(Michelangelo’s Seated Man (circa 1487). Immagine per gentile concessione del Museum of Fine Arts, Budapest)
Un importante studioso d’arte italiano ha attribuito un disegno fatto intorno al 1487 a Michelangelo. Giunge inoltre ad asserire che si tratta della prima opera conosciuta dell’artista, fatta quando il maestro del Rinascimento aveva solo 12 anni. Il disegno a penna e inchiostro marrone, che misura poco più di dieci per venti centimetri, raffigura un uomo vestito su un trono con una scettro in una mano. Lo studioso Sir Timothy Clifford, aveva dichiarato al Daily Mail che le particolarità del disegno indicavano lo stile di Michelangelo: “con il mento arrotondato e una linea molto dura sotto il naso … Nessun altro allievo del Ghirlandaio disegna come lui”, ha detto Clifford. Nel 1989, un anonimo collezionista britannico acquistò l’opera allora non identificata da una casa d’aste francese. Quando lo storico dell’arte Miles Chappell gli disse che sembrava un Michelangelo, il collezionista contattò Clifford, che in precedenza era direttore delle National Galleries of Scotland. Clifford ha esaminato il disegno e, sebbene abbia una somiglianza con il lavoro di altri disegnatori fiorentini dell’epoca, “c’è qualcosa a riguardo che dà via il gioco”, ha detto Clifford al Daily Mail . “È un oggetto affascinante.” Si veda qui ArtNet.
Il fatto che il disegno sia sopravvissuto alla vita di Michelangelo è di per sé notevole. Nel sedicesimo secolo, Giorgio Vasari scrisse che l’artista era incline a bruciare opere che considerava imperfette e non voleva mostrare gli ostacoli che incontrava quando “sperimentava il suo genio” nel corso degli anni.
Il disegno è attualmente in prestito al Museum of Fine Arts di Budapest, come parte dello spettacolo “Trionfo del corpo“, fino al 30 giugno.
Il curatore dello spettacolo, Zoltán Kárpáti, ha dichiarato al Mail : “Tenendo presente che i disegni di studio degli apprendisti sono stati conservati solo di rado, insieme all’ossessione di Michelangelo di distruggere qualsiasi disegno per cui non ha più avuto bisogno, lo schizzo merita un posto di rilievo nell’opera del maestro. ”