La famiglia del collezionista ebreo di opera d’arte Herzog, in attività nel periodo precedente la seconda Guerra mondiale, si è avvicinata di un altro passo alla fine della lotta che dura ormai da 70 anni per recuperare opere del valore stimato di oltre 100 milioni di dollari che erano state oggetto di ruberia durante l’occupazione nazista dell’Ungheria. Si veda Bloomberg. La corte federale d’appello di Washington, per la seconda volta in quattro anni ha rigettato la richiesta ungherese di non far ritornare 40 pezzi importanti alla famiglia Herzog. La decisione semplifica la procedura consentendo agli eredi di rivolgersi ad una corte ordinaria. Il barone Mor Lipot Herzog aveva messo insieme una delle più grandi collezioni europee private con più di 2.000 pezzi che includevano artisti del calibro di El Greco, Diego Velazquez, Pierre-Auguste Renoir e Claude Monet. Le opere furono saccheggiate durante l’occupazione nazista dell’Ungheria e attualmente è nel possesso di musei e università ungheresi. I pezzi sono alloggiati presso il Museum of Fine Arts, la Galleria Nazionale Ungherese e nel Museum of Applied Arts a Budapest. L’Ungheria, fino ad oggi aveva rifiutato di restituirle alla famiglia. La corte federale di appello, nella sostanza, ha consentito agli eredi di agire presso una corte ordinaria non contro l’Ungheria che non sarebbe attaccabile in forza del Foreign Sovereign Immunities Act, ma contro i singoli musei che ospitano le opere. La causa è registrata come David L. De Csepel v. Republic of Hungary, 16-7042, U.S. Court of Appeals, District of Columbia Circuit (Washington).