Renovalo (già Imprendiroma), società quotata sul mercato Euronext Growth e attiva nell’ambito della rigenerazione urbana e del recupero di strutture immobiliari, punta al mondo energy tanto da aver rilevato, per 600 mila euro, il 100% di Stil Termica, azienda romana specializzata nel settore del riscaldamento, dall’installazione e manutenzione di caldaie centralizzate alla contabilizzazione del calore (si veda qui il comunicato stampa).
Stiltermica ha chiuso il 2023 con un fatturato di circa 800 mila euro e negli ultimi cinque anni la società ha curato l’installazione di oltre 100 nuovi sistemi di riscaldamento centralizzato e ha attualmente in gestione oltre 200 impianti, con una pipeline nel 2024 in crescita del 50% rispetto all’anno precedente.
“L’operazione consente a Renovalo di integrare le competenze sui sistemi impiantistici, ampliando così l’offerta dei propri servizi e incrementando l’innovazione delle soluzioni in chiave sostenibilità ed efficientamento energetico degli edifici”, si legge in una nota.
“Questa operazione rappresenta un passo strategico fondamentale nel nostro percorso di crescita e innovazione. Stil Termica è riconosciuta sul mercato per la sua eccellenza tecnica, il suo impegno verso la sostenibilità e la qualità dei suoi prodotti e servizi. Riteniamo che le sinergie porteranno significativi benefici non solo per il Gruppo Renovalo ma anche per i nostri stakeholder”, spiega a BeBeez Guerino Cilli, presidente esecutivo di Renovalo.
Cilli racconta a BeBeez: “Ci approcciamo al mercato in qualità di general contractor. Il nostro numero di cantieri attivi è pari a 101, quello di cantieri chiusi è di 81. Il risultato dell’esercizio è stato pari a 17,8 milioni (contro i 6,7 mln di fine 2022), il valore della produzione adjusted di 132,9 milioni (contro i 50,2 milioni del 2022). Il nostro capitale circolante netto operativo è di 35 milioni, contro i 9,5 milioni del 2022. Abbiamo un’idea piuttosto solida del target m&a ed entro la fine dell’anno potrebbe esserci un’altra operazione“.
Ora, la società si è detta pronta a cogliere opportunità del mercato in ambito silver economy, hôtellerie e studentati. “Nei prossimi anni crescerà la fetta di iniziative in proprio. I nostri ambiti prioritari sono le sostituzioni edilizie e i progetti di efficientamento energetico. Il Vaticano, per esempio, è un nostro committente”, continua.
E precisa: “abbiamo approvato il bilancio di sostenibilità, siamo società benefit, abbiamo fatto un aumento di capitale sociale e ora siamo a 1 milione di euro. Il pacchetto FIT FOR 55 e la direttiva EPBD è il contesto normativo in cui ci muoviamo. Lavoriamo con gli incentivi, senza di questo i tempi di ritorno sarebbero troppo lunghi”. intanto l‘indebitamento finanziario netto è pari a 5 milioni, rispetto a una situazione di positività di cassa di 3,6 milioni al 31 dicembre 2022. Spiega: “Questo valore risulta contenuto in relazione alla redditività lorda del gruppo, evidenziando la capacità di generazione di cassa, pur in presenza di un significativo incremento del volume d’affari. L’indebitamento finanziario netto rispetto all’ebitda è pari allo 0,18x. Il patrimonio netto si è incrementato a 33,6 milioni rispetto a 16,1 milione al 31 dicembre 2022. Abbiamo svincolato i crediti fiscali e quindi abbiamo prospettive di patrimonializzazione importanti nel futuro“.
Renovalo ha smobilizzato l’80% dei crediti fiscali maturati a fine 2023. In particolare, dei 76,7 milioni di euro di crediti fiscali iscritti a bilancio al 31 dicembre 2023 (già al netto degli oneri di cessione): 29,4 milioni risultano a oggi già ceduti e/o incassati (vs 19,1 milioni incassati al 30 aprile 2024, data di approvazione del bilancio); 30,4 milioni sono stati già contrattualizzati per la cessione e saranno liquidati nei prossimi 30/60gg; 15,4 milioni in trattativa per la cessione; 1,5 milioni verranno utilizzati in compensazione delle imposte”. Aggiunge il manager: “Abbiamo raggiunto il target IPO 2022-2023 con un valore della produzione di 162 milioni nel biennio e ricavi delle vendite per 160 milioni, ebitda margin medio pari al 35-40%, leggermente inferiore in virtù della crescente onerosità e complessità burocratica connessa allo smobilizzo dei crediti fiscali per effetto delle modifiche normative nel frattempo intercorse”. Ora l’ebitda margin è del 25%, il ROE pari al 53% e sono 124 i subappaltatori partners.
Continua: “Il valore della produzione è passato da 47,1 milioni del 2022 a 114,6 milioni del 2023 (+143% anno su anno), dopo l’applicazione delle disposizioni OIC e dei principi contabili di riferimento in merito alla valutazione al valore di mercato dei crediti fiscali, che si traduce in una rettifica delle vendite e delle prestazioni per complessivi 35,1 milioni di euro. Nonostante ciò, i ricavi delle venite si attestano a 123,8 milioni di euro (+243% anno su anno)”.
Il gruppo, composto dalla holding operativa Renovalo e da 5 società controllate, con un team di 270 persone, si caratterizza per la capacità di offrire in modo integrato, un ampio portafoglio di servizi nell’ambito della rigenerazione urbana, con progetti caratterizzati da un elevato contenuto energetico ed elevati standard qualitativi e architettonici. Insieme alle società del Gruppo, Renovalo si occupa dell’ideazione e progettazione di interventi di rigenerazione urbana e riqualificazione energetica. Per quanto riguarda le partecipate: Noi Ristrutturiamo si occupa dell’esecuzione diretta dell’opera, con interventi edili e manutentivi caratterizzati da un approccio artigianale e dall’affidabilità garantita da standard di eccellenza certificati; Arimondi Immobiliare è la società su cui saranno veicolate le attività di sviluppo immobiliare “in proprio”; Next Factory si occupa della gestione amministrativa dei progetti di efficientamento energetico per conto terzi e servizi legati alla gestione dei crediti d’imposta, formativi, pubblicitari a privati operanti nel settore dell’edilizia; H501 City Hub, punta a divenire riferimento nella progettazione di interventi complessi di ristrutturazione («deep retrofitting») per edifici ad uso commerciale, culturale, abitativo o direzionale, rivolti prevalentemente ad investitori istituzionali, Regno Unito per la commercializzazione internazionale di tecnologie per l’edilizia Made in Italy.
La compagine azionaria del gruppo è così composta: GC Consulting all’80,36%, Pierpaolo Michelangeli con l’8,93% (tramite Michelangeli Consulting srl), sul mercato c’è il 10,71%. “Non pensiamo a un delisting ma piuttosto siamo pronti ad aprire il nostro azionariato. Stiamo però aspettando il momento giusto per farlo”, conclude Cilli.