Sale ancora Banca Valsabbina nel capitale di Netfintech srl, mediatore creditizio che fornisce strumenti innovativi di accesso alla liquidità per le pmi sotto il marchio Change Capital. La banca, infatti, ha annunciato venerdì 1° dicembre un nuovo investimento da 2,5 milioni di euro in strumenti finanziari partecipativi (SFP) (si veda qui il comunicato stampa), dopo essere già salita dal 5% al 9% lo scorso luglio (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione allora era avvenuta attraverso l’acquisizione di quote sul mercato secondario, quindi da altri soci. La banca aveva invece acquisito la precedente quota nell’agosto 2022, partecipando al round di Serie B da 1,7 milioni di euro della startup fondata da Francesco Brami (ceo) e Tiziano Cetarini, al quale avevano partecipato anche la holding di investimento Weholding e Banca Popolare di Cortona (si veda altro articolo di BeBeez), con quest’ultima che già nel luglio 2021 aveva acquisito in aumento di capitale una quota del 9,99% (si veda altro articolo di BeBeez). Già in occasione dell’operazione sul secondario da parte di Banca Valsabbina, Change Capital aveva fatto sapere che era allo studio l’emissione di SFP finalizzati a sostenere patrimonialmente la realtà, rafforzando ulteriormente il rapporto strategico e industriale con Banca Valsabbina.
Questa nuova operazione è stata strutturata in mondo particolarmente innovativo anche grazie alla collaborazione con Fleap spa (ex Sanbox srl), la prima piattaforma digitale di Smart Governance in grado di gestire su blockchain l’emissione di strumenti finanziari, partecipata da Banca Valsabbina. La tecnologia blockchain è già stata utilizzata da Fleap per l’emissione di obbligazioni, e viene resa disponibile anche per digitalizzare azioni, quote e appunto anche SFP. Ricordiamo che Fleap, startup innovativa incubata presso il Polihub di Milano, ha annunciato la scorsa settimana anche la costituzione di Fleap Holding spa, la prima struttura di investimento in Europa basata su blockchain. Si tratta infatti di una holding di investimento le cui azioni sono gestite tramite blockchain e che ha l’obiettivo di acquisire partecipazioni in aziende target tramite l’emissione di strumenti finanziari partecipativi (SFP) dedicati (si veda altro articolo di BeBeez). Di questo progetto ha parlato lo stesso fondatore Thomas Iacchetti in occasione del suo intervento alla tavola rotonda di Fintech Future 2023, l’evento annuale di Assofintech, che si è svolto lo scorso 28 novembre a Le Village, grazie proprio al supporto di Banca Valsabbina e con BeBeez media partner. Alla stessa tavola rotonda è intervenuto anche Hermes Bianchetti, vice direttore generale vicario Banca Valsabbina, che ha spiegato la strategia di investimento della banca nel fintech (si veda qui il video degli interventi).
Banca Valsabbina è infatti molto attiva sul fronte degli investimenti in startup e scaleup fintech. L’ultimo di questi, prima delle due operazioni su Change Capital, è stato annunciato lo scorso maggio, quando la banca ha comunicato che sarebbe salita al 100% della piattaforma di social lending Prestiamoci (si veda altro articolo di BeBeez), di cui già aveva acquisito il 9,9% in aumento di capitale nel 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso gennaio, invece, la banca si era impegnata ad acquisire sino al 10% del capitale della startup fintech NYP Techfin srl, piattaforma tecnologica con focus sui crediti commerciali verso la pubblica amministrazione, che fa parte del Gruppo Collextion (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando a Change Capital-Netfintech, fondata nel 2019, è un aggregatore digitale di soluzioni finanziarie per le pmi con un business model scalabile e innovativo che nel 2022 ha fatturato 2,2 milioni di euro, con ebitda di 667 mila euro circa e liquidità netta pari a 321 mila euro circa (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Lo scorso giugno ha rilevato il 100% della milanese Finage Consulting srl, società di advisory del gruppo Finage attiva nella finanza agevolata (si veda altro articolo di BeBeez). Secondo quanto riferito a BeBeez, l’operazione era avvenuta tramite club deal con funding a debito, in particolare un prestito bancario, a cui Banca Valsabbina e BP Cortona avevano partecipato. L’obiettivo è integrare Finage con la bresciana Credit Team, già acquisita a dicembre 2022 (si veda altro articolo di BeBeez), creando una divisione leader nel centro nord, nel settore di riferimento. A cedere il 100% delle quote di Credit Team era stata la fondatrice Anna Barbieri che ha poi mantenuto il ruolo di ceo, diventando anche responsabile della sezione finanza agevolata in Change Capital, con un passaggio dunque di questa attività al controllo di Credit Team. Contemporaneamente all’acquisizione di Credit Team, Change Capital aveva rilevato in toto le quote di Ricrea, una startup nata a fine 2021 e focalizzata sulla mediazione creditizia. Qui la stessa Barbieri ha ceduto il 51% mentre il 49% è stato venduto dall’altra co-fondatrice, Tania Marchina. A queste acquisizioni se ne potrebbero aggiungere delle nuove a breve, visto che l’obiettivo di Change Capital, secondo quanto risulta a BeBeez, è quello di continuare a crescere per linee esterne con alcuni dossier che sarebbero già sul tavolo del management. Questo sempre con il supporto dei soci, volendo arrivare a un fatturato di 10 milioni di euro al 2024, che la qualificherebbe tra i maggiori player di riferimento in ambito di finanza agevolata e mediazione creditizia del centro-nord Italia.
Francesco Brami, ceo e co-founder di Change Capital, ha commentato: “Change Capital continua a crescere con il rinnovato supporto di Banca Valsabbina, ormai partner storico, che apprezza il nostro modello di business scalabile e la nostra dinamicità. Abbiamo l’obiettivo di posizionarci tra i leader di mercato in ambito fintech, attraverso una proposta integrata di mediazione creditizia e finanza agevolata a servizio delle eccellenze imprenditoriali di piccola e media taglia del nostro paese, rispondendo con flessibilità e velocità alla richiesta sempre maggiore di accesso a fonti di finanza alternative”.