Settembre ricco di novità per ENI Next, società di corporate venture capital di ENI che investe in startup ad elevato potenziale di crescita, con l’obiettivo di identificare e sostenere tecnologie innovative per la transizione energetica.
Da un lato, infatti, due giorni fa è stato reso noto il suo investimento nella società triestina Dronus, che occupa una posizione di rilievo come produttore di droni industriali; dall’altro la settimana scorsa è stata comunicata la sua partecipazione al round di Serie A da 30 milioni di sterline di Mantel Capture inc. Quest’ultima operazione è stata proprio guidata da ENI Next insieme a Shell Ventures (si veda qui il comunicato stampa).
Dornus è stata fondata nel 2018, e si definisce la prima azienda ad aver sviluppato e brevettato un sistema di drone-in-a-box in versione aerea, chiamato NEST®250, in grado di compiere in totale autonomia attività di ispezione e sicurezza in ambito industriale e in progetti di Smart City, senza la necessità di piloti sul posto. Si tratta, quindi, di un sistemache permette di effettuare e programmare missioni 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
Come ha riportato il Piccolo, quotidiano di Trieste, l’investimento, la cui entità non è stata rivelata, è stato erogato sotto forma di Safe (simple agreement for future equity) e si inserisce nel quadro più ampio delle relazioni tra Eni e Dronus, che insieme hanno recentemente concluso con successo lo sviluppo dell’innovativo drone K3. Si tratta del primo al mondo con certificazione Atex, in grado di volare in assenza di segnale Gps e di operare autonomamente per il monitoraggio degli impianti industriali, pensato per applicazioni di ispezione aerea in contesti difficili.
“L’investimento da parte di Eni Next conferma il nostro impegno ad accelerare nell’innovazione dei droni e arricchisce una collaborazione di cui siamo particolarmente orgogliosi, perché dimostra ancora una volta la capacità delle nostre tecnologie, uniche al mondo, di adattarsi a casi concreti e complessi, su larga scala, e di attrarre l’attenzione e gli investimenti di player industriali di portata globale”, ha detto Marco Ballerini, ingegnere aerospaziale che è Ceo e fondatore della startup triestina.
Per quanto riguarda Mantel Capture, è il produttore di un sistema di cattura del carbonio che utilizza borati fusi e il finanziamento sarà utilizzato per implementare un progetto dimostrativo in un sito industriale e favorire la diffusione commerciale dei sistemi di cattura del carbonio ad alta temperatura sviluppati dall’azienda.
Obiettivo è di catturare 1.800 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno in un sito industriale, dopo aver già dimostrato la capacità di catturare mezza tonnellata al giorno, in scala di laboratorio.
Oltre a ENI Next e a Shell Ventures, hanno partecipato al round di Serie A Engine Ventures, New Climate Ventures, Hartree, bp Ventures, Arosa Ventures, Vale Ventures, Newlab, MCJ Collective, e altri.
“Per Eni Next, la cattura e lo stoccaggio del carbonio sono una leva fondamentale per la transizione energetica. La tecnologia Mantel offre il potenziale per ridurre significativamente il costo della cattura grazie al suo solvente innovativo”, ha dichiarato ha dichiarato Clara Andreoletti, amministratore delegato del venture capital. “Rendere accessibile la cattura dell’anidride carbonica è fondamentale per la sua diffusione in settori industriali in cui è difficile abbatterla, Eni Next è impaziente di collaborare con Mantel per il suo successo”.
Fra le precedenti iniziative di ENI Next, ricordiamo che a maggio 2023 ha guidato insieme a Neva sgr un round di Serie B da 40 milioni di euro di Energy Dome, startup italiana che ha brevettato una nuova batteria di elevata efficienza e durata, basata sul ciclo termodinamico e sull’utilizzo dell’anidride carbonica, in grado di ottimizzare lo stoccaggio e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili (si veda altro articolo di BeBeez).