la trasmissione al conservatore, per la registrazione dei titoli, per il versamento dei tributi e dei diritti dovuti oltre che della nomenclatura delle categorie merceologiche dei beni oggetto di pegno (si veda altro articolo di BeBeez).
La pubblicazione del provvedimento ha reso così definitivamente operativo quanto previsto dal decreto n. 114 del 25 maggio 2021 del Ministero dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero della giustizia, che ha istituito il Registro dei pegni mobiliari non possessori. Quel decreto era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 agosto 2021 dopo una lunghissima attesa ed era poi entrato in vigore il 25 agosto successivo (si veda altro articolo di BeBeez).
L’istituto del pegno non possessorio era stato introdotto con il decreto legge del 29 aprile 2016 in materia di procedure esecutive e concorsuali poi convertito nella legge n. 119/2016 il 30 giugno successivo (si veda altro articolo di BeBeez). Sinora, però, quella legge era rimasta inapplicata perché la norma del 2016 prevedeva che il pegno non possessorio venisse iscritto in apposito registro istituito presso l’Agenzia dell’Entrate, ma quel registro doveva essere istituto a sua volta con un apposito decreto ministeriale, di cui per anni non c’è stata traccia. Sino appunto al 2021.
L’istituto del pegno non possessorio prevede che il debitore che dà in pegno un bene mobile destinato all’esercizio dell’impresa (per esempio un macchinario oppure uno stock di prosciutti o di vino) possa continuare a utilizzarlo nel processo produttivo, mentre nell’ordinamento precedente perdeva l’uso del bene gravato da pegno, che veniva fisicamente consegnato al creditore. Lo spossessamento ha quindi sinora reso difficile, se non impossibile, utilizzare come garanzia i beni che l’imprenditore utilizza nell’ordinaria attività (i macchinari, le merci destinate alla lavorazione e i prodotti), rendendo particolarmente gravoso l’accesso al credito garantito.
Il settore alimentare faceva e fa comunque in parte eccezione, perché da tempo è in vigore una normativa speciale che consente la costituzione della garanzia pignoratizia su alcuni prodotti alimentari senza privare l’imprenditore della loro disponibilità materiale e in deroga alla normativa. Per esempio i prosciutti a denominazione di origine tutelata costituiti in pegno possono rimanere presso il produttore, purché soggetti a marchiatura e previa iscrizione del pegno in appositi registri e dal 2001 l’ambito di applicazione della normativa sui prosciutti è stato estese anche ai prodotti lattiero-caseari. Non a caso lo scorso febbraio Latteria Soresina, primo produttore al mondo di Grana Padano, si è assicurato una linea di credito da 15 milioni di euro da BPER Banca. Il finanziamento è basato sul pegno rotativo non possessorio e supportata da tecnologia blockchain (si veda altro articolo di BeBeez). Si è trattato della seconda operazione di questo tipo conclusa da Latteria Soresina, dopo quella di inizio 2022. Allora la società aveva ottenuto da Credem un finanziamento da 20 milioni di euro sempre basato sul pegno rotativo non possessorio e supportato da blockchain
Tuttavia, questa normativa speciale prevede l’applicazione di limiti stringenti, come il fatto che possono costituire il pegno solo operatori qualificati come produttori ai sensi della normativa sulla tutela della denominazione d’origine e aderenti ai consorzi. Invece il decreto del 2016 ha introdotto in via generalizzata il pegno mobiliare non possessorio, superando anche i limiti della normativa speciale sui prodotti di origine tutelata, con ciò agevolando la concessione, in qualsiasi forma, di finanziamenti alle imprese.
Un grande numero di aziende potrebbe beneficiare del pegno non possessorio, e quindi nella pratica dell’utilizzo del proprio magazzino come garanzia per finanziare il proprio capitale circolante. Ci sono vari settori che sono caratterizzati da lunghi cicli di magazzino e i tempi di giacenza delle scorte influenzano i valori della PFN, che si avvicina molto al valore delle rimanenze. E non stiamo parlando quindi del solo settore agro-alimentare, che sinora, come detto, è stato l’unico a godere di normative speciali in tema di pegno rotativo. Sinora in questi casi si è fatto spesso ricorso all’art. 46 del Testo Unico Bancario, che ha introdotto il cosiddetto privilegio speciale su beni mobili, comunque destinati all’esercizio dell’impresa, non iscritti nei pubblici registri, come garanzia di finanziamenti bancari. Ma ora appunto si apre un mondo di possibilità.
Di tutto questo si era parlato a suo tempo nell’appuntamento di BeBeez Academy nel novembre 2021, dedicato appunto a Pegno non possessorio, cosa cambierà davvero per le imprese? (qui disponibili slide e video del workshop).