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Sarà pronto nel secondo trimestre del 2025 il nuovo sistema di fibre ottiche sottomarine nel mare Tirreno di circa 900 chilometri sviluppato da Unidata, operatore di telecomunicazioni, cloud e servizi IoT quotato all’Euronext Growth Milan di Borsa Italiana, con il supporto del Fondo Infrastrutture per la Crescita ESG (Fondo IPC) di Azimut Libera Impresa sgr, attraverso la newco Unitirreno Submarine Network (si veda qui il comunicato stampa).
Il progetto di infrastruttura digitale sottomarina, che darà vita al primo sistema open cable a 24 coppie di fibre ottiche nel Mediterraneo, era stato annunciato nel gennaio 2023 (si veda altro articolo di BeBeez).
Unitirreno Submarine Network è partecipata al 96% da una HoldCo e al 4% da alcuni manager promotori dell’iniziativa con comprovata esperienza nel settore delle telecomunicazioni. La HoldCo, a sua volta, è partecipata al 66,67% dal Fondo IPC e al 33,33% da Unidata, con la possibilità che quest’ultima arrivi a detenere la maggioranza, terminata la realizzazione. Unitirreno Submarine Network spa ha effettuato un investimento complessivo stimato in circa 80 milioni di euro, di cui 36 finanziati da equity e 44 milioni dal sistema bancario e da autofinanziamento generato dall’operazione.
Il progetto è volto a soddisfare le sempre più crescenti esigenze di banda larga sia a livello nazionale sia internazionale, importante per la transizione digitale del Paese e per la sua economia. Il sistema collegherà Mazara del Vallo a Genova con un punto di snodo in prossimità di Roma-Fiumicino e sarà realizzato da Alcatel Submarine Networks ed Elettra Tlc spa.
Paul Gabla, chief sales and Marketing Officer di ASN, ha spiegato: “ASN è impegnata a garantire un’esecuzione impeccabile della produzione del sistema di cavi Unitirreno” Mentre Didier Dillard, chief executive officer di Elettra, ha precisato: “Elettra ha effettuato con successo nel 2023 il rilievo marino del progetto Unitirreno con la sua nave di rilevamento Urbano Monti. Si tratta di una tappa fondamentale del progetto che ha portato alla scelta finale del percorso marino e ha permesso di valutare la lunghezza e le tipologie appropriate di cavo per ogni segmento del sistema. Siamo molto soddisfatti di vedere che questo progetto sta procedendo secondo i tempi previsti e non vediamo l’ora di effettuare l’installazione in mare con la nostra nave portacavi, una volta completata la produzione”.
In particolare, gli ultimi traguardi hanno riguardato le seguenti attività.
Permessi di trunk landing: Unitirreno ha ottenuto con successo le autorizzazioni ambientali nelle località strategiche del progetto: Mazara del Vallo, Genova e Roma. Questi permessi sono fondamentali per stabilire i principali punti di connessione all’interno della rete di cavi sottomarini, garantendo un’integrazione e un funzionamento senza soluzione di continuità. Con questi permessi, la società si è posizionata in modo tale da consentire ai potenziali clienti di progettare, sin da ora, l’interconnessione con il cavo, alla luce di una definizione precisa del punto di collegamento.
Completamento della system qualification: il cavo sottomarino Unitirreno, dotato di un sistema a 24 coppie di fibre, è il primo del suo genere nella regione del Mediterraneo a raggiungere la massima capacità di utilizzo dei ripetitori e dei cavi in fibra sottomarini. Questo traguardo evidenzia l’impegno di Unitirreno nel fornire tecnologie all’avanguardia e soluzioni di connettività affidabili per soddisfare le esigenze in evoluzione della regione del Mediterraneo nell’era digitale.
Produzione: è in corso, sotto la guida di Alcatel Submarine Networks (ASN), la produzione del sistema di cavi Unitirreno e delle apparecchiature associate. Questa fase del progetto sta procedendo secondo i tempi previsti, con un’attenzione meticolosa ai dettagli e all’integrazione di tecnologie all’avanguardia che garantiscono prestazioni ottimali al momento dell’installazione.
