Gruppo Fire, servicer italiano indipendente di crediti deteriorati, con 19 miliardi di euro di asset in gestione a fine 2022 (si veda altro articolo di BeBeez), amplia la sua attività ai crediti corporate single name e lancia Effe46, società dedicata alla gestione delle special situation, alla cui guida è stato nominato direttore generale Giovanni Iaquinta (si veda qui il comunicato stampa).
Iaquinta, 49 anni, laureato in giurisprudenza, vanta una lunga esperienza nel settore NPE. Prima del suo ingresso in Fire, ha inizialmente svolto attività di consulenza continuativa in favore di primari servicer di emanazione bancaria e successivamente ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità all’interno di servicer indipendenti, occupandosi di tutto il ciclo di vita degli NPE: dalla due diligence alla gestione, incluse importanti operazioni di cessione di portafogli, di secondary sale e special situation.
La nomina, così come la creazione della società Effe46, si inserisce nella strategia del gruppo di ampliamento delle tipologie di credito presidiate, al fine di poter, da un lato, offrire a banche e fondi di investimento servizi di eccellenza anche in queste aree e, dall’altro, allargare lo spettro di opportunità di investimento diretto in NPE da parte di Fire con nuove operazioni.
“Auspico che le mie esperienze possano apportare un contributo significativo”, ha detto Iaquinta. E ha continuato: “Quello delle special situation è un ambito ancora molto ristretto, in cui sussistono ampie possibilità di creare e salvaguardare valore per tutti gli stakeholder coinvolti che dipendono in gran parte dal livello di specializzazione, esperienza e preparazione degli operatori che intervengono. In tal senso, Effe46 si pone come player etico e competente, capace di trovare un equilibrio sostenibile fra le parti”.
Sempre in tema di ampliamento del raggio di attività, ricordiamo che Fire ha in rampa di lancio un fondo UTP ad apporto, dedicato all’investimento in crediti UTP granulari (quindi piccoli ticket verso debitori retail e microimprese), che punta a una raccolta di circa 300 milioni di euro, che verrà sviluppato insieme a una sgr e in partnership con delle banche che da un lato cederanno i loro crediti al fondo e dall’altro investiranno in quote del fondo. Lo ha anticipato Sergio Bommarito, ceo e fondatore di Fire, a BeBeez Magazine lo scorso 4 marzo (pag. 10) e sempre Bommarito, in occasione del Caffé di BeBeez dedicato ai servicer lo scorso giugno, ha spiegato: “Il nostro ruolo come servicer in questo progetto sarà fondamentale, perché il nostro track record è la specializzazione nella gestione di crediti granulari e proprio di questi si occuperà il fondo. Il nostro compito sarà quello di condurre le due diligence sui portafogli e stabilire una curva di incassi. Se sbagliassimo, sarebbe un problema per le banche che sono gli investitori del fondo”.