Il fondo Tulipa, gestito da Finint Investments sgr (gruppo Banca Finint) ha annunciato l’acquisizione di alcune aree a Roma Nord nel quartiere Bufalotta-Porta di Roma, dove verrà realizzato l’ importante progetto di rigenerazione urbana battezzato NoMo District (si veda qui il comunicato stampa).
Il fondo Tulipa è sottoscritto interamente dal Fondo Olympus, fondo mobiliare ad apporto per la valorizzazione di crediti garantiti da immobili e la gestione di asset real estate, gestito dalla stessa Finint Investments insieme ad ARECneprix (gruppo illimity) in qualità di asset manager e special servicer del credito che ha proposto e disegnato la struttura del progetto, coordinandone l’esecuzione in qualità di arranger. Ricordiamo che l’sgr ha lanciato lo scorso anno i due fondi Olympus Fund 1 e Olympus Fund 2, con una dotazione iniziale complessiva di 2 miliardi di euro (un miliardo per ciascuno dei due fondi), che vede quali primi quotisti Unicredit con il 52% e illimity Bank con il 48% (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio ora il fondo Tulipa ha acquisito in sequenza un totale di 13 terreni edificabili per una capacità edificatoria complessiva di circa 220.000 mq con un piano di sviluppi immobiliari già pianificati, tra opere pubbliche e opere private a prevalente destinazione residenziale con annessi servizi, per un investimento di oltre 100 milioni di euro. Il nuovo progetto può contare sul supporto finanziario di primari investitori istituzionali, che attraverso un’operazione di finanza strutturata realizzata da Banca Finint assieme ad ARECneprix, hanno messo a disposizione nuove risorse e tra i creditori principali c’è lo stesso Fondo Olympus.
DLA Piper, Legance e Studio Galante hanno agito quali consulenti legali di Finint Investments per il fondo Tulipa. Lo studio legale Giovanardi e lo studio legale CRCCD hanno prestato assistenza per gli aspetti relativi al financing. Kroll Real Estate Advisory Group ha fornito la consulenza immobiliare in qualità di Esperto Indipendente. Al buon esito dell’operazione ha contribuito anche il Notaio Giuseppe Ottavio Mannella dello Studio notarile milanese Busani & Partners.
L’area di Bufalotta, il cui sviluppo è iniziato circa 20 anni fa, è oggi uno dei quartieri più vitali di Roma dal punto di vista immobiliare, posizionato vicino al Grande Raccordo Anulare e immerso nel verde, lontano dal trambusto e dal traffico della capitale ma a poca distanza dai quartieri Montesacro, Parioli e Fleming. Oggi la zona è a media densità abitativa e vanta nelle vicinanze uno dei più grandi e moderni centri commerciali europei con oltre 250 negozi, 25 ristoranti e un cinema multisala per una superficie complessiva di circa 150 mila metri quadri. NoMo District punta a valorizzare ulteriormente un’area dalla significativa tradizione storica e paesaggistica, grazie ad interventi progettuali innovativi per realizzare immobili destinati a ospitare servizi pubblici, spazi ad uso commerciale e appartamenti residenziali. Un progetto di sviluppo urbanistico che prevede la costruzione di un nuovo polo abitativo sostenibile, sia dal punto di vista ambientale, sia energetico, pienamente integrato nel tessuto urbano e rispettoso della natura che lo circonda anche grazie alla creazione di un sistema di mobilità ciclopedonale.
Mauro Sbroggiò, amministratore delegato di Finint Investments, ha commentato: “Il nuovo NoMo district che sorgerà nel quartiere Bufalotta conferma la volontà di Finint Investments di investire in piani strategici di sviluppo urbano. L’intervento ha, infatti, una grande valenza strategica ed è fondato sui più moderni concetti di rigenerazione urbana, in linea con le nostre previsioni di crescita del mercato immobiliare delle grandi città italiane. Rappresenta un’iniziativa in grado di portare importanti benefici all’economia reale, grazie al coinvolgimento di numerosi stakeholder del territorio della Capitale ed alla stretta interconnessione con tutto il tessuto economico di Roma, soprattutto grazie alla stretta collaborazione e condivisione con l’amministrazione comunale. NoMo District punta ad uno sviluppo immobiliare armonico con il territorio e l’area urbana, creando valore non solo per gli investitori internazionali che hanno creduto da subito nel progetto e ne supportano lo sviluppo, ma anche per chi questo territorio lo abita già e potrà beneficiare di miglioramenti concreti nei servizi per le famiglie e le associazioni che animano questa comunità”.
E Marco Raccah, direttore generale di ARECneprix, ha aggiunto: “Abbiamo creduto fin dall’inizio in questo progetto che mira a valorizzare un’area con grande potenziale mettendo a disposizione da un lato, la nostra forte specializzazione nella gestione di progetti complessi di sviluppo real estate e, dall’altro, la grande esperienza nel settore del credito performing ed NPE. Strutturiamo e implementiamo progetti di turnaround e valorizzazione degli asset agendo in massima sintonia con le Amministrazioni competenti sul territorio. Il nostro obiettivo, infatti, è da sempre quello di creare valore per tutti gli stakeholder degli asset che abbiamo in gestione. Prestiamo grande attenzione alla valorizzazione di tutti criteri ESG e riteniamo che la rigenerazione urbana con NoMo District sia un esempio importante di sostenibilità ambientale e sociale. Attraverso questo progetto e altri in fase di sviluppo, intendiamo consolidare la nostra posizione di asset manager real estate per affermarci sempre più come player di rilievo nel mercato immobiliare italiano”.
Ricordiamo che i due fondi Olympus lo scorso novembre avevano accquisito sia l’area dell’ex Fiera di Roma, da 76mila metri quadrati, sia un complesso residenziale esclusivo a Sirmione (Brescia), composto da ville e appartamenti con piscine direttamente sul lago (si veda altro articolo di BeBeez). In particolare, l’area dell’ex Fiera di Roma, che si trova sulla via Cristoforo Colombo, a metà strada tra il quartiere EUR e il centro, è una delle principali aree dismesse della capitale che, abbandonata nel 2005, sarà ora oggetto di riqualificazione urbana in collaborazione con l’amministrazione capitolina, grazie a un accordo siglato alla fine di settembre (si veda qui il comunicato stampa di allora). A firmare l’intesa con il Campidoglio era stata Orchidea spv srl, una spv riconducibile indirettamente a Banca Finint. Il progetto prevede la completa trasformazione del sito romano con la demolizione degli immobili, la loro sostituzione con nuove funzioni pubbliche e private nel rispetto dei requisiti di contenimento energetico, di fonti rinnovabili e di sostenibilità ambientale e con 25 ettari di verde pubblico attrezzato. L’investimento complessivo è stimato in circa 200 milioni di euro.