Fire Group, principale servicer italiano indipendente di crediti deteriorati, che fa capo al presidente Sergio Bommarito, insieme a un team di professionisti legali con lunga esperienza nella gestione e recupero giudiziale e stragiudiziale di crediti di origine bancaria, consumer finance, utility e commerciale, hanno creato Effe Legal, società tra avvocati a connotazione tecnologica (si veda qui il comunicato stampa).
L’idea della nuova società è di agire con un approccio alla governance legale orientato a obiettivi e a performance misurabili, secondo processi ingegnerizzati e data-driven, prefiggendosi di offrire servizi legali efficienti, riducendo i costi e i tempi necessari per valorizzare le posizioni.
“Effe Legal risponde a una necessità del mercato del credito di cui c’è una consapevolezza ancora limitata, quella di servizi legali progettati e implementati per salvaguardare valore a favore di tutte le parti coinvolte, facendo leva su un’interazione ottimale fra fattore umano e tecnologico, per un impatto positivo su società ed economia. Siamo convinti che il futuro della professione vada in questa direzione”, ha detto Alessandro Barbaro, amministratore delegato di Effe Legal e consulente legale di Fire Group da 17 anni.
Tra i servizi offerti, la gestione dei contenziosi correlati alla gestione del credito, l’attività di due diligence in fase di acquisto di portafogli, l’osservatorio sulle attività legali, anche intraprese da terzi riguardo a tempistiche e prassi dei tribunali, le procedure esecutive mobiliari e immobiliari, l’assistenza in caso di procedure concorsuali e di concordati, la Legal Collection per Single Name e Special Situation, la Legal Collection massiva per grandi portafogli di crediti di origine consumer finance, bancaria non-performing e unlikely to pay, utility e commerciale, con gestione stragiudiziale e giudiziale end-to-end.
Ricordiamo che Fire Group una settimana fa ha strutturato un veicolo di cartolarizzazione, battezzato Claudio SPV srl, dedicato all’acquisto di crediti deteriorati retail sia UTP sia NPL con target di investimento di 100 milioni di euro in tre anni e ha annunciato una prima operazione relativa a un portafoglio secured ceduto da un primario istituto nazionale, per un valore nominale lordo (GBV) di 19,5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Fire, oltre che special servicer esclusivo dell’spv, è anche co-investitore e acquisirà la quasi totalità delle note mezzanine e la maggioranza delle note junior. Le note senior in questa prima operazione sono invece state sottoscritte da illimity Bank, che ha agito anche nel ruolo di master servicer dell’operazione nonché, attraverso la controllata ARECneprix, nei ruoli di corporate servicer e calculation agent.
Il gruppo, che a fine 2022 aveva 19 miliardi di euro di asset in gestione (si veda altro articolo di BeBeez), è specializzato nella gestione di crediti deteriorati retail e small business, sebbene lo scorso settembre abbia ampliato la sua attività ai crediti corporate single name e ha lanciato Effe46, società dedicata alla gestione delle special situation, alla cui guida è stato nominato direttore generale Giovanni Iaquinta (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre in tema di ampliamento del raggio di attività, ricordiamo infine che Fire ha in rampa di lancio un fondo UTP ad apporto, dedicato all’investimento in crediti UTP granulari (quindi piccoli ticket verso debitori retail e microimprese), che punta a una raccolta di circa 300 milioni di euro, che verrà sviluppato insieme a una sgr e in partnership con delle banche che da un lato cederanno i loro crediti al fondo e dall’altro investiranno in quote del fondo. Lo ha anticipato lo stesso ceo Sergio Bommarito a BeBeez Magazine lo scorso 4 marzo (pag. 10) e sempre Bommarito, in occasione del Caffé di BeBeez dedicato ai servicer lo scorso giugno, ha spiegato: “Il nostro ruolo come servicer in questo progetto sarà fondamentale, perché il nostro track record è la specializzazione nella gestione di crediti granulari e proprio di questi si occuperà il fondo. Il nostro compito sarà quello di condurre le due diligence sui portafogli e stabilire una curva di incassi. Se sbagliassimo, sarebbe un problema per le banche che sono gli investitori del fondo”.