Articolo parte dell’inchiesta “I Transformers del diritto. Tira aria di forte cambiamento tra i silenziosi uffici dei più prestigiosi uffici legali “di BeBeez Magazine n. 19 del 23 marzo 2024
di Giuliano Castagneto
Stefania Radoccia, avvocato giuslavorista con oltre 25 anni di esperienza e attuale managing partner dell’area Tax & Law di EY in Italia, è stata una delle prime donne nel paese al vertice di uno studio legale d’affari. Sotto la sua guida l’area legale e fiscale di EY ha segnato un’importante crescita, ampliando significativamente i settori di intervento. Oggi Radoccia gestisce oltre 950 professionisti, che fanno di EY Tax & Law la più grande lawfirm italiana e primo studio legale italiano per fatturato con 235 milioni di euro nel 2022, secondo la classifica stilata da Legalcommunity. Uno standing tale da indurre un partner di trentennale presenza in Gianni & Origoni, come Renato Giallombardo, a unirsi nel 2021 a EY. Radoccia ha spiegato a BeBeez Magazine le linee lungo le quali EY Tax & Law intende ulteriormente svilupparsi.
Domanda. EY ha assunto sul mercato molti avvocati. Cosa ha spinto il gruppo a una tale mossa?
Risposta. È una fase di grande trasformazione per le aziende, accelerata anche dall’IA, che genera nuovi bisogni di servizi legali e fiscali. Il nostro ruolo di consulenti è cercare di anticiparli. La tradizionale “formula più persone più fatturato” va ridefinita proprio a causa dell’accelerazione della tecnologia. Nel nuovo equilibrio che si sta creando, la crescita nel tax & law non è solo legata alla crescita del numero di professionisti, ma anche all’applicazione della migliore tecnologia e alla presenza dei migliori talenti in grado di fornire una consulenza sempre più strategica, migliorando al contempo l’efficienza nella gestione, così aprendo a nuove opportunità di business.
D. In che periodo si sono concentrati queste assunzioni? Può darmi anche un’indicazione di massima del numero?
R. Dalla mia nomina a managing partner a luglio 2019, più di 350 professionisti si sono uniti al team e la squadra si compone attualmente di oltre 950 persone.
D. Quali sono in prevalenza le loro specializzazioni?
R. In questi anni abbiamo ampliato molto la gamma di settori coperti e allo stesso tempo consolidato l’offerta già esistente. Penso ad esempio al dipartimento IP, nato nel 2019 dall’integrazione di Daniele Canevae del suo team di 15 avvocati e ulteriormente rafforzato nel 2021 con l’ingresso di Giovanni Casucci, al consolidamento del Corporate M&A e Private Equitycon l’arrivo di Renato Giallombardo, del diritto ambientale con Maria Cristina Breida, del team global trade con Alessandra Di Salvo e del banking con l’ingresso di Michele Odello e Carlo Lichino. I più recenti sviluppi riguardano l’ingresso di Matteo Fusillo, esperto di diritto del lavoro e relazioni industriali (anch’egli con alle spalle una lunga militanza in Gianni & Origoni, ndr) , in qualità di Of Counsel della sede di Roma, oltre all’integrazione dello Studio Cennamo e l’apertura della sede di Napoli.
D. A questi arrivi si sono accompagnati anche investimenti in tecnologia, tipo AI, a supporto della loro attività?
R. Senz’altro. In EY siamo pionieri in quest’ambito e puntiamo molto su tecnologia e innovazione: nell’hub di Bari, nel quale lavorano attualmente oltre 40 professionisti di EY SLT, abbiamo sviluppato diverse soluzioni per automatizzare la due diligence (si veda in proposito anche box su Linklaters, in queste pagine), il contenzioso seriale e la compliance fiscale. Gli strumenti che utilizziamo sono molteplici: dal GDS (Global Delivery System) per attività di due diligence e di gestione amministrativa all’IA per la gestione documentale; infine utilizziamo una piattaforma digitale per la gestione dei crediti UTP per conto dei clienti. Questo ci consente di focalizzarci sulla consulenza a più elevato valore aggiunto.
D. Quali obiettivi si pone EY nel legal advisory?
R. Continuare a crescere.