Fire Group, principale servicer italiano indipendente di crediti deteriorati, che fa capo al presidente Sergio Bommarito, ha chiuso il primo semestre 2023 con un fatturato di 27,5 milioni di euro e un ebitda di 4 milioni di euro, dopo aver acquistato nel periodo circa 10 milioni lordi di crediti deteriorati da due banche locali, prevalentemente secured con controparte retail, SME e corporate, e dopo aver sottoscritto accordi vincolanti per l’acquisto di ulteriori portafogli NPE che saranno perfezionati nel secondo semestre (si veda qui il comunicato stampa). Tali operazioni hanno permesso al gruppo di raggiungere in anticipo il target di investimento diretto previsto per il 2023 dal piano industriale, che nell’arco di piano prevede un totale di 30 milioni di investimenti.
Il dato di fatturato è leggermente più basso di quello segnato nel primo semestre 2022 (si veda altro articolo di BeBeez), che era stato di 30,4 milioni di euro, con l’anno che si era poi concluso con ricavi per 59 milioni, l’8% in più rispetto al 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), mentre nel 2020 non avevano superato i 49 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto all’ebitda, nei sei mesi a fine giugno 2022 era salito a 6,8 milioni di euro (+161% sul giugno di un anno prima), con un margine del 22% sul fatturato e l’intero anno si era poi concluso con un ebitda di 9,7 milioni (+21% sul dicembre 2021), con un margine del 16,5% sul fatturato. Il dato di ebitda del primo semestre 2023, quindi, è a sua volta più basso di quello dello stesso periodo dell’anno prima.
Sia ricavi sia ebitda, però, sono risultati in netta crescita rispetto alle previsioni del piano industriale (+50% l’ebitda). I numeri del primo semestre 2022, infatti, erano stati influenzato da alcuni eventi non ricorrenti con un impatto positivo su ricavi ed ebitda. Per questo motivo il budget stimava per il primo semestre 2023 dati inferiori allo stesso periodo dell’anno prima.
Sergio Bommarito a questo proposito ha commentato a BeBeez: “Siamo soddisfatti dei risultati semestrali, che sono positivi, sia per ricavi sia per ebitda, rispetto al budget, il quale prevedeva già una riduzione rispetto al 1° semestre 2022 (su quest’ultimo avevano parzialmente impattato alcuni eventi positivi non ricorrenti). Confermiamo i nostri obiettivi di piano industriale, che vedono un 2023 in crescita rispetto al 2022″.
In ambito ESG, infine, Fire ha già portato a termine il 70% degli obiettivi 2023 previsti dalla roadmap del gruppo, basata su quattro pilastri: credit management quale leva di sostenibilità per il sistema economico, cura del capitale umano, utilizzo responsabile delle risorse e governance della sostenibilità. Il piano ESG mira, infatti, alla costante integrazione nel modello operativo dei principi di sostenibilità che ne guidano l’operato.
L’attività di credit management evidenzia, tra i risultati principali, l’implementazione di iniziative a favore dell’educazione finanziaria post-debito e una maggiore multicanalità nei contatti con il cliente tramite tool digitali e asincroni (es. chat bot) a favore di un’esperienza di gestione del credito sempre più snella e rispettosa dell’interlocutore in difficoltà con i pagamenti.