di Stefania Peveraro
direttore di BeBeez
founder di EdiBeez srl
Cari lettori,
c’è sempre più spazio per gli investimenti alternativi nei portafogli dei clienti del private banking. E’ un trend già segnalato più volte negli ultimi anni da vari centri studi e lo conferma anche l’ultima survey di AIPB (Associazione Italiana del Private Banking) diffusa nei giorni scorsi in occasione della pubblicazione dell’AIPB Outlook 2024 (si veda articolo di BeBeez). Nel dettaglio il 44% degli intervistati ritiene che il peso degli alternativi sul portafoglio vada aumentato nel breve termine (cioé nel corso dell’anno), mentre addirittura il 63% ritiene che questo debba essere aumentato nel medio termine (12-36 mesi). Il tutto con un obiettivo ideale di allocazione del 9% del portafoglio nel medio termine. In particolare, dall’indagine emerge che, tra gli asset alternativi, sono da prediligere private equity, private debt e infrastrutture. Neutrale invece la view sul real estate: il 63% degli interpellati manterrà la stessa esposizione che è del 5% nel medio termine, analoga a quella sul cash. Numeri che rappresentano la stessa realtà fotografata lo scorso gennaio anche dallo Schroder Global Investor Study 2023, un mega-sondaggio tra oltre 23 mila persone in 33 paesi, al quale ben metà degli intervistati italiani ha risposto che gli investimenti nei mercati privati sono considerati un importante strumento di diversificazione e un modo per migliorare la performance del portafoglio e che in media prenderebbero in considerazione di investire il 12,6% del proprio patrimonio sui mercati privati (si veda articolo di BeBeez).
E se questo è quello che i clienti chiedono, l’offerta si adegua. Così a fine gennaio UniCredit è stata la prima rete bancaria italiana a offrire ai propri clienti UHNWI (Ultra High net worth individual) il fondo di private equity Clean Transition Equity Eltif di Apollo Global Management, progettato per offrire agli investitori l’accesso a opportunità di private equity incentrate sulla transizione verso l’energia pulita e l’industria sostenibili (si veda articolo di BeBeez). Una mossa che segue quella del giugno 2023, quando sempre la banca di Piazza Gae Aulenti ha siglato un accordo con Blackstone per distribuire ai propri clienti privati il Blackstone European Private Credit Fund, il suo nuovo prodotto focus sul private credit europeo (si veda articolo di BeBeez). Ma nell’ultimo anno l’elenco di accordi di questo tipo tra private bank e asset manager alternativi si è arricchito non poco.
Detto questo, stiamo sempre parlando di prodotti pensati per un pubblico che nella gran parte dei casi è ancora una elite, che si può permettere di investire ticket da 100 mila euro, perché è questa la dimensione media richiesta per questo tipo di strumenti, sebbene in alcuni casi si scenda anche a 10 mila euro. La via più semplice, quindi, resta quella del fai-da-te, il che significa, per esempio, rivolgersi alle piattaforme di crowdfunding per investire direttamente in startup, pmi o progetti immobiliari, italiani o internazionali. E su questo punto è molto interessante l’intervista di questo numero di BeBeez Magazine al numero uno in Europa della piattaforma Seedrs/Republic. Oppure fornire capitali a veicoli di investimento di private equity o venture capital che decidono di fare fundraising presso il crowd.
L’alternativa è puntare sulla borsa, dove non mancano certo i titoli di asset manager specializzati in investimenti di private capital, con l’obiettivo di partecipare ai buoni risultati degli investimenti condotti dai loro fondi. Obiettivo che non è però sempre automaticamente raggiunto, perché, soprattutto in Italia, il rischio è quello di capitalizzazioni ben al di sotto del NAV del portafoglio. Ma questo non significa che non possano dare delle soddisfazioni agli investitori, anzi. L’inchiesta di copertina di questo numero di BeBeez Magazine ha proprio l’obiettivo di mettere a confronto strategie e risultati dei protagonisti del private capital quotati. Un impegno che intendiamo continuare a mantenere, pubblicando tutti i lunedì mattina un breve roundup sulle performance migliori e peggiori dei titoli del private capital internazionali, riassunti nelle tabelle della pagina Trading floor, in collaborazione con eToro.
Buona lettura!