Cambio di tricolore, da quello italiano a quello francese, per la fiorentina Dr. Vranjes, riferimento nel mercato dei profumi di alta gamma per ambienti domestici. L’azienda è stata infatti rilevata dal colosso transalpino della profumeria L’Occitane (quotato a Kong Kong, circa 2,1 miliardi di fatturato nel 2022) dal fondatore Paolo Vranjes e dal fondo II di Bluegem Capital (si veda qui il comunicato stampa di Bluegem e qui quello dell’Occitane), la boutique britannica di private equity co-fondata nel 2007 dall’ex Merrill Lynch Marco Capello e da Emilio Di Spiezio Sardo (ex di York Capital), che nell’estate del 2017 aveva rilevato il 70% sulla base di un Enterprise Value di 45 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro la fine del primo trimestre del 2024. I venditori sono stati assistiti da Rothschild & Co, BPER, Deloitte, New Deal Advisors, Latham & Watkins, Studio Galgano, DLA Piper, Gattai Minoli ed ERM. L’acquirente è stato assistito da Legance, Skadden e Lempriere Wells.
I dettagli di quest’ultima operazione non sono stati diffusi, ma fonti di mercato hanno riferito a BeBeez che la transazione è avvenuta a una valutazione molto alta, superiore a 140 milioni. corrispondente a 12 volte l’Ebitda del 2023, che sulla base di un fatturato 2023 di 42 milioni di euro sarebbe di circa 12 milioni, cioè 3,1 volte la valutazione all’epoca dell’ingresso di BlueGem.
Il valore dell’operazione sarebbe lievitato anche perché quest’ultima aveva assunto improvvisamente i contorni di un’asta. La procedura di vendita di Dr. Vranjes era infatti partita nella primavera dell’anno appena concluso, e in pole position c’era LVMH, il gigante francese del lusso guidato da Bernard Arnault. Ma lo scorso dicembre L’Occitane, che tra l’altro collabora su tematiche ambientali con il rivale storico di LVMH, cioè il gruppo Kering, sarebbe intervenuta a gamba tesa nella procedura, ottenendo l’esclusiva e chiudendo il deal, dopo una due diligence durata tre settimane, offrendo appunto un multiplo a due cifre.
La valutazione è peraltro comodamente alla postata di un gruppo da 466 milioni di Ebitda (si veda qui pag. 26 del bilancio al 31 marzo 2023) presente in tutto il mondo, dall’Asia agli Usa, dall’Europa all’Amercia Latina, forte di oltre 9 mila dipendenti distribuiti su 3.000 punt vendita, di cui 1.300 di proprietà, ubicati in 90 Paesi.
Nelle dovute proporzioni, nei sei anni di permanenza di BlueGem nel capitale anche Dr. Vranjes è diventata un’azienda di proiezione globale. Oggi infatti è presente in 75 Paesi con 28 punti vendita di proprietà e altri 650 presso altrettanti shopping center di alto livello. “Bluegem ha sostenuto la nostra visione strategica e ha consentito una crescita significativa, onorando al tempo stesso la ricca eredità di Dr. Vranjes. Con il loro supporto abbiamo raggiunto traguardi significativi ed è con grande orgoglio che consegno l’eredità del Dr. Vranjes a L’Occitane Group” ha confermato il fondatore, Paolo Vranjes. Ha aggiunto Constantin Rojahn, partner di BlueGem che ha seguito l’operazione: “Il percorso compiuto da Dr Vranjes sotto la guida di Bluegem è stato notevole, ottenendo una crescita impressionante grazie a una spinta strategica nei canali online, la penetrazione di successo di nuovi mercati internazionali e il lancio di nuove linee di prodotti”.
Comunque sembra che ‘Occitane non avrà il 100% di Dr. Vranjes, Una quota del 5% potrebe infatti essere rivenduta a un club deal guidato dal management che succederà a Vranjes al timone dell’azienda fiorentina.
Quello dei profumi per ambienti domestici è un comparto che da alcune settimane è sotto i riflettori degli investitori in private capital, grazie al fatto di essere espressione del lusso accessibile, dalla connotazione prettamente urbana, e di offrire, in una congiuntura poco favorevole, la possibilità di valorizzare l’ambiente in cui si vive con una spesa ragionevole. Ricordiamo che all’inizio di dicembre il veicolo di club deal onEquity, guidato da Carlo Massacesi, aveva acquisito Millefiori, altro nome di riferimento nei profumi per ambienti, in una fascia di mercato immediatamente inferiore a quella di Dr. Vranjes, dalla multinazionale americana Newell Brands (si veda altro articolo di BeBeez).
Non è la prima volta che il gruppo L’Occitane, come accennato in precedenza molto attento alle tematiche della sostenibilità si interessa al lusso italiano. Nell’aprile del 2022 i suoi due top manager, cioè Reinold Geiger e André Hoffmann, rispettivamente presidente esecutivo e ceo della multinazionale cosmetica transalpina, avevano rilevato l’80% di Save The Duck spa, il noto marchio di “piumini animal-free”, prima azienda fashion in Italia ad avere ottenuto la certificazione B Corp, un rating ESG rilasciato dallo statunitense B Lab. I due manager all’epoca erano già presenti nel capitale di Save The Duck con una quota di minoranza al fianco del socio di controllo Progressio sgr, che in quell’occasione uscì, del private equity tedesco coinvestitore Nord Holding e del fondatore e ceo Nicolas Bargi. (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a BlueGem, ricordiamo che la boutique di private equity, specializzata in beni di consumo di alta gamma, come appunto la profumertia e i prodotti per la cura della persona, ha investito dalla sua costitutzione circa 550 milioni di euro tramite i tre fondi finora gestiti. In Italia oltre a Dr. Vranjes aveva investito anche nel produttore di preparati professionali per la cura dei capelli Pool Service-Medavita (si veda altro articolo di BeBeez)