Andrea Cornetti, presidente di Unitirreno, ha dichiarato: “Il nuovo sistema di cavi sottomarini consentirà a Unitirreno di fornire una tecnologia innovativa in fibra ottica sottomarina all’interno di una struttura di sistema a cavo aperto, consentendo ai clienti di scegliere le soluzioni tecnologiche che preferiscono per le singole coppie di fibre. L’esperienza e la tecnologia apportate da ASN al processo di produzione, combinate con le capacità marine relative al rilevamento e all’installazione di Elettra Tlc, rafforzano ulteriormente la fondamentale mission di Unitirreno nel fornire la tanto necessaria capacità per la regione del Mediterraneo”.
Arturo Danesi, coo di Unitirreno, ha dichiarato: “Il progetto del cavo sottomarino Unitirreno sta contribuendo in modo significativo a migliorare la connettività regionale nel Mediterraneo, facendo leva sulla nostra grande esperienza di implementazione. Il progetto Unitirreno rappresenta un significativo passo avanti nel soddisfare la crescente domanda di infrastrutture di comunicazione affidabili che colleghino la regione del Mediterraneo con i più importanti punti di interscambio Internet in Europa”.
Renato Brunetti, amministratore delegato di Unidata e Unitirreno, ha dichiarato: “L’ottenimento dei permessi di approdo a Mazara del Vallo, Genova e Roma rappresenta un importante passo avanti per Unitirreno. Questi permessi non solo sono essenziali per stabilire punti di connessione critici all’interno della nostra rete sottomarina, ma rappresentano anche una pietra miliare significativa nel nostro percorso verso la fornitura di una migliore connettività regionale per supportare l’evoluzione dei requisiti aziendali”. Brunetti, al momento del lancio del progetto, aveva spiegato l’infrastruttura digitale italiana potrà così essere alternativa all’attuale snodo di Marsiglia e fornire punti di approdo strategici per i cavi intercontinentali provenienti dall’Asia e dall’Africa. “Unitirreno, collegando via mare la Sicilia con la capitale e con il Nord Italia, fornirà solide rotte marine e consentirà lo sviluppo di importanti sinergie tra lo snodo di Roma-Fiumicino e il data center green che realizzeremo in loco sempre insieme ad Azimut Libera Impresa sgr a partire dai prossimi mesi”.
Ricordiamo che nel mese di giugno 2022 Unidata, proprio per costruire questo data center green, aveva sottoscritto un accordo di investimento del valore di 51,3 milioni con il Fondo IPC. Si diceva che la costruzione sarebbe avvenuta tramite una società di scopo denominata UniCenter in cui Unidata aveva dichiarato che avrebbe investito 5,7 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Ad agosto 2022, sempre per finanziare gli investimenti in Unicenter e anche nell’altra partecipata, Unifiber, la società ha emesso un prestito obbligazionario non convertibile da 10 milioni di euro, a tasso fisso e con scadenza a sette anni di cui due di preammortamento, aderendo al programma Intesa Sanpaolo Basket Bond in partnership con ELITE (si veda altro articolo di BeBeez).
Unifber è la newco, detenuta al 30% da Unidata e al 70% dal fondo europeo Connecting Europe Broadband Fund (CEBF), attraverso cui sarà realizzata una rete di accesso in fibra ottica (FTTH) nelle aree grigie del Lazio, destinata a servire circa 100.000 unità immobiliari residenziali e 5.000 aziende (si veda altro articolo di BeBeez). CEBF è dedicato agli investimenti in progetti di infrastrutture a banda larga ed è sottoscritto da Cdp, Caisse des Depots, KFW, Bei, Commissione Ue e altri investitori istituzionali privati e gestito da Cube Infrastructure Management. In una fase iniziale, Unifiber poteva contare su un apporto di 18,5 milioni di euro da parte dei due soci, di cui 15 milioni investiti da CEBF e 3,5 milioni da Unidata a fronte di un investimento complessivo previsto di 40 milioni. A settembre del 2022, Unidata e CEBF hanno sottoscritto accordi modificativi e integrativi delle intese precedentemente raggiunte raddoppiando l’investimento in Unifiber (si veda qui il comunicato stampa si allora).