Riprende l’attività di derisking di UniCredit dopo il rallentamento del primo trimestre (si veda altro articolo di BeBeez). Tra aprile e giugno il totale dei crediti deteriorati lordi della banca è sceso a 12,1 miliardi di euro rispetto ai 12,6 miliardi del primo trimestre, in calo quindi del 3,9% su base trimestrale e del 13% su base annua, generando un rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi (NPE ratio lordo) del 2,6%, -0,1% sul trimestre e -0,3% dallo scorso anno (si veda qui comunicato stampa).
La discesa dello stock di NPE in portafoglio è dovuta in particolare ad alcune cessioni avvenute nel corso del semestre. Per esempio, ricordiamo che un paio di settimane fa il fondo Back2Bonis, promosso da AMCO e gestito da Prelios sgr, ha annunciato che gli sono stati conferiti crediti UTP da parte di UniCredit Leasing e BPER Banca per un totale di 295 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Dai 6,5 miliardi di marzo, invece, le esposizioni deteriorate nette sono diminuite del 2,9% a 6,3 miliardi con una diminuzione del 9,5% annuale, a cui segue un rapporto esposizioni deteriorate nette totale crediti netti del 1,4% (invariato trim/trim, -0,1 punti percentuali anno su anno), mentre il rapporto di copertura sulle esposizioni deteriorate è calato dello 0,5% sul trimestre e del 2% annuale a un livello del 47,9%.
Come nel primo trimestre, continua però l’aumento delle sofferenze lorde, pari a 2,9 miliardi su base trimestrale (+6,6%), sebbene in calo su base annuale (-14,9%), con rapporto di copertura del 74,6% (-1,5% su trimestre, -0,5% a/a), mentre gli UTP lordi hanno seguito il trend generale attestandosi a 8,5 miliardi e diminuendo del 6,7% sul trimestre e del 13,0% su base annua, con rapporto di copertura del 40,7% (-1,5% trim/trim, e -2,3% dal secondo trimestre 2022).
Analizzando più in dettaglio il portafoglio dei prestiti, sono rimasti stabili a 78 miliardi di euro i cosiddetti Stage 2, cioè quei crediti in bonis che hanno un’alta probabilità di trasformarsi deteriorati, su un totale di 462 miliardi di crediti (-3 miliardi dal primo trimestre 2023). Di conseguenza aumenta anche il rapporto degli Stage 2 sui crediti totali, pari al 16,9% dal 16,7% dal precedente trimestre, ma sono lontani i 103 miliardi di Stage 2 registrati nel secondo trimestre 2022 (si veda qui la presentazione agli analisti).
In generale, è stato il miglior primo semestre di sempre per la banca guidata dal ceo Andrea Orcel e il 10 trimestre (il secondo) consecutivo di crescita della redditività con utile netto contabile di 4,4 miliardi nel semestre e 2,8 miliardi nel secondo trimestre dai 2,1 miliardi di marzo. Si aggiungono poi i 6 miliardi di ricavi dai 5,8 miliardi del primo trimestre (+25% su base annua), i 3,5 miliardi di margine netto sui 3,3 di marzo (+41% a/a) e un RoTE al 17,2%, in rialzo di 46 pb trim/trim e di 218 pb su base annua. In aumento anche il premio agli azionisti, con dividendi pari a 129 milioni nel trimestre, in rialzo del 3,7% trim/trim e del 55% a/a.
Il semestre migliore di sempre viene accompagnato dalla revisione al rialzo della guidance per il 2023: Gae Aulenti prevede ora ricavi annuali superiori ai 21,5 miliardi, utile netto oltre i 7,25 miliardi, oltre 13,2 miliardi di margine netto e una distribuzione agli shareholder uguale o superiore ai 6,5 miliardi.
“Continuando a sprigionare il grande potenziale insito nella nostra rete commerciale, abbiamo prodotto il migliore primo semestre di sempre e un’eccezionale utile netto contabile relativo al secondo trimestre pari a 2,3 miliardi, in aumento del 14,9% anno su anno”, ha commentato l’ad Orcel.
“Il conseguimento dell’eccellenza avviene attraverso una strategia vincente, che poggia sulla trasformazione industriale che abbiamo messo in atto. La nostra performance è il risultato della crescita di elevata qualità delle commissioni nonostante il contesto macroeconomico incerto, dell’ulteriore riduzione dei costi malgrado l’inflazione elevata e della solidità del Nii. Tutto questo, associato al nostro costo del rischio strutturalmente basso, dimostra in che modo riusciamo ad alimentare una redditività sostenibile. Il nostro CET1 ratio eccezionalmente robusto al 16,64%, la generazione organica di capitale di 6,5 miliardi nel primo semestre 2023 e la nostra crescita di redditività ci consentono di aumentare ulteriormente la nostra guidance finanziaria per l’esercizio con un utile netto atteso di almeno 7,25 miliardi e una distribuzione di almeno 6,5 miliardi nel 2023. Guardando al futuro, tali valori ci serviranno come base di riferimento per quello che siamo fiduciosi di poter raggiungere anche l’anno prossimo”, ha aggiunto.