Continua lo scontro fra i fratelli Boscaini, che detengono la maggioranza di Masi Agricola spa, tra i produttori di Amarone più rinomati, quotato all’Euronext Growth Milan, e Renzo Rosso, che detiene il 10% di Masi mediante Red Circle Investments srl, che era entrata nel capitale dell’azienda con una quota superiore al 5% nel maggio 2020 (si veda qui altro articolo di BeBeez), l’aveva incrementata al 7,5% nell’aprile 2021 (si veda altro articolo di BeBeez) assestandosi poi al 10% a fine marzo 2022 (si veda qui il comunicato stampa).
L’Assemblea ordinaria degli azionisti di Masi Agricola spa nella riunione di venerdì 21 luglio, infatti, ha deliberato la revoca di due consiglieri, Arianna Roberta Alessi e Lorenzo Tersi, per “violazione del diritto di concorrenza di cui all’art 2390 del codice civile”, recita una nota della società” (si veda qui il comunicato stampa), la riduzione del numero dei membri del consiglio da 11 a 9, il nuovo presidente del Collegio Sindacale (Angelo Pappadà) e due nuovi sindaci, uno effettivo e l’altro supplente. Il primo è Marco Bozzola, la seconda Cristina Bertinelli.
La Alessi è la moglie di Renzo Rosso ed era stata nominata amministratore (indipendente) dall’assemblea dei soci che si era riunita il 21 aprile 2023 (si veda qui il comunicato stampa), dopo essere stata cooptata (il 31 marzo) nel ruolo, in sostituzione del marito che si era dimesso il 10 dello stesso mese. L’imprenditore aveva motivato la scelta, fra l’altro, lamentando che il governo societario di Masi non è “in linea con gli standard di riferimento di società con azioni negoziate sui mercati di capitali”. La Alessi, si evince anche dal cv pubblicato sul sito di Masi, al momento della sua nomina era ad di Red Circle Investments srl, mediante la quale vengono gestite le proprietà immobiliari che fanno capo a Rosso e un portfolio di partecipazioni in società, e di Brave Wine Società Agricola srl, la holding creata per gestire il business del vino (si veda altro articolo di BeBeez).
Tersi, fondatore della società di consulenza Lt wine & food advisory, da circa 25 anni affianca produttori vitivinicoli, cantine e aziende agroalimentari nelle loro scelte strategiche, curando importanti operazioni finanziarie di m&a (acquisizioni o fusioni), scrive Il Corriere Cesenate, indicandolo anche fra le 100 personalità più influenti nel mondo del vino, secondo la graduatoria della rivista Cronache di Gusto. Tersi, si evince dal suo profilo Linkedin, è membro di Crédit Agricole Italia (Comitato Territoriale Romagna Marche) e siede in sei consigli di amministrazione, oltre a quello di Masi, nel cui consiglio era entrato ad aprile 2021, un anno prima di entrare in Brave Wine col medesimo ruolo.
Pappadà è andato a ricoprire il ruolo lasciato vacante dopo che Cristiano Agogliati, nominato dalla lista presentata da Red Circle Investments ad aprile 2021, si era dimesso per “l’impossibilità di svolgere con la necessaria autonomia il proprio ruolo“. Una ratio che ricorda quella alla base delle dimissioni di Renzo Rosso, rassegnate poco più di un mese prima.
A prevalere nell’assemblea di venerdì scorso è stata la tesi “della giusta causa che nega un posto in consiglio a chi giace nel cda di aziende concorrenti, salvo autorizzazione dell’assemblea“, ha spiegato l’Arena di Verona. Tesi che appare quanto meno singolare nel caso di Arianna Roberta Alessi, visto che le cariche da lei ricoperte sia in Brave Wine sia in Red Circle Investments erano evidenti dal suo cv, pubblicato sul sito di Masi, come di prassi per i neo amministratori.
Dello stesso parere è stata Red Circle Investments che ha definito l’atteggiamento tenuto da Masi “un comportamento illegittimo e abusivo, ennesima riprova della chiusura al dialogo del management e della maggioranza di Masi Agricola”, in una nota diffusa il medesimo giorno (30 giugno 2023) in cui il cda dell’azienda aveva deliberato di convocare l’assemblea per la revoca di Alessi e Tersi (si veda qui il comunicato stampa).
