Da domenica 17 dicembre fino al 19 febbraio 2024 sono in mostra le sculture di Giovanni Da Monreale al ristorante Filippo nel centro storico di Pietrasanta (Lucca). L’esposizione In/Out è un originale allestimento delle opere dell’artista siciliano, che da tempo ha scelto la Versilia come “campo base” per le sue incursioni artistiche. Colorate sculture che invadono nottetempo il reticolo urbano delle nostre città senza chiedere il permesso. Nei locali del ristorante in via Barsanti ci sarà un significativo corpus di opere dalla produzione dell’artista.
Dal Buffone (resina poliestere, 2016), arrivando fino alla più recente realizzazione con il Pensatore (resina poliuretanica, 2022), passando a trovare il Venditore ambulante (resina poliuretanica, 2018), una figura che vende ombrelli e mostra, a seconda del punto di vista, un lato della sua doppia faccia.
Nell’occasione della mostra da Filippo, l’artista esplora le opportunità offerte dalla location. Non uno spazio espositivo tout court, ma un ambiente decisamente meno formale rispetto a un museo o una galleria, dove vanno sfumando i confini tra indoor e outdoor. L’interno del Ristorante Filippo, aperto all’arte, si trasforma in uno spazio di attenzione, che accoglie le opere di Giovanni Da Monreale per un confronto da vicino, mentre l’esterno diventa un playground, un terreno di gioco dove l’arte si mescola e si fonde con la vita quotidiana.
Le incursioni artistiche di Giovanni Da Monreale, che prendono spesso di mira i luoghi meno attenzionati delle città, con i suoi personaggi racchiusi in se stessi, rappresentano un aspetto importante del suo messaggio.
A partire dalla serie sui minori, bambini e ragazzi identificati con la loro età (1, 3, 5, 8, 15, 17), tutti accomunati da un unico gesto, un’unica tensione del corpo. Sono fermi, appoggiati a una parete, oppure seduti. Sono qui, ma è come se il loro spirito fosse altrove. Sono tutti intenti a guardare verso il basso, rapiti da fantasmagorici schermi di laptop, tablet e cellulari. Non sono icone pop riconoscibili di per sé. Semmai del pop riprendono la gestualità e la capacità di veicolare un messaggio anche attraverso la resa cromatica.
Ma, per il pubblico attento all’arte urbana, queste sculture sono divenute figure familiari. Perché Da Monreale, partito dalla Versilia in un’invasione artistica che ha toccato già diverse città italiane (Viareggio, Lucca, Pisa, Livorno, Firenze, Milano, Bologna e Torino) si diverte a posizionarle in luoghi inaspettati, a regalarle indiscriminatamente allo sguardo di tutti. O almeno, a chiunque si dimostri abbastanza attento da notarle. Dal 2013 inizia la sua opera di contaminazione delle aree urbane cittadine, percorrendo l’Italia e collocando sculture in vetroresina o cemento che rappresentano appunto bambini, ragazzi o ragazze, intenti a giocare a un videogioco o a navigare con lo smartphone. Alcune opere sono figure in vetroresina, dipinte con colori alla glicerina, realizzate a grandezza naturale. Il suo metodo di lavoro è quello tradizionale, con bozzetti, calchi, colate, rifiniture, pittura.
Con In/Out, l’artista rinnova il suo discorso critico sulla società contemporanea con un’acuta consapevolezza circa le implicazioni. Lo spazio interno dell’anima è stato dissacrato. Così, lo spazio in cui l’artista urbano opera, luoghi non convenzionali in cui incontrare pezzi d’arte, si trasforma in un canale privilegiato di comunicazione emotiva. Un paesaggio umano fatto di gesti più che di volti, di prese di posizione più che di dialoghi. Un paesaggio fatto di azioni, o meglio in-azioni, che conducono l’essere a nascondersi nei meandri dei devices. A palesarsi all’interno, dentro e in qualche modo fuori di sé. Ecco che, questi profili “rientrano” nel nostro immaginario collettivo. Rientrano perché è da lì che l’artista attinge, è da lì che provengono le nostre paure.
Chi è Giovanni da Monreale
Giovanni Sardisco, meglio noto come Giovanni Da Monreale, nasce nel 1980 a Monreale vicino Palermo. Le sue vocazioni per le arti figurative lo spingono a frequentare prima l’Istituto d’arte Mario D’Aleo di Monreale, poi la sezione di scultura presso l‘Accademia di Belle Arti di Palermo. All’età di 22 anni si trasferisce a Carrara, sia per completare il ciclo di studi accademici, sia per lavorare nei laboratori artistici locali. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Carrara, nel 2014 fonda in Versilia le Officine Giovanni Da Monreale, dove prosegue la sua ricerca artistica a livello di creazione e produzione.
a cura di Ilaria Guidantoni