Dopo le recenti acquisizioni dell’olandese Test Inspire (si veda altro articolo di BeBeez) e dell’italiana Gedec (si veda altro articolo di BeBeez), l’azienda lucchese costruttrice di sistemi per il testing dei semiconduttori Microtest, controllata con il 60% dal fondo Xenon Private Equity VII dall’aprile 2022 (si veda altro articolo di BeBeez), riceve l’87% di adesioni alla sua offerta pubblica di acquisto totalitaria sull’olandese RoodMicrotec, quotata sulla Borsa di Amsterdam (si veda qui il comunicato stampa), lanciata lo scorso mese di giugno (si veda altro articolo di BeBeez). Per la società toscana di Altopascio l’opa, il cui controvalore complessivo in contanti era stato fissato in 28,9 milioni di euro per un prezzo pari a 0,35 euro per azione, è da considerarsi pertanto riuscita, dal momento che la percentuale minima delle adesioni richieste era pari all’80%.
Con quest’operazione, che rientra nel progetto di internazionalizzazione e di crescita per linee esterne oltre che interne di Microtest, il gruppo italiano fondato e guidato dagli imprenditori Giuseppe Amelio e Moreno Lupi si afferma come uno dei principali player del segmento del testing di microchip e wafer di silicio in Europa, rafforzando la propria presenza in mercati chiave come quello tedesco e, più in generale, in Nord Europa, dove sono basati alcuni dei principali operatori mondiali nella produzione di microchip e semiconduttori.
Ricordiamo che ad affiancare Microtest nell’offerta sono stati Rothschild & Co e Deloitte in veste di advisor finanziari (Deloitte anche per gli aspetti fiscali) e lo studio Linklaters LLP nel ruolo di consulente legale, mentre Axeco Corporate Finance e lo studio Bird & Bird hanno supportato RoodMicrotec rispettivamente nei compiti di advisor finanziario e legale.
“Il successo dell’offerta su RoodMicrotec costituisce un risultato davvero significativo sia dal punto di vista industriale che da quello finanziario. Dal punto di vista industriale, è una tappa di crescita fondamentale per un’impresa italiana d’eccellenza che si espande in mercati chiave, in particolare quello tedesco, dove operano alcuni dei principali player del settore. Dal punto di vista finanziario, è la dimostrazione di come si possano portare a termine con successo operazioni complesse e persino ‘visionarie’, grazie alle sinergie tra imprenditori con grandi storie e grandi competenze come i fondatori di Microtest e un operatore di private equity come Xenon, che li accompagna e li supporta mirando a uno sviluppo ambizioso ma ancorato a logiche e a un approccio genuinamente industriali. Operazioni del genere hanno ripercussioni positive per l’intero sistema Paese, perché ci permettono di diventare ancora più competitivi nella microelettronica, un settore strategico per lo sviluppo italiano ed europeo”, ha commentato Franco Prestigiacomo, amministratore delegato di Xenon.
“Siamo molto soddisfatti dell’esito di questa operazione. RoodMicrotec è il partner ideale per proseguire la nostra crescita europea. Grazie al fondo Xenon continuiamo a espanderci in mercati per noi chiave, integrando, al contempo, soluzioni tecnologicamente avanzate e professionalità di alto livello. Il nostro obiettivo è chiaro: raggiungere a livello internazionale lo stesso posizionamento ‘centrale’ che abbiamo in Italia. L’ottima sinergia coi nostri azionisti permetterà di portare le tecnologie avanzate e il know-how di Microtest, flessibili ed efficienti dal punto di vista energetico a tutti i principali produttori mondiali di microchip e semiconduttori”, ha aggiunto Amelio.
Con oltre cinquant’anni di esperienza nell’industria dei semiconduttori e dell’elettronica, RoodMicrotec è un’azienda specializzata nei servizi di testing per semiconduttori e microchip che impiega 94 persone. La società, che nei Paesi Bassi è presente a Deventer e Zwolle, nel tempo ha aperto due sedi operative in Germania, a Nördlingen e Stoccarda, nel cuore dell’eccellenza dell’automotive europeo. Tra i suoi clienti, anche aziende dei settori sanitario e aerospaziale. Nel 2022 ha registrato un fatturato di 16,5 milioni di euro, in crescita del 14% rispetto al 2021, e un ebitda di 3,9 milioni (si vedano qui i risultati di bilancio), confermando l’andamento anche nei primi nove mesi del 2023, chiusi con un progresso del 10% (si veda qui il comunicato stampa).
Microtest ha chiuso il 2022 con un fatturato di 32 milioni di euro, in crescita del 50 per cento rispetto all’esercizio precedente, un ebitda di oltre 8,6 milioni e debiti finanziari netti di quasi 27,7 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Quest’anno l’azienda conta di raggiungere un giro d’affari pari a 38 milioni di euro.
Microtest mira ad accelerare la crescita di RoodMicrotec, preservandone l’identità, la struttura operativa e con il pieno coinvolgimento dell’attuale management team, in una logica di lungo termine, si legge nella nota. Martin Sallenhag e Arvid Ladega, rispettivamente amministratore delegato e direttore finanziario di RoodMicrotec, continueranno a ricoprire le attuali funzioni e a far parte del consiglio di amministrazione della società. L’integrazione tra le due aziende consentirà di raggiungere un range più ampio di clienti con un portfolio maggiore di servizi e lo sviluppo in sinergia di soluzioni avanzate per esigenze sempre più sofisticate di un mercato in fortissima espansione, si legge ancora nella nota.
Secondo Gartner, che ha utilizzato dati di McKinsey & Company, le vendite di semiconduttori nel 2022 hanno raggiunto i 601,7 miliardi di dollari di volume d’affari, rispetto ai 595 miliardi del 2021, e il mercato nel 2030 potrebbe valere a livello globale più di 1.000 miliardi di dollari. I microchip, infatti, hanno un numero di applicazioni sempre crescente nei più svariati settori: dall’automotive alle tecnologie 5G, dai dispositivi medici all’aerospazio.
Nel comunicato diffuso dall’azienda toscana si legge anche che “la sinergia virtuosa tra le due società permetterà, inoltre, di dedicare ancora maggiore attenzione agli investimenti in ricerca e sviluppo, vero motore della crescita di Microtest, che conta 28 brevetti attivi e sviluppa soluzioni ad alta efficienza multi-site, zero footprint, consumo energetico ridotto e costi sostenibili”. Il 63% delle circa 200 risorse dell’azienda, di cui 60 assunte l’anno scorso, sono ingegneri elettronici, fisici o chimici, con un’età media complessiva di 33 anni.
Fondata nel 1999 ad Altopascio (Lucca) da Amelio, Lupi e Francesco Cantini come fornitore di servizi di ingegneria nel settore del testing dei semiconduttori, Microtest è nel tempo cresciuta fino a diventare partner tecnologico di alcune aziende leader nella progettazione e produzione di microchip a livello mondiale. Nel 2004, ha avviato la produzione di automatic test equipment, sistemi per testare i componenti e i moduli elettronici dopo la loro fabbricazione. Nel tempo ha sviluppato una rete commerciale, distributiva e di servizio di assistenza clienti negli Stati Uniti, Europa e Asia. Nel 2018, ha ulteriormente rafforzato la propria presenza diretta nei mercati geografici di riferimento per questo settore, come il Far East, aprendo una sede in Malesia.