“Dopo tre anni che Red Circle Investments è socia di Masi Agricola, dopo che Renzo Rosso (da oltre trent’anni attivo nel settore del vino con Diesel Farm) è stato amministratore di Masi Agricola e solo dopo che Red Circle Investments ha impugnato il bilancio, improvvisamente i Boscaini si accorgono che vi sarebbe un rapporto di concorrenza che impedirebbe agli amministratori designati da Red Circle Investments medesima di mantenere tale carica e ricorrono a questo pretesto per revocarli”, diceva ancora la nota (si veda La Stampa) riferendosi a un altro episodio saliente di questo confronto societario. Il 21 giugno scorso Red Circle aveva citato Masi chiedendo al Tribunale di Venezia sia l’annullamento della delibera con cui l’assemblea dei soci del 21 aprile precedente aveva approvato il bilancio 2022, sia che il bilancio consolidato di Masi Agricola spa al 31 dicembre 2022 fosse dichiarato non conforme alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione (si veda altro articolo di BeBeez).
La società aveva reagito dichiarando infondata l’azione legale promossa da Red Circle, e aveva nell’occasione denunciato “una serie di spiacevoli comportamenti avviati da tempo da un gruppo operante, per di più, nel settore vitivinicolo”, implicitamente riferendosi a Rosso e alle sue partecipazioni nel settore, traspare fra le righe. Da qui parrebbe essere scaturita anche la contromossa che ha portato alla revoca dei due amministratori, che potrebbe lasciar presagire altre azioni, da una parta o dall’altra, in vista della prima udienza fissata presso il Tribunale di Venezia l’11 dicembre prossimo.
La storia di Masi ha preso il via nel 1772, data della prima vendemmia della famiglia Boscaini nei vigneti del “Vajo dei Masi”, valle nel cuore della Valpolicella Classica. Da qui ha preso il nome l’azienda, tuttora di proprietà della famiglia, che opera con la sesta e settima generazione. La società produce e distribuisce Amarone e altri vini di pregio e, inoltre, possiede le tenute a conduzione biologica Poderi del Bello Ovile, in Toscana, e Masi Tupungato, in Argentina. Masi Agricola fa capo ai tre fratelli Boscaini, Sandro, Bruno e Mario, che ne detengono il 24,49% ciascuno, a Red Circle Investments che ne ha il 10%, come già detto, e alla Fondazione Enpaia, Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, che ha aumentato la sua partecipazione al 7,56% il 26 giugno scorso. I fratelli Boscaini, inoltre, l’8 febbraio 2022 hanno sottoscritto un patto parasociale per garantire continuità nelle linee strategiche e nella gestione del Gruppo Masi, che rafforza ancor di più il loro controllo sull’azienda.
La società vitivinicola ha chiuso il primo trimestre 2023 con ricavi pari a 17,4 milioni di euro, in calo dell’8,5% rispetto ai 19 milioni del gennaio-marzo 2022, ebitda pari a 3,0 milioni dai 4,7 milioni dello scorso anno, con indebitamento finanziario netto pari a 13,1 milioni (erano 7,7 milioni al 31 dicembre 2022).
Rosso è da tempo un operatore importante nel mondo dell’enologia italiana avendo investito in importanti cantine tramite la stessa Red Circle e tramite Diesel Farm, la cantina fondata nel 1994 sulle colline di Marostica, in provincia di Vicenza, dove nascono il Rosso di Rosso, il Bianco di Rosso e il Nero di Rosso. A queste due realtà va aggiunta Brave Wine Holding, entrata agli inizi del 2023 nel di capitale di Josetta Saffirio di Sara Vezza, cantina dell’Alta Langa che produce a Monforte D’Alba (Cuneo) alcuni tra i Barolo e Nebbiolo più pregiati del Paese. Nella holding confluiranno gli investimenti in vini di alta gamma e anche una partecipazione significativa del 40% in Benanti, una delle più pregiate cantine siciliane dell’area dell’Etna, rilevata lo scorso anno tramite la Red Circle Investments per 7,5 milioni di euro sulla base di un equity value di 18,8 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).